le linee guida

L'agenda Ursula bis. Cosa aspettarsi dal prossimo mandato von der Leyen alla Commissione

David Carretta

Un risultato migliore di quello ottenuto nel 2019. Cruciale il sostegno dei Verdi. La minaccia rappresentata dall'estrema destra è il collante della prossima legislatura che costringerà popolari, socialisti, liberali e verdi a cooperare

Strasburgo. Ursula von der Leyen è stata eletta presidente della Commissione per un secondo mandato, dopo che il Parlamento europeo le ha concesso la fiducia con 401 voti a favore, 284 contro e 15 astensioni. Il risultato è al di sopra delle aspettative e di quello ottenuto nel 2019. Cinque anni fa von der Leyen era riuscita a passare per appena nove voti, a causa di un'emorragia di un centinaio di deputati della maggioranza formata da Partito popolare europeo, Socialisti & Democratici e liberali di Renew. Questa volta la maggioranza assoluta di 361 voti è stata ampiamente superata grazie alla decisione dei Verdi di sostenere von der Leyen, nonostante i suoi impegni sul Green deal e il rispetto dei diritti umani nelle politiche migratorie siano stati significativamente annacquati. “Von der Leyen e le sue linee guida politiche sono verdi? Dico 'no', ma abbiamo fatto compromessi”, ha detto la presidente dei Verdi Terry Reintke. “Per me quello che è cruciale è che la maggioranza di oggi sia una maggioranza pro-europea”. La minaccia rappresentata dall'estrema destra è il collante della prossima legislatura che costringerà popolari, socialisti, liberali e verdi a cooperare. Il titolo delle linee guida politiche della presidente della Commissione - "La scelta dell'Europa" – è un appello all'unità delle forze europeiste. Ma il programma presentato da von der Leyen, per quanto ambiguo, porta il chiaro marchio delle priorità del Ppe.

  

  

La priorità della Commissione von der Leyen 2 saranno la prosperità e la competitività, rendendo la vita più facile alle imprese. Von der Leyen promette una semplificazione della regolamentazione (con un vicepresidente alla sburocratizzazione), più attenzione alle piccole e medie imprese, "un nuovo approccio alla politica della concorrenza" per favorire i campioni europei. Il Green deal sarà affiancato da un Clean Industrial Deal per aiutare le industrie nella transizione climatica. Consumatori e imprese dovrebbero pagare meno per le bollette, anche se von der Leyen non ha spiegato come. Nella prossima legislatura ci sarà un regolamento per un unico sistema di emissione di biglietti, una legge sui medicinali critici, una legge sull'economia circolare, un pacchetto per l'industria chimica, un piano d'azione per la cybersicurezza degli ospedali. La spesa per la ricerca sarà aumentata per concentrarsi di più sulle priorità strategiche. Von der Leyen tuttavia non ha lanciato nuove proposte su come finanziare gli investimenti, salvo un nuovo Fondo per la competitività europea nell'ambito del bilancio 2028-2034 dell'Ue. Nessun accenno a un nuovo strumento di debito comune. La presidente rinominata ha ripreso la proposta di Enrico Letta di un'Unione europea dei risparmi e degli investimenti. In un'eco del piano di Jean Claude Juncker, la presidente della Commissione ha detto che intende "massimizzare l'investimento pubblico e la leva" sui mercati finanziari "lavorando strettamente con la Banca europea per gli investimenti".

 

Il secondo capitolo del programma von der Leyen è dedicato alla difesa e sicurezza europea. Una vecchia idea - L'Unione europea della difesa - torna d'attualità. Von der Leyen ha confermato di voler nominare un commissario per la Difesa, anche se si occuperà solo di politica industriale. Un progetto faro sarà lo scudo aereo europeo. Un altro una struttura di cyber difesa. Ma anche in questo settore non sono previsti finanziamenti innovativi o Eurobond. Sotto il capitolo della difesa e della sicurezza è inclusa anche la politica migratoria, che avrà come obiettivo "frontiere comuni più forti" con 30 mila guardia frontiere di Frontex e l'attuazione del nuovo Patto su migrazione e asilo. Von der Leyen ha promesso un nuovo approccio comune sui rimpatri, altri accordi con i paesi di origine e transito per frenare gli arrivi e la possibilità di esplorare approcci innovativi per esternalizzare le procedure di asilo o le espulsioni fuori dai confini dell'Ue. La novità - un invito a Giorgia Meloni - è "un Nuovo Patto per il Mediterraneo e la creazione di un posto di commissario per il Mediterraneo per promuovere lo sviluppo economico nella regione e prevenire le migrazioni illegali. I diritti umani passeranno in secondo piano. "Rispetteremo sempre i diritti umani", ma "non accetteremo mai che i trafficanti siano quelli che decidono chi viene in Europa".

 

Il terzo capitolo è dedicato al sociale, una concessione minore epr ottenere il sostegno del gruppo dei Socialisti&Democratici Ci saranno una strategia anti povertà dell'Ue, un Patto europeo sul dialogo sociale e un piano d'azione per attuare il pilastro europeo dei diritti sociali. L'unica vera novità è la volontà di affrontare "la crisi degli alloggi che devono affrontare milioni di famiglie e giovani". Anche in questo caso ci sarà un commissario "agli alloggi accessibili", con un relativo piano d'azione, anche se la casa non è competenza dell'Ue. Ci sarà anche un commissario responsabile della "equità generazionale", che dovrebbe occuparsi dei giovani. Il pacchetto è completato da un commissario alla parità, che si occuperà di diritti Lgbt e della roadmap per i diritti delle donne.

  

Legato al Green deal è il capitolo dedicato all'agricoltura. Il programma di von der Leyen ne fa "una parte centrale del nostro stile di vita europeo". La volontà è sostenere gli agricoltori, evitare che siano costretti a vendere i loro prodotti sotto costo (a danno delle regole del mercato), garantire loro un reddito equo e sufficiente, sostenere la competitività e la sovranità alimentare. Ci sarà anche un commissario alla pesca e agli oceani. L'ambiente - che era prioritario nella precedente legislatura con la legge sul ripristino della natura - viene menzionato una sola volta per migliorare l'adattamento al cambiamento climatico.

 

Non può mancare un capitolo sulla protezione della democrazia, uno dei temi centrali della prossima legislatura. Von der Leyen ha proposto un'idea che era già emersa negli scorsi mesi: uno "scudo europeo per la democrazia" per rispondere alle manipolazioni e alle interferenze straniere online. I meccanismi per far rispettare lo stato di diritto dovrebbero essere rafforzati, in particolare attraverso il bilancio dell'Ue. I vecchi "Panel di cittadini" della democrazia partecipativa vengono tirati fuori dall'armadio. Il resto del programma - su politica estera, riforme interne, cooperazione con il Parlamento - non contiene novità rilevanti. La commissione von der leyen 2 è una grande operazione di riciclaggio. Molti dei deputati che l'hanno votata, lo hanno fatto senza entusiasmo. Più che un'adesione al suo progetto, è una scelta per difetto.