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verso le elezioni

In Francia i repubblicani sono pronti a un accordo con Le Pen: salta il cordone sanitario attorno a Rn

Mauro Zanon

"Abbiamo bisogno di un’alleanza con il Rassemblement national”, dice il leader di Lr Éric Ciotti in vista delle elezioni di luglio. Sarebbe una prima assoluta nella storia della Quinta Repubblica. Ma non tutti nel partito sono d'accordo

Parigi. È crollata la diga repubblicana, si è spezzato il cosiddetto “cordone sanitario” che ha sempre protetto la Francia dagli estremisti, considerati una minaccia per la democrazia. Éric Ciotti, patron dei Républicains (Lr), il partito gollista, ha manifestato in un’intervista al telegiornale delle 13 su France 2 la sua volontà di trovare un accordo con il Rassemblement national, il partito della destra sovranista di Marine Le Pen e Jordan Bardella, uscito vincitore dalle elezioni europee. “È necessario essere a servizio del paese, che è in pericolo. Da un lato c’è un’alleanza contro natura degli Insoumis”, il partito della sinistra radicale di Jean-Luc Mélenchon, che difendono “idee che rasentano l’antisemitismo”, ha dichiarato Ciotti. “Dall’altro, il blocco marconista che ha portato il paese alla situazione in cui si trova oggi. E poi c’è un blocco che difende gli interessi della nazione. Lr oggi è troppo debole”, ha aggiunto il presidente dei gollisti, prima di confermare quanto era già emerso ieri sera da alcune indiscrezioni: “Abbiamo bisogno di un’alleanza pur rimanendo noi stessi, un’alleanza con il Rassemblement national”.

Nel caso in cui si concretizzasse l’accordo, sarebbe una prima assoluta nella storia della Quinta Repubblica. Voglio “preservare i deputati uscenti”, che sono 61, ha assicurato Ciotti, prima di aggiungere: “Voglio che la mia famiglia politica, che è stata ai margini dal 2012 e che ha visto avanzare il declino del paese, possa avere un gruppo numeroso all’Assemblea”.

Marine Le Pen, capogruppo dei deputati Rn, ha prontamente reagito all’intervento di Ciotti, salutando il suo “coraggio” e il suo “senso di responsabilità”. Questa mattina su Rtl, Jordan Bardella, presidente del Rassemblement national, aveva già teso la mano al partito gollista, annunciando che il suo partito sosterrà dei candidati Lr alle prossime elezioni legislative. “Voglio costruire una maggioranza più ampia possibile. Penso che il Rassemblement national possa vincere queste elezioni legislative ed è per questo che mi sto avvicinando ad altre formazioni politiche, proponendo loro di lavorare con me nel quadro di un governo di unità nazionale”, ha dichiarato Bardella su Rtl, sottolineando di aver “avuto una serie di colloqui con persone che non appartengono alla mia famiglia politica, con dirigenti dei Républicains, con Marion Maréchal...”. E ancora: “Tra i candidati che il mio movimento politico sosterrà per queste elezioni legislative non ci saranno solo persone del Rassemblement national, ma anche persone dei Républicains. Lancio un appello ai Républicains affinché la smettano di essere la stampella politica di Emmanuel Macron. Venite a lavorare al nostro fianco, vi tenderò la mano come ho sempre fatto”.

Marion Maréchal, capolista di Réconquête alle europee, non ha mai fatto mistero della sua volontà di unire le destre e di riallacciare i rapporti con il partito della zia, Marine Le Pen, nonostante i vecchi attriti. Al punto da sfidare il suo compagno di partito e presidente di Réconquête Éric Zemmour, contrario a qualsiasi forma di riavvicinamento con Rn. “Il lavoro per costruire la grande coalizione del campo sovranista continua”, ha scritto su X Marion Maréchal, postando le foto di un suo incontro, questa mattina, con Nicolas Dupont-Aignan, leader di Debout la France. “Abbiamo un’opportunità storica per salvare il nostro paese”, ha aggiunto Marion Maréchal. Oggi pomeriggio incontrerà anche Zemmour per convincerlo a mettere da parte le sue ostilità verso Rn e a scegliere la via del pragmatismo.

 

 

All’interno dei Républicains, tuttavia, non c’è unanimità sull’ipotesi di un’alleanza con Rn, anzi. Il capogruppo dei deputati Lr, Oliver Marlaix, ha detto che Ciotti “deve dimettersi dalla presidenza”, che la scelta di stringere un patto con la destra sovranista “è soltanto sua”. Valérie Pécresse, presidente gollista dell’Île-de-France, si è detta contraria su X a qualsiasi “compromesso con gli estremisti”, che “porterebbero la Francia verso il fallimento e il caos”. Poco prima dell’annuncio di Ciotti, i senatori Lr hanno pubblicato un comunicato rifiutando all’unanimità un accordo con Rn.