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Europa ore 7

L'Eurogruppo decide la stretta fiscale. Sul tavolo anche il rapporto Letta

David Carretta

Oggi a Bruxelles si riuniscono i ministri delle Finanze per confermare le nuove regole sul Patto di stabilità e crescita. Al vertice si unirà anche l'ex presidente del Consiglio italiano: il tema bollente è “come assicurare il necessario finanziamento per rafforzare la competitività dell'Ue”

I ministri delle Finanze della zona euro oggi si ritrovano a Bruxelles per confermare la stretta fiscale imposta dalle nuove regole sul Patto di stabilità e crescita, nel momento in cui i governi trascorreranno l'estate a preparare i progetti di bilancio per il prossimo anno in vista delle scadenze dell'autunno. A settembre gli stati membri dovranno presentare le loro traiettorie fiscali pluriennali in linea con le regole del Patto. A metà ottobre dovranno inviare a Bruxelles i progetti di bilancio. “Ci aspettiamo che la Commissione si impegni a fare in modo che le traiettorie fiscali conducano a una politica fiscale sia restrittiva”, ci ha detto una fonte dell'Eurogruppo: “Un sforzo fiscale significativo sarà richiesto in particolare per gli stati membri con un alto livello di debito pubblico”. Vale anche per la Francia in preda alle convulsioni politiche post elezioni. “Sappiamo tutti che le cose sono difficili in Francia”, ma “qualsiasi governo ci sarà in Francia sarà di fronte alle stesse realtà e alle stesse necessità di aggiustamento”, ha spiegato la fonte.
 


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Dopo la discussione tra i ministri della zona euro, l'Eurogruppo si incontrerà in “formato inclusivo”, cioè con tutti i membri dell'Ue, per discutere di competitività. Sarà presente anche l'ex presidente del Consiglio italiano, Enrico Letta, per presentare il suo rapporto sul futuro del mercato unico. Il tema bollente è “come assicurare il necessario finanziamento per rafforzare la competitività dell'Ue”, ci ha spiegato una fonte dell'Eurogruppo. Gran parte del denaro dovrà “venire dal settore privato”. Quanto al settore pubblico, la Germania e un gruppi di altri paesi “frugali” si oppongono a nuove forme di debito comune dell'Ue. “La questione chiave è quali sono i settori in cui è giustificato per l'Ue avere un ruolo maggiore. E la discussione successiva è come finanziare”, ci ha spiegato la fonte dell'Eurogruppo.