da strasburgo
Metsola rieletta presidente del Parlamento europeo con una maggioranza extra-large
La presidente uscente ha ottenuto la riconferma con 562 voti. A favore sia Ecr che un pezzo dei Patrioti (con la Lega). "La maggioranza sarà costruita attorno a quelli che vogliono costruire sulla speranza e non distruggere"
Strasburgo. Roberta Metsola è stata eletta presidente del Parlamento europeo per un secondo mandato, ottenendo 562 voti contro 61 della sua rivale dell'estrema sinistra, Irene Montero. Il primo atto della nuova legislatura è andato come previsto. La maltese, candidata del Partito popolare europeo, ha ricevuto un consenso senza precedenti nella plenaria di Strasburgo, grazie al sostegno della maggioranza europeista – Socialisti&Democratici e liberali di Renew, oltre al Ppe –, del gruppo dei Verdi e perfino di alcune componenti dell'estrema destra. Il gruppo dei Conservatori e riformisti europei, di cui fa parte Fratelli d'Italia, ha votato in gran parte per Metsola. Quello dei “Patrioti per l'Europa” si è spaccato, con i deputati della Lega che hanno scelto di sostenere la maltese. Merito del suo bilancio come presidente del Parlamento europeo negli ultimi due anni e mezzo.
Succeduta a David Sassoli, Metsola è riuscita a creare buone relazioni con quasi tutti, europeisti e anti europeisti, proiettando un'immagine positiva del Parlamento. “Costruisco ponti”, ha rivendicato Metsola in una conferenza stampa dopo la sua rielezione. Ma senza rinnegare il suo obiettivo di rafforzare le forze europeiste nel momento in cui l'estrema destra – nelle sue diverse forme – ha tre gruppi politici e quasi 200 deputati. “La maggioranza sarà costruita attorno a quelli che vogliono costruire sulla speranza e non distruggere”, ha detto Metsola. In questa legislatura, secondo la presidente del Parlamento europeo, ci sarà “una forte maggioranza europeista”, perché “il centro ha retto”. Nel lungo discorso dopo la sua rielezione, Metsola ha tracciato una serie di linee di demarcazione dall'estrema destra. “Per rinnovare il nostro impegno per l’Europa, dobbiamo – secondo le parole del grande Santo europeo di Cracovia, Karol Wojtyła – 'non avere paura'. Non avere paura di affrontare gli autocrati. Non avere paura di mantenere la nostra promessa. Non avere paura di difendere l’Europa. Non avere paura di continuare a costruire un’Unione che funzioni per tutti noi”, ha detto Metsola. “Contrariamente a quanto è stato annunciato, temuto e detto negli ultimi mesi prima delle elezioni e dopo sul fatto che il centro non avrebbe retto, penso che questa settimana dimostrerà che regge”. Perché in questa sessione costitutiva del Parlamento europeo, non c'è solo la sua elezione. Il 18 luglio gli eurodeputati saranno chiamati a rieleggere anche la presidente della Commissione, Ursula von der Lyen, candidata dai capi di stato e di governo a un secondo mandato. Servono 361 voti e Metsola ha implicitamente detto che anche von der Leyen ce la farà. Sicuramente, senza ottenere il plebiscito di Metsola.
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