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Generazione Trump: chi sono le nuove leve che ambiscono a un posto dopo novembre

Il Daily Beast ha stilato una classifica delle nuove star del movimento Make America Great Again. Dieci ritratti per scoprire chi sono gli under 40 pronti a ricoprire ruoli importanti se ci sarà una seconda Amministrazione Trump

Le star del trumpismo sfilano sul palco di Milwaukee, alla convention del Partito repubblicano americano che domani incoronerà il suo candidato alle presidenziali di novembre assieme al suo vice: Donald Trump e J.D. Vance. Ma all’interno della sala della convention, nelle feste e nei raduni che la circondano, si posizionano anche le future stelle del movimento Make America Great Again, il Maga che ha fatto un’opa sul Partito repubblicano e ha preso potere, visibilità, libertà di decisione.

Nelle ultime settimane, il sito Daily Beast ha intervistato i funzionari della campagna di Trump, i membri dello staff della convention e altri operatori del mondo Trump per scoprire chi sono i più potenti agitatori del movimento Maga. Questi “Trump climbers”, come li chiama il Daily Beast, hanno meno di 40 anni (il vicepresidente ne farà 40 il 2 agosto) e sono pronti a ricoprire ruoli importanti se ci sarà una seconda Amministrazione Trump. Ci sono alcune caratteristiche in comune: sono meno teatrali (almeno il più delle volte) e sono meno rigidi ideologicamente dei loro predecessori nella Casa Bianca del primo mandato. Il Daily Beast ha stilato una classifica di queste nuove star in base alla loro influenza dentro al partito, al loro potere e a chi sostituiranno nella galassia trumpiana che avevamo conosciuto dopo la vittoria del 2016. Ma c’è un personaggio fisso del mondo di Trump per il quale nessuno è riuscito a indicare un chiaro successore: Stephen Miller, 38 anni, ebreo californiano, che è consigliere, ideologo, speechwriter, tutto insieme, tutto molto estremista. 

Chi sono allora queste star? Ecco dieci ritrattini, come li ha delineati il Daily Beast

James Blair è il “glue guy” del Maga, tiene insieme il movimento: 35 anni, se Jared Kushner (genero di Trump), Steve Bannon (ideologo di Trump, ora in carcere) e Roger Stone (consigliere di Trump che è stato graziato nel 2020: era stato condannato a 40 mesi di prigione per per falsa testimonianza, ostacolo alla giustizia, false dichiarazioni e per aver fatto da tramite tra il comitato elettorale di Trump, gli hacker russi e Wikileaks nel 2016) avessero un figlio, sarebbe James Blair. Lavora a Tampa, è arrivato nel team della rielezione dalla squadra del governatore della Florida Ron DeSantis, ha probabilmente consolidato più potere durante questa campagna elettorale di qualsiasi altro nome di questa lista. I funzionari del mondo trumpiano si sperticano in elogi, ed è al centro di ogni mossa grazie al suo incarico di direttore politico della campagna Trump e del Republican national committee, l’organo politico di direzione del partito. Blair è anche vicino a entrambi i centri di potere ai vertici della campagna elettorale, Chris LaCivita e Susie Wiles. Parte di ciò che ha portato all’ascesa di Blair durante le primarie è stata la sua familiarità con DeSantis, avendo precedentemente ricoperto il ruolo di vice capo dello staff e di consigliere senior per la sua campagna governatoriale del 2018. Ha anche esperienza di corse elettorali in due stati in bilico, l’Arizona e il Michigan, e in due stati ora considerati roccaforti del Maga, come la Florida e l’Ohio. Blair ha unito la campagna di Trump e l’Rnc come direttore politico di entrambi.

Brian Jack ha 36 anni, è definito “the Hill enforcer”, cioè il punto di contatto con il Congresso e infatti dicono che possa sostituire la deputata newyorchese Elise Stefanik, astro nascente del partito alla Camera che era anche citata, a sproposito, tra le possibili scelte per la vicepresidenza. Brian Jack è già molto noto e apprezzato dentro al mondo trumpiano, ma non a livello nazionale: è stato direttore politico della Casa Bianca, e ora è candidato come deputato in Georgia (in un seggio considerato sicuro). Anche se, in caso di vittoria, sarà una matricola nel Congresso che inizierà i suoi lavori nel gennaio del 2025, Jack è considerato uno che ha una via preferenziale per conquistare la leadership: se Stefanik o altri ai vertici del gruppo repubblicano alla Camera ottenessero incarichi amministrativi, si aprirebbe un posto per questo giovane e ambizioso politico nato nella la periferia di Atlanta. 

Karoline Leavitt ha 26 anni, è definita la “warrior” della sala dei briefing di Trump, viene dal New Hampshire e nel 2022 ha rischiato di diventare la più giovane deputata mai eletta al Congresso. Avrebbe battuto il record stabilito da Alexandria Ocasio-Cortez, deputata democratica newyorchese, e prima ancora dalla sua mentore, che è proprio Elise Stefanik, ma ha perso. Alcuni membri della campagna elettorale di Trump sibilano che sarebbe un errore darle un incarico tanto rilevante, ma Leavitt è già addetta stampa nazionale per la campagna e ha lavorato nell’ufficio stampa della Casa Bianca di Trump sotto la guida di Kayleigh McEnany (di cui prenderebbe il posto) prima di lavorare per Stefanik nel 2021.

Andy Surabian ha 34 anni, è uno bravo ad arrotondare spigoli ed è considerato il nuovo Jared Kushner, senza i vincoli familiari. Grande esperto di media, Surabian è la  versione abbottonata del mondo Trump:  Jared, ma senza l’abito stretto e senza lo stesso numero di nemici. Molto vicino sia a Donald Jr. sia al vicepresidente Vance, Surabian è descritto come uno che gioca le sue partite di potere dietro le quinte, ma è un veterano del mondo trumpiano, quindi ben posizionato per le prossime mosse del partito.

Taylor Budowich ha 34 anni, è uno spin doctor, come (e forse al posto di) Jason Miller. Anche Budowich viene dalla squadra di DeSantis, ma ha scalato con metodo i ranghi del mondo trumpiano ed è diventato uno degli asset del team dell’ex presidente dal 2021, cioè fuori dalla Casa Bianca, gestendo le comunicazioni per il Pac Save America. Ha lavorato anche per la power couple del Maga, famiglia e dintorni, Donald Jr.  e Kimberly Guilfoyle, che è stata una conduttrice di Fox News, è l’ex moglie del governatore democratico della California Gavin Newsom (uno dei nomi che si fanno per un’eventuale sostituzione in corsa del presidente Joe Biden) e ora è fidanzata con Donald Jr. 

Alex Bruesewitz ha 27 anni ed è semplicemente il “mastino”, uno che potrebbe sostituire proprio Roger Stone. Originario del Wisconsin e residente a Palm Beach, ha flirtato con una candidatura al Congresso nel suo stato natale, ma alla fine non si è candidato. E’ l’amministratore delegato della società di consulenza digitale per la raccolta di fondi X Strategies e lo si può vedere in giro per Mar-a-Lago e per i principali eventi della campagna elettorale. Si è già guadagnato la reputazione di uno che gioca durissimo con i rivali dell’ex presidente e condivide il mantra di Stone “attack attack attack”.

Natalie Harp, soprannominata la “stampante umana”, ha 32 anni ed è – forse il Daily Beast qui si spinge troppo oltre – la prossima Ivanka Trump. Conosciuta all’interno del mondo Trump anche come “la ragazza del golf cart”, Harp gode di uno status speciale presso l’ex presidente. Per gli assistenti e i consiglieri che cercano di aggirare la cerchia ristretta di Trump e di fornirgli informazioni che la leadership della campagna non vuole fargli vedere, lei è il punto di riferimento. Come ha riportato per la prima volta il Washington Post, la Harp è nota per seguire Trump “equipaggiata con un computer portatile e a volte con una stampante per mostrargli articoli di notizie edificanti, post online o altro materiale” (la si vedeva spesso nell’aula del tribunale di New York dove Trump è stato condannato in primavera). 

Jack Posobiec ha 39 anni ed è considerato il nuovo Rush Limbaugh, che è stato uno dei più influenti conduttori radiofonici del mondo conservatore americano. In realtà noi conosciamo Posobiec per il pizzagate (la teoria del complotto secondo cui i democratici avevano un traffico di esseri umani cui partecipava tra gli altri anche Hillary Clinton), ma nel mondo Maga è considerato uno dei propagandisti più ubiqui, quasi quanto l’ex conduttore di Fox News Tucker Carlson. Nel mercato secondario delle clip e nel nuovo panorama frammentato dei media digitali, “Poso”, come lo chiamano i fedeli del Maga, è qui per restare – tranne che su Bumble, da cui è stato bandito nel 2018. Ha negato di usare l’account dell’app di incontri perché ha “una moglie sexy dell’Europa orientale, come tutti sanno”.

Anna Paulina Luna ha 35 anni, è californiana, ambisce ad avere la visibilità dell’ex capa della comunicazione di Trump, Kellyanne Conway (quella che ha inventato la teoria dei “fatti alternativi”), ma è spesso paragonata a Ocasio-Cortez, in versione naturalmente Maga. Già affermatasi a Capitol Hill come deputata della Florida, Paulina Luna ha ammiratori ai massimi livelli del mondo Trump, molte opzioni sul tavolo e riceve i voti più alti dai funzionari di Trump in quanto abile messaggera con un talento per il gioco interno ed esterno della politica.

Alex Pfeiffer ha 27 anni ed è “l’uomo dei sondaggi”. Nonostante abbia definito i rivoltosi del 6 gennaio “cousin fucking types”, l’uomo del Maga Inc. ed ex produttore di Tucker Carlson – che ha anche raccontato i primi mesi dell’Amministrazione Trump al Daily Caller – si è guadagnato il rispetto della cerchia ristretta di Trump per la sua conoscenza dei sondaggi e degli slogan più efficaci presso gli elettori, proprio come fece Roger Ailes alla Casa Bianca di Richard Nixon, prima di fondare Fox News.

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