Cos'è successo all'internazionale dell'estrema destra nazionalista a Madrid

Giorgia Meloni è intervenuta con un messaggio in videoconferenza, attaccando il bilancio della Commissione di Ursula von der Leyen. L'argentino Milei apre una crisi diplomatica con la Spagna

Nel fine settimana i leader dei partiti della destra sovranista e dell'estrema destra si sono ritrovati a Madrid per un grande happening elettorale organizzato da Vox. Il partito nazionalista spagnolo è membro della famiglia dei Conservatori e riformisti europei, ma non ha esitato a convocare anche leader dell'estrema destra di Identità e democrazia, a partire da Marine Le Pen alleata con la Lega di Matteo Salvini e Alternativa per la Germania. Tra i due gruppi ci sono “convergenze per la libertà dei popoli che vivono in Europa”, ha detto Le Pen.

 

Giorgia Meloni è intervenuta con un messaggio in videoconferenza, attaccando il bilancio della Commissione di Ursula von der Leyen. “La legislatura europea 2019-2024 è stata contrassegnata da priorità e strategie sbagliate. Mentre altre forze politiche hanno sostenuto accordi innaturali con le sinistre, producendo l'imposizione dell'agenda verde e progressista, noi ci siamo sempre battuti, spesso soli, per un'Ue diversa”. Il confine tra la destra sovranista, considerata da von der Leyen frequentabile, e l'estrema destra, da tenere fuori da accordi grazie a un cordone sanitario, si assottiglia. Meloni ha ribadito di volere una maggioranza senza partiti di centrosinistra. “Per la prima volta il risultato delle elezioni europee potrebbe finalmente porre fine a maggioranze innaturali e controproducenti”, ha detto Meloni. 

 

Domenica a Madrid c'era anche il presidente argentino Javier Milei che, fra le varie cose, ha insultato la moglie del premier spagnolo Pedro Sanchez, chiamandola "una corrotta". Milei ha aperto così una crisi diplomatica con la Spagna. Il ministro degli Esteri, José Manuel Albares, ha richiamato l'ambasciatrice spagnola a Buenos Aires, chiedendo scuse immediate alla Casa Rosada. Milei ha detto, sui social, che non si scuserà con il governo spagnolo e in un'intervista televisiva il ministro dell'Interno, Guillermo Francos, uno degli uomini più vicini al leader ultraliberista, ha aggiunto che "le aggressioni piuttosto sono venute dal premier Sanchez a Milei", e ha definito "ridicola" l'apertura di una crisi diplomatica.