A Place de la Republique dopo i risultati del secondo turno delle elezioni legislative francesi a Parigi, il 7 luglio 2024 (Mohamad Salaheldin Abdelg Alsayed/Anadolu) 

i dati finali

I risultati del secondo turno in Francia. Macron respinge le dimissioni di Attal

Enrico Cicchetti

Con 182 seggi, l'alleanza di sinistra sarà la forza guida nella nuova Assemblea. Macroniani al secondo posto e Rn al terzo: si va verso un governo di coalizione. L'appello della Confindustria francese e la mobilitazione dei sindacati. Il capo dell'Eliseo sulle dimissioni del premier: "Resti per garantire la stabilità del paese"

Il Nuovo fronte popolare, l'alleanza di sinistra che si è formata per contrastare l'avanzata del Rassemblement National al secondo turno delle elezioni legislative francesi, conquista il maggior numero dei seggi alla prossima Assemblée Nationale, composta in tutto da 577 deputati. Secondo i dati definitivi sulle elezioni diffusi dal ministero dell'Interno, quelli del Nfp saranno 182. Un'altra grande sorpresa è la relativa resistenza del campo macronista, La formazione centrista a sostegno del presidente Emmanuel Macron, Ensemble, ha ottenuto 168 seggi, certamente lontani dai 250 eletti nella precedente legislatura, ma ben al di sopra di quanto annunciato da numerosi sondaggi. Il Rassemblement National di Marine Le Pen, alleato con una parte dei Republicains guidati dal presidente del partito Eric Ciotti, è terzo con 143 deputati eletti. Secondo i calcoli del quotidiano Le Monde, all'interno del Nouveau Front Populaire, la France insoumise di Jean-Luc Mèlenchon è la più rappresentata con 74 eletti ai quali si aggiungono 3 "dissidenti" del partito. Il Partito socialista avrà 59 deputati e gli Ecologisti 28. Il partito comunista ha eletto 9 parlamentari e Generation.s 5. Anche se Mélenchon ha invitato Macron ad affidare la carica di primo ministro a un rappresentante del Pfn, dalle urne non emerge una maggioranza per formare un governo, quindi la ricerca di una coalizione resta pienamente attuale. Altri 14 seggi sono andati poi a deputati di destra senza partito, 13 ad altrettanti eletti di sinistra, 6 di centro e 4 regionalisti. Un seggio è andato a un indipendente. 

   

  

Degli eletti, le donne sono 208 e gli uomini 366. I primi 76 seggi erano stati assegnati direttamente al primo turno, e gli altri al ballottaggio di ieri, che nella maggior parte dei casi si è svolto fra due candidati dopo che il terzo ha rinunciato utilizzando la formula della "desistenza" per dare più forza al secondo arrivato, in chiave anti lepenista. Il tasso di partecipazione al voto è stato pari al 66,7 per cento, in aumento rispetto al già elevato primo turno (65 per cento). Si tratta dell'affluenza più alta a un secondo turno dal 1997, quando aveva partecipato il 71,1 per cento degli elettori.


  

Gli ultimi aggiornamenti

   

La confindustria francese chiede “una politica economica chiara e stabile”

Medef, la principale federazione datoriale francese - omologa dell'italiana Confindustria - ha invitato il nuovo governo che uscirà dalle elezioni legislative a mettere in atto "una politica economica chiara e stabile", invitando anche il presidente Emmanuel Macron "a fare la scelta del paese piuttosto che quella di interessi di parte”. 

 

 

"Il motore della crescita potrà riaccendersi solo se il paese perseguirà una politica economica chiara e stabile, garante della competitività delle imprese e l'unica capace di ripristinare la fiducia e garantire l'occupazione ", ha scritto Medef in un comunicato.

    

La mobilitazione dei due sindacati più grandi

La Confédération générale du travail (CGT), il principale sindacato francese, ha chiesto a Emmanuel Macron di “rispettare la scelta delle urne” e di “chiedere la formazione di un nuovo governo” attorno al programma del Nuovo Fronte Popolare. Da parte sua, la Confédération française démocratique du travail (CFDT), che è il sindacato con il maggior numero di iscritti, e alle elezioni sindacali è secondo dietro alla CGT, resta “mobilitata” e accusa il presidente di essere stato "irresponsabile nel cercare fino alla fine di mettere sullo stesso piano l'estrema destra e la sinistra, contribuendo così alla legittimazione del Rn e della sua ideologia".

“La CFDT è determinata a far sentire la voce dei lavoratori nella costruzione delle politiche future. Più che mai, il ruolo delle parti sociali e della società civile organizzata sarà essenziale per calmare le relazioni, ascoltare e rispondere alle aspettative dei cittadini”, avverte l’organizzazione.

I leader di tutte le organizzazioni sindacali si riuniranno domani sera, martedì  9 luglio, in videoconferenza. Già prima del voto, la sospensione della riforma dell'assicurazione contro la disoccupazione e la pressante richiesta di un aumento del potere d'acquisto e salari rendevano il clima nel paese piuttosto teso.

  

Macron respinge le dimissioni di Attal: "Resti per garantire stabilità del paese"

Il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron ha chiesto al primo ministro Gabriel Attal, giunto all'Eliseo alle 11.15 per presentare le sue dimissioni, di restare, "per il momento, per garantire la stabilità del paese".

 

Per la prima volta dopo sette anni di presidenza “verticale”, Macron, che diceva di volere andare a queste elezioni “per vincere”, dovrà fare i conti con i suoi avversari. Il primo ministro Gabriel Attal ha detto che “il centro di gravità del potere sarà ora più che mai nelle mani del Parlamento e quindi (…) dei nostri concittadini”.

  

   

Il peso del Fronte popolare sul nuovo governo 

La nuova Assemblea nazionale “sarà un’Assemblea sovrana, la cui legittimità è forte grazie all’elevata partecipazione, e sulla quale il presidente non avrà alcun controllo”, ha detto al Monde lo storico Patrick Weil. "Perché i deputati sono stati eletti o contro il presidente della Repubblica, oppure suo malgrado”. La coalizione presidenziale perderà circa 80 seggi. Un'emorragia che sarebbe stata molto più grande senza il fronte repubblicano, sottolinea il presidente dell'Udi, Hervé Marsiglia, elogiando l'opera di Gabriel Attal. “Il Rn non ha avuto la maggioranza grazie al fronte repubblicano”, concorda l’ex ministro Clément Beaune. Il senatore ambientalista Yannick Jadot invitato questa mattina a France info, ha detto che "questa settimana” il Nfp proporrà un governo. "Dovremo dare all’Assemblea nazionale qualche giorno per organizzarsi. La parte più difficile per noi inizia questa mattina", ha ribadito Jadot, una posizione ripetuta da tutti i gruppi del Pfn già da domenica sera: sarà sul programma del Nuovo Fronte Popolare, con i suoi circa 190 eletti, che dovrà basarsi il progetto del nuovo governo.

  

    

"Prendiamo atto e ci opporremo, senza compromessi", dice il portavoce del Rn

“Oggi c'è grande frustrazione”, riconosce Louis Aliot, vicepresidente dell'Raggruppamento Nazionale a RTL, pur stimando che la formazione di estrema destra “resta il partito guida e, nell'Assemblea Nazionale, il primo gruppo politico". E aggiunge: "Siamo stati bloccati da questa specie di innaturale alleanza sedicente repubblicana”. 

"Prendiamo atto [dei risultati] e ci opporremo, senza compromessi ", ha detto il portavoce del Rn. “Non siamo qui per andare a negoziare alle spalle dei francesi qualche tipo di alleanza come forse il Ps sogna di fare con Renaissance escludendo Mélenchon”.

  • Enrico Cicchetti
  • Nato nelle terre di Virgilio in un afoso settembre del 1987, cerca refrigerio in quelle di Enea. Al Foglio dal 2016. Su Twitter è @e_cicchetti