il ritratto
Chi è Lucie Castets, candidata premier del Nuovo fronte popolare
Economista 37enne, fondatrice del collettivo Nos services publics e direttrice delle finanze del Comune di Parigi dal 2023. La sua ascesa al governo è tutt’altro che scontata. "La questione non è il nome, ma la maggioranza", ha detto Macron: nessun profilo verrà scelto “prima della fine delle Olimpiadi”
Parigi. Il suo nome è arrivato a sorpresa martedì sera, a un’ora dall’intervista che il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, ha rilasciato a France Télévisions, il primo intervento mediatico dalle elezioni legislative. Lucie Castets, 37 anni, economista, fondatrice del collettivo Nos services publics e direttrice delle finanze del Comune di Parigi dal 2023, è il candidato premier del Nuovo fronte popolare (Nfp), l’alleanza delle sinistre socialista, comunista, ecologista e mélenchonista uscita dalle legislative con il più alto numero di deputati, ma senza una maggioranza all’Assemblea nazionale. “Militante delle lotte per la difesa e la promozione dei servizi pubblici, attivamente coinvolta nella battaglia delle idee contro la pensione a 64 anni, alta funzionaria che ha lavorato per la repressione delle frodi fiscali e dei crimini finanziari, proveniente da un milieu associativo, sarà forte del nostro pieno impegno al suo fianco nel governo che guiderà”, ha scritto Nfp nel suo comunicato per spiegare la scelta di Castets.
Ci sono voluti sedici giorni, parecchi litigi sulla pubblica piazza, accuse reciproche tra socialisti e mélenchonisti e diversi nomi bruciati prima di trovare la quadra sul profilo per Matignon. Ma l’ascesa al governo di Castets è tutt’altro che scontata. Sollecitato durante l’intervista sul candidato primo ministro di Nfp, Macron, martedì sera, ha tagliato corto, rifiutandosi di prendere anche solo in considerazione la candidatura dell’economista. “La questione non è il nome, ma quale maggioranza può emergere all’Assemblea affinché il governo della Francia possa approvare le riforme, approvare un bilancio e far progredire il paese”, ha spiegato l’inquilino dell’Eliseo, sottolineando che “è falso affermare che Nfp ha una maggioranza”. Per il presidente, ora, è il momento della “tregua olimpica”, la Francia deve mostrarsi unita attorno all’evento sportivo più importante dell’anno, andare oltre le divisioni: nessun profilo, ha sottolineato Macron, verrà scelto “prima della fine delle Olimpiadi”.
Ma la figura di Castets, oltre a una questione di tempistiche, suscita parecchi interrogativi per il suo bilancio da direttrice delle finanze del Comune di Parigi. “Il fatto che la sinistra proponga a capo del governo la direttrice delle finanze di Parigi, città il cui debito è più che raddoppiato in meno di dieci anni, è perfettamente coerente con il collasso del paese che ci stanno preparando”, ha reagito il gollista Pierre-Henri Dumont, deputato e vice segretario nazionale dei Républicains. Nel dettaglio, il Comune di Parigi guidato dalla sindaca socialista Anne Hidalgo, di cui Castets è consigliera “finances et budget” dal 2020, ha un debito di 8,7 miliardi di euro (nel 2014 era di 4,2 miliardi) e dalla fine del 2022 è sull’orlo del commissariamento. Diplomata a Sciences Po e all’Ena, le due superscuole delle élite francesi, Castets ha lavorato alla direzione generale del Tesoro e in seguito all’agenzia francese di intelligence finanziaria Tracfin. Politicamente, oltre al suo mandato accanto a Hidalgo, è stata vicina alla corrente Besoin de gauche dell’ex ministro delle Finanze Pierre Moscovici, attuale presidente della Corte dei conti francese.
Secondo le sue dichiarazioni, Castets ha avuto la tessera del Partito Socialista dal 2008 al 2011 e ha fatto parte del think tank Point d’ancrage, di orientamento social-riformista. “Sono pronta, siamo pronti: chiedo al presidente della Repubblica di assumersi le sue responsabilità e di nominarmi”, ha detto questa mattina a France Inter la candidata premier di Nfp, accusando Macron di “negazione della democrazia”. Castets promette di governare sulla base del programma definito dall’alleanza delle sinistre e in cima alle priorità pone “l’abrogazione della riforma delle pensioni”, ma anche “una grande riforma fiscale affinché ognuno, individui e multinazionali, paghino la giusta parte”. A France Inter, l’economista ha detto che “una coalizione con il campo presidenziale è impossibile a causa dei nostri profondi disaccordi”. Ma con queste basi, molti osservatori a Parigi si chiedono come possa pensare anche solo per un istante di essere nominata da Macron.