Le parole
Prima il paese, poi il partito. Il "change" secondo il leader laburista Keir Starmer
"Come ho cambiato il Labour cambierò il Regno Unito, mettendomi al vostro servizio", dice il capo dell'opposizione in Inghilterra. E inaugura la campagna elettorale dopo che il premier Sunak ha deciso di indire nuove elezioni. Il discorso
Pubblichiamo ampi stralci del discorso che Keir Starmer, leader del Labour britannico, ha tenuto ieri a Lancing, nel West Sussex, inaugurando la campagna elettorale in vista del voto dell 4 luglio.
Grazie a tutti per essere qui in un lunedì di festa, almeno siamo in riva al mare. E siamo nel Sussex, una parte del mondo che conosco molto bene. Ho dei parenti qui, parenti stretti. Ora, come tutti, penso che il mio carattere sia stato plasmato dal luogo in cui è cominciata la mia vita. Sono cresciuto in una piccola città, non lontanissima da qui, Oxted, al confine tra il Surrey e il Kent. Simile a Lancing, ma senza il mare. E se andate a Oxted troverete un luogo che, a mio parere, è inglesissimo – un mix di mattoni rossi vittoriani e di villette a schiera con i sassi, mentre tutto intorno ci sono pascoli e le bellissime colline delle North Downs. Mi è piaciuto molto crescere lì. Si poteva guadagnare facilmente qualche soldo spuntando pietre per i contadini locali – è stato questo il mio primo lavoro. E si poteva giocare a calcio fino al ritorno delle mucche: con la mia prima squadra di calcio, il Boulthurst Athletic, condividevamo il campetto con le mucche locali.
Questa è in parte la ragione per cui amo il nostro paese, non solo per la bellezza, o per il calcio, ma anche per il tipo di resilienza quieta e senza lamentele. Questo è il meglio della Gran Bretagna. Chiunque pensi che le difficoltà in Gran Bretagna si trovino soltanto nelle nostre città, chiunque pensi che non ci sia fatica al di fuori delle nostre città, lasciatemelo dire: non sa nulla della campagna.
La mia storia ne è una testimonianza. Per noi non è stato facile. Mio padre faceva utensili, lavorava in una fabbrica, e mia madre era un’infermiera. Ma per la maggior parte della sua vita ha avuto una malattia debilitante, il morbo di Still. Lei non sopporterebbe questa parola, “debilitante”, perché non si è mai arresa, non si è mai lamentata. Ma la sua malattia ha segnato le nostre vite. Erano gli anni Settanta, tempi duri. So cosa significa un’inflazione fuori controllo, come l’aumento del costo della vita possa farti temere persino l’arrivo del postino: “Porterà un’altra bolletta che non possiamo permetterci?”. Sceglievamo la bolletta del telefono perché era il servizio di cui potevamo fare più a meno.
Ora, tutto questo mi è rimasto dentro. Ha dato forma al piano che ho elaborato per il Regno Unito e all’importanza, soprattutto, della stabilità economica. La necessità di non lasciare mai i lavoratori nel vortice del caos, all’aumento delle tasse, dei prezzi, del costo dei mutui – è questo che i conservatori hanno inflitto al nostro paese. Il prezzo che i lavoratori hanno pagato per il loro caos è imperdonabile.
Credo che il mio background abbia plasmato la mia politica in modo ancora più profondo. Questa Inghilterra si è sempre sentita piuttosto lontana da Westminster. La politica è sempre stata qualcosa che accade lontano. Eppure qualcosa di più grande è cambiato negli ultimi quattordici anni di governo dei Tory. I cittadini hanno la sensazione che sempre più decisioni che riguardano la loro comunità siano prese da persone che non solo vivono a chilometri di distanza, ma che hanno poca empatia con le loro preoccupazioni. Una politica che nel migliore dei casi sta facendo qualcosa per le persone, non con loro. Sto parlando del rispetto, o per essere più precisi, della sua assenza, che è il canarino nella miniera dell’ingiustizia. Da molto tempo ormai i lavoratori credono che le opportunità in Gran Bretagna siano a rischio. Ma ora siamo a un nuovo, pericoloso punto, vicino al superamento del limite della fiducia, non solo nella politica, ma anche in molte delle istituzioni che dovrebbero servire e proteggere il popolo britannico. Siamo in un momento in cui le persone non credono più che i loro valori o interessi godano del rispetto di chi è al potere. E quando questo si affianca a un governo che in quattordici anni lascia il tenore di vita del paese in condizioni peggiori di come l’ha trovato, che ha distrutto ogni parvenza di serietà nella vita pubblica, allora si arriva a una crisi di ciò che siamo come nazione. I valori che ci hanno tenuto uniti, che ci hanno spinto ad andare avanti nei momenti difficili, verso le nostre più grandi conquiste, sono stati portati al limite da questi Tory.
Guarire queste ferite è il significato di rinnovamento nazionale. La politica deve essere un servizio. La Gran Bretagna deve essere un paese che rispetta il vostro contributo. Tutti – non solo chi sta in alto – meritano la possibilità di andare avanti. Queste sono le idee per cui mi batto. Questo è il mio progetto: una Gran Bretagna di nuovo al servizio dei lavoratori. Prima il paese, poi il partito. Ora, non so se questa sia una nuova politica o se sia semplicemente un ritorno a qualcosa di più antico che un tempo era dato per scontato. Ma il servizio pubblico è il minimo indispensabile che ci si deve aspettare. E meritate anche la sicurezza, la certezza, l’ordinaria speranza che la Gran Bretagna sarà migliore per i vostri figli. Non si può sottovalutare quanto ciò sia importante per le famiglie della classe operaia come la mia, quanto sia stato di conforto per i miei genitori. Ci ha dato una speranza e una stabilità attorno alla quale costruire la nostra vita e credo che sia ciò che i lavoratori vogliono ora, più di ogni altra cosa. Vogliono credere nel futuro. Vogliono che, quando dicono ai loro figli “lavora sodo e potrai ottenere qualsiasi cosa”, questo sia vero. Ma dopo quattordici anni di danni dei Tory ai nostri valori, non ci credono più e questo ha conseguenze per tutti i partiti.
Sentite, a prescindere dai sondaggi, so che ci sono innumerevoli persone che non hanno ancora deciso come votare in queste elezioni. Sono stufe del fallimento, del caos e della divisione dei Tory, ma hanno ancora delle domande su di noi: il Labour è cambiato abbastanza? Mi fido di dare i miei soldi a uno stato governato dai laburisti? La mia risposta è sì, perché ho cambiato questo partito, in modo permanente. Questa è stata la mia missione fin dal primo giorno. Ero determinato a cambiare il Labour in modo che potesse servire il popolo britannico, dandogli un governo all’altezza delle sue ambizioni. Il fondamento di ogni buon governo è la sicurezza economica, la sicurezza dei confini e la sicurezza nazionale. Non fatevi illusioni: se il popolo britannico ci dà l’opportunità di governare, questo è il test principale. È sempre il test principale, la definizione di servizio: siete in grado di proteggere questo paese? Non ho lavorato per quattro anni su questo per fermarmi adesso. Questo è il fondamento, la base su cui costruire il nostro manifesto e i nostri primi passi. E su queste fondamenta, porre fine al caos dei Tory. Possiamo iniziare a ricostruire il nostro paese.
Primo passo: la stabilità economica –: un patto non negoziabile con i lavoratori. Secondo passo: ridurremo i tempi di attesa del Servizio sanitario nazionale. Terzo passo: lanceremo un nuovo Comando per la sicurezza delle frontiere con nuovi investigatori specializzati, nuove risorse e nuovi poteri, compresi quelli antiterrorismo. Quarto passo: istituiremo la Great British Energy, una nuova società di proprietà del contribuente, che fa soldi per il contribuente, che sfrutta l’opportunità dell’energia pulita britannica, che ci rende indipendenti dal punto di vista energetico, che ci toglie lo stivale di Putin dalla gola e che taglia le bollette nelle vostre case – per sempre. Quinto passo: daremo un giro di vite ai comportamenti antisociali. E sesto passo: avremo anche 6.500 nuovi insegnanti in classe, pagati eliminando le agevolazioni fiscali per le scuole private, un anticipo su un sistema dell’ istruzione che riformeremo. Sono stata la prima persona della mia famiglia ad andare all’università: conosco il potere dell’istruzione.
Sono orgoglioso di questi primi passi. Sono un nuovo percorso per il nostro paese, un piano che volterà pagina, che porterà stabilità e cambiamento – e siamo stati severi nell’assicurarci che queste politiche siano realizzabili, completamente finanziate e pronte a partire. Tutte le elezioni sono una scelta e questa è una scelta chiara: il levelling up e il servizio sanitario nazionale con i laburisti. O un caos ancora più disperato con i conservatori. Questa è la scelta.
Quattro anni e mezzo fa ho preso il Partito laburista e l’ho trasformato nel partito che vedete oggi. Sono stato criticato per alcuni dei cambiamenti che ho apportato – il cambiamento è sempre così, c’è sempre chi dice di non farlo, di non andare così in fretta – ma ogni volta che mi trovo di fronte a un bivio, torno sempre a questo: prima il paese, poi il partito. Servire non è solo una parola, richiede un’azione. Ho cambiato il Labour e farò esattamente lo stesso a Westminster: questa è la scelta da fare in queste elezioni. Servizio o interesse personale, stabilità o caos, un Labour che è cambiato o un Partito conservatore che si è allontanato dal senso comune. La scelta è vostra. Potete fermare il caos, potete voltare pagina, potete unirvi a noi e insieme ricostruire il nostro paese. Grazie.
I conservatori inglesi