il piano d'azione
Dentro al piano di Macron per mettere in sicurezza i Giochi olimpici di Parigi
Le Olimpiadi di Parigi preoccupano Macron e il ministro dell'Interno Darmanin, che devono difendersi dalla minaccia islamista e da quella cyber russa. L'Europol e l'intelligence sono già state mobilitate
Le Olimpiadi di Parigi, che si terranno dal 26 luglio all’11 agosto, saranno un importante stress test securitario per l’esecutivo francese, e in particolare per il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin. La macchia della finale di Champions League 2022 tra Real Madrid e Liverpool, con tafferugli e anarchia generalizzata in mondovisione, non è ancora stata cancellata, e Darmanin vuole dimostrare che la Francia, questa volta, saprà essere all’altezza del grande evento sportivo che sono i Giochi olimpici e rispondere efficacemente alle minacce. Che sono principalmente due: la minaccia islamista e quella russa.
Lunedì, a due giorni dall’arrivo della fiamma olimpica a Marsiglia, il ministro dell’Interno francese ha inviato una circolare ai prefetti, ai capi della polizia nazionale, della gendarmeria e della Dgsi (i servizi segreti interni), per coordinare il piano di lotta contro la minaccia terroristica, rappresentata dagli schedati “S” per radicalizzazione, ossia gli individui presenti nel registro speciale dell’intelligence perché potenzialmente pericolosi per la sicurezza dello stato. Nel documento di cinque pagine, Darmanin ha chiesto in particolare di alzare al massimo il livello di allerta verso tutti gli islamisti che figurano nel Fichier des signalements pour la prévention de la radicalisation à caractère terroriste (Fsprt): in tutto sono oltre 5.100. In ogni dipartimento, i vari servizi di intelligence, sotto la guida della Dgsi, sono chiamati a censire gli uomini e le donne inseriti nell’Fsprt, per stabilire il loro “livello di monitoraggio, la loro eventuale detenzione o arresto”, nonché le misure di contenimento già eseguite o quelle in preparazione. “La portata dell’evento e la sua sovraesposizione mediatica potrebbero avere un effetto galvanizzante su alcuni profili radicali”, ha scritto Darmanin nel documento, invitando a “una maggiore vigilanza da parte di tutti gli attori della lotta al terrorismo” e a “una loro piena mobilitazione”. I prefetti sono stati sollecitati a cercare “la possibilità di una misura di ostruzione di qualsiasi tipo” per ogni individuo inserito nei registri dell’antiterrorismo.
“L’obiettivo è quello di intensificare i controlli di sicurezza nei loro confronti, limitare la loro capacità di nuocere tenendoli a distanza dagli eventi e neutralizzare la minaccia che potrebbero rappresentare”, si legge nel piano d’azione firmato dal ministro dell’Interno.
Darmanin chiede che i “profili più sensibili” siano oggetto di una “vigilanza particolarmente rafforzata”. Per “profili più sensibili” si intendono gli individui appena usciti di prigione, i giovani e gli stranieri radicalizzati. Come rivelato in una nota ministeriale inviata ai prefetti domenica scorsa, da gennaio sono stati espulsi non meno di sessanta jihadisti e predicatori d’odio: il doppio rispetto agli allontanamenti registrati nello stesso periodo lo scorso anno. Per rafforzare lo scambio di informazioni tra le varie divisioni dei servizi di sicurezza francese, il 22 luglio, ossia quattro giorni prima dell’inaugurazione dei Giochi, sarà inoltre attivato un Centro di cooperazione internazionale (Cci) presso l’ufficio del primo ministro Gabriel Attal a Matignon. Oltre agli agenti di Europol, Interpol e Frontex, la struttura ospiterà “ufficiali di collegamento” specializzati in sicurezza o intelligence. Il loro primo compito sarà quello di valutare la minaccia in tempo reale, monitorando i social network e lavorando sulla sicurezza informatica.
In questo senso, l’altra insidia che tiene in apprensione gli apparati di sicurezza francesi all’orizzonte Olimpiadi è la cyberminaccia russa. Secondo quanto rivelato dal Canard enchaîné, ogni quindici giorni un circolo ristretto di alti funzionari, tutti abilitati alla consultazione di documenti coperti dal secret-défense, si riunisce in una sala discreta dell’hôtel des Invalides a Parigi. Il circolo ha un nome in codice, C4, che sta per Centre de coordination des crises cyber, ed è composto da vari dirigenti della sicurezza nazionale, i responsabili della cyberdifesa dei servizi interni (Dgsi) ed esterni (Dgsi), un rappresentante del ministero degli Esteri ma soprattutto dell’Eliseo.
Secondo i cybersoldati di Macron, il rischio di attacchi è di “otto-dieci volte” più alto rispetto ai Giochi olimpici di Tokyo. Gli atleti russi senza bandiera, Putin persona non grata agli ottant’anni dallo sbarco in Normandia e ai Giochi olimpici, ma anche le parole dure di Macron che, la scorsa settimana, ha rilanciato l’ipotesi di inviare i boots on the ground occidentali in Ucraina: tanti motivi che potrebbero spingere il capo del Cremlino a guastare la festa parigina e a sguinzagliare i suoi battaglioni cyber. “Agguerriti nella guerra digitale di alta intensità, i russi potrebbero provare a bloccare i trasporti, a sabotare le biglietterie degli stadi e il funzionamento degli ospedali”, scrive il Canard enchaîné. Per un alto funzionario sentito in forma anonima dal settimanale francese, il governo è di fronte a un vero e proprio “rompicapo”. “La Russia coltiva l’arte di camuffarsi attivando i suoi cybercriminali o facendo passare i suoi agenti per degli hacker cinesi, nordcoreani e persino americani”. Per prevenire gli attacchi alle biglietterie, il gigante dell’informatica Atos e il Comitato organizzativo dei Giochi olimpici hanno chiesto aiuto a YesWeHack, la piattaforma che mette in relazione le imprese con degli “hacker etici” incaricati di individuare le piccole e grandi falle informatiche prima che “i filibustieri del net”, come li definisce il Canard, lancino l’assalto. Gli ospedali francesi, già oggetto di un cyberattacco russo (nel settembre del 2022 al centro ospedaliero di Corbeil-Essonne, attacco rivendicato da Lockbit), hanno ricevuto per la cybersicurezza 250 milioni di euro supplementari per il biennio 2024-2025. 65 milioni sono già stati sbloccati per immunizzare i 225 ospedali implicati durante le Olimpiadi contro il virus dei cyberattacchi russi.