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King's speech

Oggi il discorso del re: via Labour, la monarchia si riprende la scena

Cristina Marconi

Il monarca andrà in Parlamento elencando con il tono più neutro possibile quello che il governo di Keir Starmer intende fare

Mentre il Regno Unito dà il benvenuto a una classe politica venuta dalle case popolari – Jo Ellison impazzisce su FT per lo stile di Angela Rayner, così da paese reale, che freschezza avere lei in verde menta davanti a Downing Street! – i Windsor tornano subito a riequilibrare la scena, a occupare lo spazio iconografico di questa nuova èra, sperando che sia un po’ meglio di quella degli ultimi anni, per loro e per il paese tutto. Oggi Re Carlo va in Parlamento a leggere il King’s Speech e in dieci minuti circa, con la corona in testa e tutta la pompa del caso, elencherà con il tono più neutro possibile quello che il governo di Keir Starmer intende fare. Intanto Kate ha strappato un applauso e un sorriso al mondo intero mostrandosi radiosa e in viola (equivale a un pensiero per le persone malate, pare), sorridentissima e rilassata nella sua seconda apparizione pubblica da quando anche lei, come Carlo, ha annunciato di avere un cancro.

A Wimbledon, accompagnata dalla figlia Charlotte e dalla sorella Pippa arredata in pieno stile inglese, ha fatto il più glorioso dei ritorni in pista e ormai le notizie su di lei sono così preziose e ricercate che il sito del Daily Mail le ha messe quasi tutte a pagamento. Le incursioni da solista di William suscitano meno emozione, anche quando se ne va con George a vedere la sconfitta dell’Inghilterra, unica nota stonata di un periodo di grande rigenerazione nazionale.
Era importante per The Firm non perdere questo appuntamento nonostante le malattie, le cure e gli incidenti, visto che pure l’ubiqua Anne si è presa un calcio da un cavallo ed è dovuta stare ferma per qualche settimana, e nonostante il tentativo di Meghan&Harry, dimagriti, in forma, imbelliti entrambi, di fare un po’ di concorrenza dalla California. È la terza volta che Carlo pronuncia il discorso del re, nel 2022 lo fece per conto di Elisabetta anzianissima, e le misure a cui presterà la sua voce riguardano la proposta di far votare i sedicenni, di dare una grande spinta all’edilizia e agli investimenti in infrastrutture e di dare più tutele agli affittuari del Regno contro gli sfratti senza motivo, gli aumenti indiscriminati e le condizioni pessime degli appartamenti. Sir Keir resta convinto che la stabilità farà ripartire la crescita, visto che negli ultimi anni non c’è stata nessuna delle due cose, con tre primi ministri in cinque anni e un pil allo 0,1 per cento nel 2023 (si favoleggia di uno 0,5 per cento nel 2024).

E quindi si parte dalle comunità locali, dalla devolution revolution con cui Rayner ha promesso agli amministratori locali più poteri su trasporti, pianificazione, risorse, energia, in modo da risvegliare le tante zone dormienti del regno. Le misure più nettamente di sinistra sono l’introduzione dell’Iva per le scuole private e un certo penchant per il controllo statale: il trasporto ferroviario verrà rinazionalizzato allo scadere delle concessioni e si parla della creazione di una GB Energy statale per gestire gli investimenti nell’energia verde, con un bilancio da 8,3 miliardi di euro in cinque anni, progetto che porta la firma di Ed Miliband.
Il governo presenterà poi una serie di misure di tutela dei lavoratori, dall’abolizione dei contratti a zero ore al divieto di licenziare e riassumere, oltre al fatto che il congedo di malattia e quelli di maternità e paternità potranno iniziare già dal primo giorno dopo l’assunzione. Mentre l’ipotesi di spedire in Ruanda i richiedenti asilo è sparita, sebbene Kigali non abbia nessuna intenzione di restituire il mezzo miliardo di sterline già versate, sul fumo Keir resta in linea con Sunak: i nati dopo il 2009 non potranno comprare sigarette. La Camera dei Lords verrà ridimensionata da 228 a 182 seggi con la proposta di abolire il diritto dei pari di nascita, rivoluzione ormai matura. L’importante è che Carlo e Camilla restino lì sotto la pioggia a girare per il paese, sorridenti e felici di mangiare scones e accarezzare mucche, senza uscire di scena, a godersi la rinascita, sentinelle della tradizione, mentre tutto il resto cambia.

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