Milei offende la moglie di Sánchez. Spagna e Argentina sull'orlo di una crisi diplomatica

Maurizio Stefanini

Il presidente argentino definisce "corrotta" la moglie del premier spagnolo, durante il summit di Vox a Madrid. La Spagna convoca l'ambasciatore argentino e pretende scuse pubbliche, minacciando la rottura dei rapporti diplomatici se le offese non verranno ritirate

Spagna e Argentina sull’orlo della rottura, dopo che Milei a Madrid per un evento di Vox ha definito “corrotta” la moglie del primo ministro Sánchez. “Qué calaña de gente atornillada al poder. Aún cuando tenga la mujer corrupta, se ensucia y se toma cinco días para pensarlo”, sono le parole esatte che il presidente argentino ha detto domenica all’evento Europa Viva 24 organizzato da Vox con esponenti della destra mondiale, e tenutosi al Palacio de Vistalegre. Il linguaggio popolare e gergale caratteristico di Milei rende utile la citazione in lingua originale, prima di tentare una traduzione. “Calaña”, in particolare, viene da una evoluzione in spagnolo volgare della parola latina che come derivazione colta dà invece “cualidad” in spagnolo e “qualità” in italiano. Il “tornillo” è invece la vite, e “atornillarse” sta per “avvitarsi”. Una buona traduzione in italiano potrebbe dunque essere: “Che razza di gente abbarbicata al potere. Anche quando ha la moglie corrotta, si sporca e impiega cinque giorni per pensarci”. Il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares chiede ora “scuse pubbliche” per le “parole molto serie” pronunciate contro Pedro Sánchez e sua moglie Begoña Gómez. Albares ha convocato l'ambasciatore argentino in Spagna Roberto Bosch, “vista la gravità della situazione”, e non esclude l’interruzione dei rapporti. “Quando dobbiamo agire, agiamo”. Il governo spagnolo preferisce “non anticipare gli eventi” ma insiste che le parole di Milei “avranno conseguenze”.

   

E sì che per Milei sembrava un momento positivo. Dopo aver presentato la richiesta di diventare “partner globale” della Nato, infatti, l’inflazione mensile era scesa a una sola cifra, l’Argentina è riuscita a raggiungere il primo surplus fiscale trimestrale del paese in 16 anni, e il Fmi aveva riconosciuto i suoi risultati concedendo un finanziamento da 800 milioni di dollari. Milei, è vero, si era già impelagato in altri scontri diplomatici, in cui però poteva essere lui a vantare di avere ragione. A parte il braccio di ferro con il governo di Maduro per sei oppositori che si sono rifugiati nell’ambasciata argentina a Caracas e a cui non vengono rilasciati salvacondotti per espatriare. II 3 maggio in una tavola rotonda era stato il ministro dei Trasporti e della mobilità sostenibile spagnolo, Óscar Puente Santiago, a dire che “se Milei ha dei consiglieri, penso che non li ascolti molto”. E ha aggiunt di avere visto “Milei in tv" "non so in che stato" e "dopo aver ingerito quali sostanze".

 

La Casa Rosada aveva risposto con una nota ufficiale, in cui però aveva usato toni altrettanto non ortodossi. “Il governo di Pedro Sánchez ha problemi più importanti da affrontare, come ad esempio le accuse di corruzione mosse contro sua moglie, questione che lo ha portato anche a considerare le sue dimissioni. Per il bene del Regno di Spagna, speriamo che la giustizia agisca rapidamente per chiarire questo scandalo di corruzione che colpisce direttamente la stabilità della vostra nazione e, di conseguenza, le relazioni con il nostro paese”. Relazioni che il ministero degli Esteri di Madrid, in una una dura controreprimenda, ha poi definito come “non quelle di due paesi fratelli”. 

 

Lo scontro di questo fine settimana nasce dunque dalla vicenda che ha coinvolto la moglie di Pedro Sánchez. Begoña Gómez è indagata con l'accusa di “spaccio di influenza e corruzione economica” su denuncia del sindacato Manos Limpias, che ha sottolineato come la Primera Dama avrebbe avuto incontri con diverse compagnie private, tra cui Globalia e Air Europa, che hanno poi finito per ricevere fondi e appalti pubblici dall'attuale governo. Ma le accuse del governo argentino si sono fatte anche politiche, con aspre critiche all'operato di Sánchez. “Ha messo in pericolo l’unità del Regno, accordandosi con i separatisti e portando alla dissoluzione della Spagna; ha messo a rischio le donne spagnole consentendo l'immigrazione clandestina di coloro che minacciano la loro integrità fisica; e ha messo in pericolo la classe media con le sue politiche socialiste che portano solo povertà e morte”, ha detto Milei. “Noi argentini abbiamo scelto di cambiare il modello che ci ha portato miseria e decadenza. Lo stesso modello che applica nel suo paese il Partito Socialista Operaio Spagnolo. Ci auguriamo che il popolo spagnolo scelga presto di nuovo di vivere in libertà”, ha concluso.

 

Questa volta però Milei è andato in Spagna per un evento in cui si è comportato da capopartito e non da capo di stato: non ha incontrato né il re né il primo ministro ma ha invece partecipato a un evento di un partito di opposizione. “Non smetteremo di chiedere queste scuse perché ci sono cose che possono essere discutibili, come le idee politiche, ma indiscutibili sono le istituzioni, i governi, i paesi; è la base delle relazioni internazionali”, ha dichiarato Albares in un'intervista in cui ha sottolineato appunto come sebbene Milei non avesse alcun programma con Sánchez, né con nessuno dei suoi ministri, né con il re, la Spagna gli ha fornito lo stesso “i mezzi pubblici a disposizione di un capo di stato”, come la base aerea di Torrejón o strutture di sicurezza. Nonostante ciò, ha proseguito Albares, Milei “ha colto l’occasione per sferrare un attacco frontale contro la presidenza del governo”. Interrogato dal giornalista José Luis Sastre, il ministro non ha escluso per due volte che la Spagna rompa i rapporti con l'Argentina se non arriveranno le scuse che chiede per quella che considera una “flagrante interferenza”.

  

Il ministro estende questa richiesta al leader di Vox Santiago Abascal, “per avere incoraggiato” Milei, e si dice “profondamente deluso” dall'atteggiamento pilatesco del Partito popolare, in particolare del suo portavoce al Congresso, Miguel Tellado, che ha commentato su X: “Il nostro compito è fare opposizione al presidente della Spagna, non al presidente dell'Argentina”. Il portavoce della presidenza argentina Manuel Adorni ritiene invece che dovrebbe essere il governo spagnolo a chiedere scusa: “Lo hanno trattato (Milei, ndr) come un odiatore, come un negazionista, come un drogato, come un autoritario, come un antidemocratico e come una persona 'molto cattiva'. Spero che a un certo punto riflettano e si scusino sinceramente".