tappeto rosso

L'incontro di Putin con Xi a Pechino segna l'inizio del nuovo mandato al Cremlino

Cina e Russia sempre più allineate contro l'Occidente, in un contesto globale destabilizzato dall'invasione russa dell'Ucraina e dal conflitto a Gaza. Energia, guerra, "interessi comuni": ecco i dossier sul tavolo dei due leader. All'ombra delle sanzioni americane

Enrico Cicchetti

Accolto da una banda che suona canzoni sovietiche e bambini che esultano con i pompon sul tappeto rosso, il presidente russo Vladimir Putin è a Pechino oggi e domani per incontrare il presidente cinese Xi Jinping. La visita del leader del Cremlino segna l'inizio del suo nuovo mandato presidenziale con una dimostrazione di sostegno al suo partner politico più potente. Si tratta della terza visita del presidente russo in poco più di un anno: è l’ultimo segno del loro crescente allineamento, in un contesto globale destabilizzato dall'invasione russa dell'Ucraina e dal conflitto a Gaza. 

 

Nel corso di una conferenza stampa congiunta, il presidente cinese ha detto che Pechino e Mosca concordano sulla necessità di una "soluzione politica" alla guerra contro Kyiv, senza fornire alcun dettaglio più preciso. Putin ha detto che informerà Xi sulla "situazione relativa alla crisi ucraina" durante il loro incontro informale. "L'atto stesso di ricevere Putin da parte di Pechino è già di per sè una forma di sostegno alla Russia, poiché la Cina è l'unico grande paese rimasto a non aver isolato Mosca", ha detto a Reuters James Char, ricercatore alla facoltà di Studi Internazionali della S. Rajaratnam School di Singapore. “La Cina ha bisogno di avere la Russia dalla sua parte per sovvertire l’ordine mondiale guidato dagli Stati Uniti”.

   

 

Putin arriva a Pechino con una certa dose di ottimismo, vista la sopravvivenza della sua economia di guerra e l'avanzata della nuova grande offensiva lungo i punti chiave della linea del fronte in Ucraina. Per Xi, appena tornato da un tour europeo, la visita è un’opportunità per dimostrare che la fedeltà a Putin non ha compromesso la sua capacità di impegnarsi anche con l’Occidente.

 

Sul tavolo di Xi e Putin

Martedì scorso il ministero degli Esteri cinese aveva confermato che Xi e Putin discuteranno dei legami tra Pechino e Mosca e su “questioni internazionali e regionali di interesse comune”. Diplomatici e analisti si aspettano che Putin chiederà ai cinesi ulteriore sostegno all’economia di guerra russa, con l'invio di macchinari e prodotti chimici per aiutare le industrie militari oltre ad acquisti di petrolio e gas. Gi arrivi di petrolio russo in Cina sono aumentati di un quarto lo scorso anno e hanno raggiunto la cifra record di 2,14 milioni di barili al giorno, rendendo Mosca il principale fornitore della Cina per il secondo anno consecutivo. I dati analizzati da Reuters mostrano che la Cina ha risparmiato circa 4,34 miliardi di dollari nei primi nove mesi del 2023 acquistando petrolio russo a prezzi scontati.

"Diamo il benvenuto alle case automobilistiche cinesi nel nostro mercato", ha detto Putin in conferenza stampa. Pechino è diventato per Mosca il principale fornitore di automobili (soprattutto per i modelli a benzina di cui il mercato interno cinese non ha più bisogno), di abbigliamento e di molti altri prodotti, dopo che i paesi occidentali hanno imposto sanzioni alla Russia. Putin ha aggiunto che entrambi i paesi stanno "approfondendo la cooperazione nucleare pacifica" e che ci sono "piani concreti per approfondire la cooperazione energetica".

 

L'invasione e le pressioni internazionali 

C'è poi tutto il dossier ucraino. In un'intervista con l'agenzia di stampa cinese Xinhua di mercoledì scorso, Putin ha sostenuto il piano cinese per una soluzione pacifica della crisi ucraina, e ha detto che Pechino ha pienamente compreso ciò che c'è dietro l'invasione russa. "A Pechino, capiscono veramente le sue cause profonde e il suo significato geopolitico globale", ha detto Putin, che in questa due giorni discuterà anche di affari economici con il premier cinese Li Qiang e visiterà Harbin, una città nel nord nord-est cinese, con storici legami con la Russia. Nonostante la relazione “senza limiti” tra le due potenze – così l'hanno definita Putin e Xi a Pechino nel febbraio 2022, pochi giorni prima del lancio dell’invasione – finora la Cina ha evitato di fornire direttamente armi e munizioni alla Russia. I governi occidentali ritengono tuttavia che la Corea del Nord – che ha un’economia quasi interamente dipendente dalla Cina – stia aiutando Mosca con forniture belliche. Lo stesso vale, dicono gli Stati Uniti, per l'Iran, che è sostenuto economicamente da Russia e Cina ed è un attore potente nel conflitto in Medio oriente. “Viviamo in un mondo più pericoloso, i poteri autoritari sono sempre più allineati. La Russia riceve sostegno per la sua guerra di aggressione da Cina, Iran e Corea del Nord”, ha avvertito il mese scorso il capo della Nato Jens Stoltenberg.

    

L'arrivo di Putin segue la missione a Pechino alla fine del mese scorso del segretario di stato americano Antony Blinken, che è servita anche per mettere in guardia la diplomazia cinese dall'intensificare il sostegno militare a Mosca. Un eventuale aiuto materiale di Xi Jinping dovrà tenere conto di questo per non incorrere nella reazione di Washington. Sulla visita di Putin a Pechino incombono infatti le minacce occidentali di azioni più radicali contro la Cina, se continua a inviare alla Russia prodotti "a duplice uso" (civile e bellico), che stanno consentendo a Mosca di sviluppare la propria industria della difesa.

 

  • Enrico Cicchetti
  • Nato nelle terre di Virgilio in un afoso settembre del 1987, cerca refrigerio in quelle di Enea. Al Foglio dal 2016. Su Twitter è @e_cicchetti