Il commento

La violenza degli altri

Paola Peduzzi

Trump ha detto per la prima volta la parola “unità”, ma molti dei suoi non lo hanno ancora ascoltato e dicono che Biden ha armato l’attentatore di Butler. L’ora più buia secondo David Frum 

Pensi che i politici americani che lavorano al Congresso non possano cedere alle teorie del complotto, scrive il Wall Street Journal nel suo editoriale a commento del tentato omicidio di Donald Trump e le reazioni successive, “ma la democrazia non sempre produce le lampadine più luminose”. E infatti parecchi conservatori – tra cui il senatore dell’Ohio J.D. Vance, che nella sua ambizione sfrenata di farsi scegliere come vicepresidente nel ticket repubblicano è disposto a tutto, a svendere l’Ucraina ai russi così come ad autocancellarsi, dimenticandosi che definiva Trump “l’Hitler d’America” – hanno detto: la retorica violenta di Joe Biden e dei democratici ha armato il ventenne disagiato, radicalizzato e con un fucile in casa che per due centimetri non ha sparato in testa a Trump. Il Wall Street Journal, che è conservatore e murdochiano, dice: depuriamo il dibattito dai complottismi, facciamo che questo atto di violenza sconvolgente sia un “momento di redenzione” politica. Persino Trump, che si è convinto che la sua salvezza sia un dono di Dio, fa un appello all’unità – un inedito da segnarsi, finché dura. Ma i suoi sostenitori ricordano il suo pugno alzato mentre viene scortato via insanguinato e non l’appello, e così – in questa svolta tragica – ora i violenti sono i democratici, che dicono che la democrazia americana è in pericolo se Trump torna alla Casa Bianca e che hanno messo “nel mirino” l’ex presidente, più esplicito di così  cosa c’è? Biden ha detto sì di mettere Trump nel mirino, intendeva dire: ricordiamo chi è, cosa ha fatto, cosa vuole, invece che autoflagellarci sulla mia anzianità. Sempre il Wall Street Journal scrive: è una metafora, ci sentiamo cretini a doverlo sottolineare. 
       

David Frum, che scriveva i discorsi di George W. Bush e ora è senior editor dell’Atlantic, ribadisce al Foglio quel che ha  già scritto, cioè che il patriottismo dignitoso americano condanna sia la violenza contro Trump sia la violenza che è stata incitata da Trump: si può fare entrambe le cose, senza farsi trascinare dalla partigianeria anche dopo il tentato omicidio di un ex presidente. Non è vero che “la violenza politica non ha spazio in America”, secondo Frum.

 
Omicidi, linciaggi, scontri e pogrom hanno scandito la storia americana ed è ancora così, “questo rimane vero anche oggi, nel 2016 e ancor più nel 2020, i sostenitori di Trump portavano le armi per intimidire gli oppositori e chi contava i voti: Trump e i suoi sostenitori delineano un nuovo spazio per la violenza come un messaggio politico per la loro campagna del 2024”. Frum ricorda che quando un uomo era entrato in casa della speaker democratica Nancy Pelosi e aveva preso a martellate in testa suo marito Paul, Trump aveva fatto un’imitazione del signor Pelosi prendendolo in giro, e quando si era saputo che in Michigan era stato sventato un piano di estrema destra per rapire la governatrice democratica Gretchen Whitmer, Trump aveva sminuito la vicenda, i suoi sostenitori avevano gridato “Lock her up”, Trump si era messo a ridere e aveva detto: dovremmo mandarli in galera tutti – intendeva i democratici. C’è poi, anzi all’origine di tutto, l’attacco al palazzo del Congresso del 6 gennaio 2021, che è il mito fondativo del trumpismo post Casa Bianca, che è la violenza che entra dentro al Campidoglio e vuole fare più danni possibile, vendicando un’impostura che è stata smentita in tutte le sedi, ma che è la ragione d’essere della ricandidatura di Trump. “Denunciando giustamente la violenza, sembra che stiamo estendendo un’implicita assoluzione alla persona più violenta della politica moderna americana”, sostiene Frum, mentre, conclude sull’Atlantic, vanno trovate le parole per dire che “l’attentatore e Trump, dalle parti opposte della traiettoria del proiettile, sono uniti dall’essere nemici della legge e della democrazia”.

 
Molti si interrogano se questo sia il momento della redenzione o se invece l’America risulterà ancora più divisa: dalle prime reazioni, sembra prevalere  la seconda, forse anche a causa delle lampadine meno luminose. Il deputato repubblicano Mike Collins ha scritto su X che “Biden ha dato l’ordine” di tentare di ammazzare Trump. Collins aveva fatto dei video elettorali in cui andava con una carriola e un fucile in un bosco, rovesciava il contenuto della carriola e gli sparava: erano dei fogli con su scritto “il piano di Nancy Pelosi per l’America”.

  • Paola Peduzzi
  • Scrive di politica estera, in particolare di politica europea, inglese e americana. Tiene sul Foglio una rubrica, “Cosmopolitics”, che è un esperimento: raccontare la geopolitica come se fosse una storia d'amore - corteggiamenti e separazioni, confessioni e segreti, guerra e pace. Di recente la storia d'amore di cui si è occupata con cadenza settimanale è quella con l'Europa, con la newsletter e la rubrica “EuPorn – Il lato sexy dell'Europa”. Sposata, ha due figli, Anita e Ferrante. @paolapeduzzi