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Altre indiscrezioni sull'imminente ritiro di Biden. Lo zampino di Obama e di Pelosi

Giulio Silvano

La scorsa settimana l’ex speaker si era sbilanciata per la prima volta sulla questione. Adesso uno scoop di Axios conferma che il presidente ci sta pensando sul serio

Secondo uno scoop del sito americano Axios il presidente Joe Biden sarebbe disposto a ritirarsi dalla corsa presidenziale nel giro di pochi giorni: lo dicono persone vicine a Biden, che sta ricevendo sempre più pressioni da parte dei leader del Partito democratico. Poco dopo la rivelazione di Axios, anche il Washington Post ha messo un altro carico: l’ex presidente Barack Obama con il suo silenzio pubblico ha certificato la distanza che il partito sente nei confronti di un candidato considerato troppo vecchio, troppo debole, e soprattutto non più in grado di battere Donald Trump. Il numero due della campagna elettorale di Biden, Quentin Fulks, ha detto il contrario: il presidente resta in corsa, non si contemplano altri scenari.

 

Ma le indiscrezioni si ammonticchiano. Obama avrebbe parlato con i vertici democratici preoccupati per i sondaggi, cui l’ex presidente presta particolare attenzione, e avrebbe condiviso la sua preoccupazione per i numeri che danno Trump in testa negli stati chiave. Obama, dice, vorrebbe proteggere la legacy di Biden ed evitare un controllo repubblicano sia della Camera sia del Senato, oltre che della Casa Bianca. La presa di distanza da parte dei democratici più influenti è iniziata dopo il disastroso dibattito televisivo tra Trump e Biden. Nei giorni successivi l’ex speaker Nancy Pelosi aveva iniziato ad ascoltare seriamente le voci tra i corridoi di Capitol Hill. La decana dell’establishment dem – due volte speaker, 36 anni alla Camera – ha telefonato qualche giorno fa al presidente. Pelosi avrebbe chiesto all’amico Biden di guardare bene i sondaggi chiedendogli: sei sicuro che ce la farai davvero a novembre a “salvare la democrazia”? Lo slogan usato per mesi da Biden – “sono l’unico che può battere Trump a novembre” – è crollato. Secondo Emerson Polling, un generico “candidato più giovane” avrebbe più voti di Biden, e batterebbe Trump. 

 

La scorsa settimana l’ex speaker si era sbilanciata per la prima volta sulla questione dicendo pubblicamente che “deciderà il presidente se lasciare o meno. Ma che decida in fretta. Il tempo stringe”. Il partito vuole posticipare la data della nomination, fissata per il primo agosto. Qualcuno vicino a Pelosi dice che “madame speaker non vuole chiedere pubblicamente a Biden di dimettersi, ma farà tutto ciò che è in suo potere per fare in modo che questo accada”. La pressione interna per far ritirare Biden è diventata pubblica dopo settimane di riservatezza quando solo qualche congressman minore  faceva appelli.  Anche al Campidoglio, il leader dei senatori democratici Chuck Schumer e il leader dei deputati Hakeem Jeffries hanno parlato con Biden per condividere l’ansia che agita il partito.  Schumer e Jeffries gli avrebbero chiesto di farsi da parte. La preoccupazione dei dem non è solo per la Casa Bianca, ma per tutte le altre elezioni che si terranno in contemporanea, per il rinnovo della Camera e del Senato. E anche per questo un altro democratico di rilievo, il deputato Adam Schiff, ha voluto scuotere il presidente Biden. Schiff, alla Camera dal 2013, a novembre vorrebbe diventare senatore. Come tutti quelli che chiedono il ritiro, Schiff ha iniziato dicendo che Biden è stato un presidente fantastico, “che la sua carriera politica ha migliorato questo paese”. Ma dato che una “seconda presidenza Trump minerebbe le fondamenta della nostra democrazia, ho dei seri dubbi sul fatto che il presidente possa sconfiggere Trump a novembre. E’ arrivato il momento di passare il testimone”. 
Oltre che dai sondaggi – due terzi degli elettori blu vorrebbero che Biden se ne andasse – i democratici sono preoccupati per i soldi delle campagne elettorali. Molti donatori stanno minacciando l’establishment bideniano dicendo: finché lui non molla noi teniamo il portafogli chiuso, anche per senatori e deputati. Jeffrey Katzenberg, il megaproduttore hollywoodiano che sta aiutando la campagna di Biden, avrebbe detto al presidente che il cash sta finendo. Poche ore dopo le dichiarazioni di Schiff, la Casa Bianca ha fatto sapere che Biden potrebbe pensare di ritirarsi per questioni mediche. Poco dopo è arrivata la notizia che il presidente è risultato positivo al Covid, ed è stato costretto a cancellare un comizio in Nevada. Biden passerà i prossimi giorni in isolamento nella sua casa del Delaware, leggendo sui giornali di ex fedelissimi che lo abbandonano, rompendo col suo piano di restare altri quattro anni in Pennsylvania Avenue, e ricevendo le telefonate di chi spera di convincerlo a lasciare. Secondo molti, Biden avrebbe iniziato ad ascoltare le voci di dissenso, chiedendo ai suoi analisti di calcolare le possibilità di vittoria contro Trump della sua vice, Kamala Harris. Biden sembra cedere, il fronte che auspica l’abbandono è ormai troppo rumoroso, troppo numeroso, troppo potente. 

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