editoriali
Cosa c'è dietro la notizia del presunto passo indietro di Biden
Secondo il New York Times il presidente degli Stati Uniti starebbe valutando di ritirare la sua candidatura. La Casa Bianca smentisce. Il panico dei dem non fa bene all’America
L’assetto da “gestione crisi” in cui è entrata la Casa Bianca dalla sera del disastroso dibattito televisivo di Joe Biden non sembra funzionare. Il team del presidente è impegnato da giorni nel tentativo frenetico di riportare tutto il Partito democratico in linea, a sostegno della candidatura di Biden e della narrazione che punta a descrivere il dibattito solo come un episodio, una “serata storta” già superata. È un approccio che scricchiola, sotto il peso di una crescente ondata di richieste a Biden di farsi da parte.
La stampa progressista è il campo di battaglia su cui si muovono le varie anime del partito e il New York Times è diventato il megafono del malumore dei democratici. Oggi il quotidiano ha lanciato con grande enfasi un’indiscrezione anonima, secondo la quale Biden avrebbe detto a un suo “alleato decisivo” che potrebbe lasciare se non riuscirà a convincere nei prossimi giorni i suoi sostenitori di poter vincere contro Donald Trump.
Decisivi da questo punto di vista sarebbero, per il presidente, un’intervista televisiva che darà domani al network Abc e un paio di eventi pubblici che ha in programma in Pennsylvania e Wisconsin, due stati-chiave che deve assolutamente vincere a novembre. Una ricostruzione che la Casa Bianca, attraverso il portavoce Andrew Bates, ha smentito con forza e irritazione, definendola “assolutamente falsa”.
È il segno delle spaccature profonde che esistono nel partito, con diversi esponenti del Congresso – per ora non i leader – che stanno cominciando a venire allo scoperto per chiedere a Biden di ritirarsi. E con i governatori democratici più in vista che ufficialmente si dicono ancora allineati dietro al presidente, ma che in privato stanno esprimendo tutti i loro dubbi. La convention di Chicago del 19 agosto è sempre più vicina: quello sarà il luogo del regolamento dei conti finale o del ricompattamento del partito dietro alla candidatura di Biden. Per ora a dominare è il panico.