Occhi in orbita
SpaceX lancia segretissimi satelliti per la Difesa americana: cosa sono e a cosa servono
Il sistema consentirà agli Stati Uniti di monitorare movimenti militari critici, in particolare russi e cinesi, rafforzandone la capacità di risposta. Ma anche la Cina avanza rapidamente nelle proprie ambizioni spaziali
L’osservazione della Terra dallo spazio è una attività che si svolge fin dagli anni Sessanta, ma è in continua evoluzione. Una delle applicazioni in cui i governi hanno sempre investito molto è l’osservazione a scopo militare. Oggi, alle dieci del mattino italiane, SpaceX ha lanciato in orbita i primi satelliti di una nuova costellazione, o rete satellitare, chiamata Starshield e costruita per l’Nro, il National Reconnaissance Office che fa parte del dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. Il lancio è avvenuto dalla base militare di Vandenberg, in California, e non è dato sapere quanti satelliti ci fossero a bordo del Falcon 9. La partenza, per una coincidenza curiosa, è avvenuta in mezzo alla nebbia. Il lancio è durato pochi minuti, e non è stato mostrato ovviamente il rilascio dei satelliti, o la quota e l’orbita di destinazione. Non è stato mostrato nemmeno la separazione dei fairing, cioè le coperture che proteggono i satelliti durante la prima parte del volo.
L’esistenza di questa costellazione satellitare è emersa solo poche settimane fa, quando si è scoperto che sin dal 2021 sono stati fatti accordi fra l’Nro e SpaceX per la costruzione e il lancio di questi satelliti. Per la prima volta quindi, SpaceX non è solo un’azienda responsabile di lanciare missioni militari, ma si è anche occupata della progettazione e costruzione di satelliti per l’intelligence americana. La nuova costellazione sarà infatti in grado di tracciare in tempo reale movimenti a terra, offrendo immagini dettagliate di vaste aree del pianeta. Questo sistema permetterà agli Stati Uniti di monitorare movimenti militari critici, come i lanciatori di missili balistici di Russia e Cina, rafforzando la capacità di risposta a potenziali minacce. Per esempio oggi il Cremlino ha smentito di aver messo in orbita, il mese scorso, un’arma in grado di monitorare e attaccare altri satelliti, come aveva invece fatto sapere il Comando spaziale statunitense.
In un mondo segnato dalla crescente tensione tra le superpotenze, la capacità di sorveglianza spaziale diventa sempre più cruciale. I satelliti di SpaceX hanno lo scopo non solo di potenziare la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, ma di offrire anche un supporto senza precedenti alle operazioni militari di Terra. Il nuovo paradigma introdotto dall’azienda di Elon Musk con Starlink è la dimostrazione che megacostellazioni di satelliti in orbita bassa funzionano, sono convenienti e se legate ad applicazioni militari permettono una sorveglianza persistente di tutto il globo, oltre a essere estremamente resilienti nei confronti di minacce esterne.
Inoltre, spostare le capacità di sorveglianza e monitoraggio prima affidate ad aerei e droni nello spazio, significa un significativo cambio di tendenza. Le tecnologie satellitari di ultima generazione consentono di ottenere dati con un livello di precisione superiore e in maniera continuativa, superando le capacità dei sensori installati su aerei o droni. Inoltre, i satelliti offrono una maggiore resilienza e sono molto più difficili da neutralizzare.
La stretta collaborazione tra l’Nro e la Us Space Force è alla base del progetto Starshield. I prototipi dei satelliti sono già stati testati con successo, dimostrando la loro efficacia e la prontezza per una produzione su larga scala. Inoltre, la Nro ha coinvolto l’azienda Northrop Grumman nella costruzione di alcuni sensori per le fotocamere, e per testare i satelliti Starshield. In questo modo l’ente federale cerca di diminuire leggermente la dipendenza totale da SpaceX, e questo è un ulteriore segno di quanto sia considerata importante questa nuova rete satellitare.
Parallelamente, la Cina sta avanzando rapidamente nelle sue ambizioni spaziali. Il progetto Guowang è quello di una megacostellazione di satelliti di telecomunicazione simile a Starlink, che prevederà il dispiegamento di migliaia di satelliti in orbita bassa, per offrire copertura internet globale e altre capacità strategiche. La Cina ha inoltre affidato ad altre aziende pubblico-private il compito di costruirne una seconda, chiamata G60, con obbiettivi simili, cercando di instaurare una competizione interna su larga scala. Queste iniziative dimostrano la volontà della Cina nel competere con le capacità spaziali degli Stati Uniti, evidenziando l'importanza cruciale della supremazia nello spazio.