(foto EPA)

a parigi

Zelensky ringrazia la Francia per gli aiuti militari: "Putin è come Hitler"

Mauro Zanon

Il presidente ucraino è intervenuto davanti alla camera bassa del Parlamento francese. "Sono state le battaglie che abbiamo vinto, qui in Normandia e nel nostro paese, a restituire l’Europa all’umanità. Senza queste vittorie non esisterebbe nulla, nessuno, né l’Ucraina, né la Francia". Oggi la firma di altri due accordi per 650 milioni di euro

Parigi. “Merci la France”. È con queste parole che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha iniziato questa mattina il suo discorso all’Assemblée nationale, la camera bassa del Parlamento francese. Un discorso pronunciato all’indomani delle commemorazioni per l’ottantesimo anniversario dello sbarco in Normandia, cui il leader del Kyiv ha partecipato accanto al presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, e al suo omologo americano, Joe Biden. “In questi giorni commemoriamo il coraggio dei combattenti e il sostegno reciproco dei popoli che hanno vinto la battaglia di Normandia. Ed è proprio questa vittoria che si sente ancora sulle spiagge dove eravamo con il presidente Emmanuel Macron e altri leader. È questa battaglia che stiamo commemorando qui, e siamo orgogliosi di essere gli eredi di coloro che vi parteciparono”, ha esordito Zelensky davanti ai deputati dell’Assemblea nazionale, prima di aggiungere: “Sono state le battaglie che abbiamo vinto, qui in Normandia e nel nostro paese, nell’Europa orientale, nei mari settentrionali del nostro continente, nel cielo britannico, nell’Europa meridionale, a restituire l’Europa all’umanità. Senza queste vittorie non esisterebbe nulla, nessuno, né l’Ucraina, né la Francia. Nessuna delle nazioni libere esisterebbe”.

 

In visita a Parigi per la quarta volta dall’invasione russa dell’Ucraina, Zelensky, dopo aver elogiato il coraggio degli europei nella lotta contro il nazismo durante la Seconda guerra mondiale, ha lanciato un monito: “Viviamo in un’epoca in cui l’Europa non è più un continente di pace”. “Intere città vengono distrutte e interi villaggi vengono incendiati. Alcune persone stanno cercando di dividere l’Europa. Dicono che questo o quel popolo non merita di esistere”, ha sottolineato Zelensky. Poi l’attacco frontale al presidente russo, Vladimir Putin, “l’anti Europa”. “Oggi è l’Ucraina ad essere presa di mira, ma domani potrebbero essere altri paesi. Stiamo già vedendo in che modo può svilupparsi questa aggressione. Gli stati baltici, la Polonia, i Balcani e altri... Il regime russo non conosce limiti. L’Europa non gli basta più”, ha tuonato il presidente ucraino. Il capo del Cremlino “ha già distrutto la Siria, sta sconvolgendo il Sahel”, ha proseguito Zelensky, denunciando l’uso di “risorse energetiche e alimentari” che “indeboliscono” i paesi. Putin “ha tirato fuori tutto l’arsenale del secolo scorso, dal blocco marittimo al rapimento di massa dei figli del nostro popolo nei territori occupati, e sta ricattando il mondo intero affinché il mondo abbia paura di lui”, ha affermato Zelensky. E ancora: “Guardate cosa sta facendo Putin al suo stesso paese e al suo stesso popolo: è un territorio dove la vita non ha più alcun valore. È l’esatto contrario di tutto ciò a cui aspiriamo e dei nostri valori. È il contrario della libertà, dell’uguaglianza e della fraternità. È l’opposto dell’Europa, ecco cos’è Putin”.

 

Riprendendo le parole pronunciate da Macron nelle scorse settimane, Zelensky ha detto che Putin non può “vincere questa battaglia”, prima di aggiungere: “No, perché non abbiamo il diritto di perdere. Questa guerra può dilagare, proprio come è successo ottant’anni fa. Negli anni Trenta, Hitler ha superato una linea dopo l’altra. Putin sta facendo lo stesso”. In conclusione, Zelensky ha ringraziato nuovamente la Francia per il suo sostegno e le sue forniture, per aver “scelto senza esitazione la parte dell’umanità in questa guerra, la parte della cultura, del diritto internazionale”. Questa sera, Zelensky e Macron firmeranno all’Eliseo due accordi del valore di 650 milioni di euro sotto forma di prestiti e doni all’Ucraina per sostenere le comunità locali e le infrastrutture critiche, soprattutto quelle energetiche.

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