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La Moldavia si blinda contro Mosca
Chisinau e Bruxelles firmeranno un accordo sulla sicurezza per aumentare la cooperazione nei settori della difesa, delle minacce informatiche e delle interferenze straniere “a livelli senza precedenti”
Le minacce della Russia non fermano il cammino della Moldavia verso l’Unione europea. La prossima settimana, secondo una proposta visionata in anticipo dal Financial Times, Chisinau e Bruxelles firmeranno un accordo sulla sicurezza per aumentare la cooperazione nei settori della difesa, delle minacce informatiche e delle interferenze straniere “a livelli senza precedenti”. Nonostante la Costituzione della Moldavia proclami la “neutralità permanente” e quindi esclude l’adesione alla Nato, il prossimo patto include misure da parte di Chisinau “che costituirebbero il passo formale più profondo per collegare la sua difesa nazionale ai partner occidentali” come la condivisione dell’intelligence, esercitazioni militari congiunte e l’inclusione nell’approvvigionamento congiunto di armi, oltre a poter essere integrata nelle iniziative legate all’industria della difesa e alle missioni di difesa europee. I moldavi, incastrati tra l’Ucraina e la Romania, vivono con il costante timore di un’invasione russa, il Cremlino ha più volte fatto intendere, implicitamente e non, che Chisinau rappresenta una “seconda Ucraina” con Vladimir Putin che da anni minaccia la sicurezza della Moldavia approfittando della sua economia e cercando di logorare la sua democrazia con un’intensa guerra ibrida. Eppure più Mosca lancia avvertimenti, più aumenta nel paese la voglia di Unione europea: secondo l’ultimo sondaggio dell’Iri oltre il 60 per cento dei moldavi sostiene legami più stretti con l’occidente e l’adesione all’Ue. Dopo essere diventata quest’anno un candidato formale per l’adesione, Chisinau sta cercando di rivedere rapidamente le sue procedure giudiziarie, economiche e di sicurezza mentre la Russia continua a investire soltanto in propaganda e agenti di interferenza per aumentare corruzione e instabilità nel paese.
Il prossimo ottobre i moldavi saranno chiamati a votare per un referendum sull’adesione all’Unione europea e alle elezioni presidenziali, per poi presentarsi alle parlamentari a giugno 2025: secondo l’United states institute for peace (Usip) i prossimi 15 mesi sono “cruciali” per la Moldavia nella guerra ibrida della Russia contro l’Europa, con un raddoppio della spesa annuale del Cremlino per l’influenza nel paese fino a circa 100 milioni di dollari. Le campagne di disinformazione includono fake news, deepfake e soprattutto attacchi hacker russi che prendono di mira le infrastrutture del paese – soltanto martedì un massiccio attacco del gruppo russo NoName ha preso di mira numerosi siti della Moldavia, tra cui il sito governativo, il sito della presidenza della repubblica e dei ministeri degli Affari esteri e interni. A metà aprile Putin ha ospitato una conferenza per i leader dell’opposizione filo russa in previsione delle elezioni di ottobre, ma nei sondaggi è in testa l’attuale presidente Maia Sandu, europeista e sostenitrice di Kyiv, che dice: la sopravvivenza della democrazia moldava è legata con un filo alla sopravvivenza dell’Ucraina.