Nl Plan, il partito olandese candidato alle europee che arriva da Pechino
Tra i donatori del partito figurano organizzazioni affiliate al Fronte unito, braccio operativo della propaganda del Partito comunista cinese, ed è un chiaro esempio di come l’interferenza di Pechino nelle elezioni sia anche fisica, reale, e non soltanto “ibrida”
Roma. “Nederland met een Plan”, o Nl Plan, è un partito politico olandese candidato alle europee: è nato nel dicembre 2022 e si propone come il partito in grado di dare voce in politica alla comunità asiatica, in particolare cinese, nei Paesi Bassi. Nl Plan “si oppone all’Ue, agli Stati Uniti e ad altri paesi occidentali per la soppressione della Cina”, si legge su un articolo pubblicato ad aprile dal quotidiano olandese in lingua cinese United Times, e secondo il partito, che si presenterà alle Europee con un nome leggermente diverso, “NL Plan EU”, Bruxelles dovrebbe resistere alle pressioni americane per mantenere stretti legami commerciali con la Cina. Un’inchiesta di Follow the Money e Rtl Nieuws ha svelato come dietro al partito olandese ci sarebbero finanziamenti e stretti legami con il Partito comunista cinese.
Tra i donatori di Nl Plan figura il “Consiglio per la promozione della riunificazione nazionale pacifica nei Paesi Bassi”, un’organizzazione affiliata al Fronte unito, braccio operativo della propaganda del Partito comunista cinese. Aalle elezioni nazionali del 2023 ben due candidati di Nl Plan avevano ricoperto posizioni di leadership nelle associazioni sino-olandesi legate al sistema del Fronte Unito. Il programma del partito “sino-olandese” sembra un facsimile dei contenuti dei tabloid e degli organi di stampa ufficiali del governo cinese – nell’articolo comparso su United Times anche le grafiche sono simili, una rappresenta due pugni, uno l’America e l’altra la Cina che si avvicinano, un’altra due pugni molto più vicini: l’Ucraina e la Russia – ed è un chiaro esempio di come l’interferenza di Pechino nelle elezioni sia anche fisica, reale, e non soltanto “ibrida” con le sue massicce campagne di disinformazione e hackeraggio.
Secondo gli esperti, solleva anche importanti domande su come garantire che la diaspora cinese all’estero possa partecipare a libere elezioni in modo indipendente senza essere esposta all’ingerenza politica del Partito comunista cinese: Frank Pieke, professore al Leiden Asia Centre, ha detto a Follow The Money che le donazioni cinesi a Nl Plan “superano chiaramente il limite”, e che “sarebbe positivo se il governo olandese formulasse linee guida chiare, che da un lato garantiscano la libertà di espressione e dall’altro garantiscano la sicurezza nazionale”.
Dalle piazze ai palazzi