medio oriente

L'esercito israeliano libera quattro ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre

Micol Flammini

Noa Argamani, Almog Meir Jan, Andrey Kozlov e Shlomi Ziv erano tenuti in ostaggio a Nuseirat, dove negli ultimi giorni Israele ha effettuato una serie di operazioni militari, eliminando più di quaranta terroristi. "Sopraffatti dalla gioia", ha commentato il ministro della Difesa Gallant 

Noa Argamani, Almog Meir Jan, Andrey Kozlov e Shlomi Ziv erano stati presi in ostaggio da Hamas il 7 ottobre, tutti e quattro erano al Nova festival di Re’im quando il gruppo di terroristi ha fatto irruzione nel territorio israeliano. Per otto mesi, duecentoquarantasei giorni, sono rimasti prigionieri nella Striscia di Gaza e oggi l’esercito israeliano, Tsahal, li ha liberati. Erano tenuti in ostaggio a Nuseirat, nella zona centrale della Striscia, dove negli ultimi giorni Israele ha effettuato una serie di operazioni militari, eliminando più di quaranta terroristi, alcuni dei quali usavano come base la scuola dell’Unrwa colpita giovedì. 

Hamas aveva pubblicato l’ultimo video di Noa la scorsa settimana: in un filmato si sentiva la voce della ragazza, venivano mostrati alcuni suoi disegni e Noa chiedeva agli israeliani di scendere in strada e protestare, ripeteva insistentemente “salvateci, salvateci”, in sottofondo si sentiva il ticchettio di un orologio. Durante l’operazione di salvataggio, Tsahal ha ritrovato Noa in un luogo diverso rispetto a Meir Jan, Andrey e Shlomi. 

 

 

La scorsa settimana Israele ha formulato una proposta per convincere Hamas a rilasciare gli ostaggi in cambio di un cessate il fuoco iniziale di sei settimane, da incrementare in due fasi ulteriori. Per ogni ostaggio liberato, secondo la proposta, Israele avrebbe scarcerato un numero ancora da stabilire di palestinesi detenuti nelle carceri israeliane. Hamas non ha ufficialmente risposto alla proposta, ma la liberazione dei quattro ostaggi potrebbe cambiare le condizioni.

Benny Gantz, l’ex capo di stato maggiore e ministro della Difesa, entrato nel gabinetto di guerra dopo l’attacco di Hamas aveva programmato per oggi una conferenza stampa in cui probabilmente avrebbe annunciato la sua uscita dal governo, ma dopo la notizia del ritorno dei quattro ostaggi ha deciso di cancellare la conferenza stampa. Il ministro della Difesa, Yoav Gallant, ha detto: “Siamo sopraffatti dalla gioia” e ha promesso che la lotta continuerà fino al ritrovamento dei 120 prigionieri detenuti nella Striscia, non tutti sono vivi. Il capo del partito di opposizione Yesh Atid, Yair Lapid, ha definito il ritorno dei quattro “una grande luce in una terribile tenebra”. Noa ha incontrato suo padre nell’ospedale Hashomer.

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  • Micol Flammini
  • Micol Flammini è giornalista del Foglio. Scrive di Europa, soprattutto orientale, di Russia, di Israele, di storie, di personaggi, qualche volta di libri, calpestando volentieri il confine tra politica internazionale e letteratura. Ha studiato tra Udine e Cracovia, tra Mosca e Varsavia e si è ritrovata a Roma, un po’ per lavoro, tanto per amore. Nel Foglio cura la rubrica EuPorn, un romanzo a puntate sull'Unione europea, scritto su carta e "a voce". E' autrice del podcast "Diventare Zelensky". In libreria con "La cortina di vetro" (Mondadori)