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Shoigu non è più il ministro della Difesa. Una questione di rubli e di guerra

Micol Flammini

Putin inizia il suo quinto mandato rimuovendo uno degli uomini a cui ha affidato la guerra contro Kyiv. Al suo posto ha scelto Andrei Belousov, un economista. Cosa cambia nel ministero e il trasferimento di Patrushev

Sergei Shoigu non è più il ministro della Difesa in Russia, Vladimir Putin ha deciso di sostituirlo con Andrei Belousov, un funzionario di lunga carriera, è stato ministro dello Sviluppo economico e vice primo ministro fino all’arrivo della sua nuova carica. Shoigu invece diventerà il capo del Consiglio di sicurezza, posto che finora era stato ricoperto da Nikolai Patrushev, stretto alleato di Putin dai tempi in cui i due erano ufficiali del Kgb, i servizi di sicurezza sovietici che sono stati rinominati Fsb. 

Nessuno è stato rimosso, tutti sono stati spostati, il nuovo ruolo di Patrushev ancora non si conosce ma è stato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ad annunciare che verrà comunicato a breve. La decisione di cambiare Shoigu nel momento in cui la Russia punta su una nuova offensiva contro la regione di Kharkiv e bombarda senza sosta l’Ucraina era stata preceduta dall’arresto del vice di Shoigu, Timur Ivanov, accusato di corruzione. Shoigu era ministro della Difesa da dodici anni. era stato ministro delle Emergenze nazionali e di formazione è un ingegnere. Il suo arrivo alla Difesa era stato una sorpresa, non è un militare, proprio come l’economista Belousov che adesso gestirà il ministero da cui Putin vuole togliere via le accuse di corruzione. 

Shoigu era stato accusato dal capo della Wagner, Evgeni Prigozhin, di non saper gestire la guerra, e la marcia verso Mosca che il leader dei mercenari aveva intrapreso lo scorso anno era contro l’allora ministro della Difesa. Putin si era schierato con quest’ultimo, aveva accusato Prigozhin di tradimento, non avrebbe mai ammesso che l’uomo che aveva tenuto per dodici anni a capo di un ministero così importante non era in grado di gestire la guerra devastante contro l’Ucraina. Le accuse di corruzione contro il ministero della Difesa russo precedono l’arrivo di Shoigu, ma la macchina dell’esercito russo non è mai cambiata. Dopo l’uccisione di Prigozhin in agosto dello scorso anno, era chiaro che Putin non avesse intenzione di accettare critiche alla guerra, il suo sostegno a Shoigu era parso totale, ma Putin non vuole concentrare troppo potere e attenzione nei suoi funzionari e per il suo quinto mandato ha allontanato l’ormai ex ministro della Difesa dal suo ministero. Il Consiglio di sicurezza, che adesso Shoigu andrà a guidare, è diventato il ricettacolo degli ex, è un organo di supervisione in cui Putin mise anche Dmitri Medvedev dopo avergli tolto la carica di primo ministro. 

Belousov è un economista e Peskov nell'annunciare i cambiamenti ha detto che un funzionario civile a capo della Difesa aprirà il ministero “all'innovazione, all’introduzione di tutte le idee avanzate… E’ molto importante integrare l’economia del blocco di sicurezza nell’economia del paese in modo che soddisfi le esigenze attuali”. Mosca rafforza il suo assetto da economia di guerra, crede che sarà l’esercito a trainare crescita e pil e ha scelto un uomo che fino a questo momento si era occupato di economia e sviluppo. Andrei Kolesnikov, analista del Carnegie, ha scritto su X: “Ora è importante che Putin si assicuri che le enormi somme di denaro spese per la guerra non vengano rubate, ma Belousov ora rovinerà per sempre la sua reputazione”.

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  • Micol Flammini
  • Micol Flammini è giornalista del Foglio. Scrive di Europa, soprattutto orientale, di Russia, di Israele, di storie, di personaggi, qualche volta di libri, calpestando volentieri il confine tra politica internazionale e letteratura. Ha studiato tra Udine e Cracovia, tra Mosca e Varsavia e si è ritrovata a Roma, un po’ per lavoro, tanto per amore. Nel Foglio cura la rubrica EuPorn, un romanzo a puntate sull'Unione europea, scritto su carta e "a voce". E' autrice del podcast "Diventare Zelensky". In libreria con "La cortina di vetro" (Mondadori)