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l'operazione

Così gli Stati Uniti hanno arrestato il narcotrafficante più ricercato del Messico

Maurizio Stefanini

“El Mayo” Zambada García è finito nelle mani dell'Fbi insieme al figlio del Chapo. Il sospetto della trappola e il colpo per il cartello di Sinaloa, responsabile della diffusione in America della maggior parte delle droghe, tra cui il fentanyl e la metanfetamina

Sarebbe stata una trappola a far finire il leader del cartello di Sinaloa Ismael, “El Mayo” Zambada García, nell mani dell'Fbi assieme a Joaquín Guzmán López, figlio di quel “Chapo Guzmán” che fu il primo e finora unico narcotrafficante a finire nella lista Forbes dei miliardari (addirittura 25esimo), e che dal 2019 sta scontando una condanna all'ergastolo negli Usa. L'arresto è avvenuto a El Paso, in Texas. Una versione che sta circolando è che sarebbe stato proprio il figlio del Chapo a convincere “El Mayo” a salire su un aereo privato che lo ha condotto dall'Fbi. 

In particolare, è il conduttore di Fox News Bryan Llenas a citare una fonte della polizia federale per spiegare come la cattura dei due leader del cartello di Sinaloa sarebbe stata il risultato di un'operazione sotto copertura delle autorità statunitensi. “Guzmán López ha convinto ‘El Mayo’ a salire su un aereo privato che pensava fosse diretto a sud, verso il Messico, ma invece si dirigeva a nord, verso El Paso, in Texas. Quando l’aereo privato è atterrato, Guzmán López si è arreso e El Mayo è stato catturato”, ha scritto su X.

 

“L'aereo è atterrato a El Paso, negli Stati Uniti. Guzmán si è rivoltato contro El Mayo. A quanto pare la loro relazione si è interrotta perché Guzmán ha incolpato Mayo della cattura di suo padre, El Chapo”, ha spiegato in un secondo messaggio.


Queste versioni si aggiungono a quanto riportato dal Wall Street Journal, che cita funzionari messicani e statunitensi, secondo cui Zambada García credeva di andare a ispezionare piste clandestine in Messico, e invece è volato in Texas. In questa operazione, durata secondo il Wsj due mesi, sarebbero stati coinvolti il Dipartimento per la Sicurezza Nazionale e l'Fbi.


“Il Dipartimento di Giustizia ha arrestato altri due presunti leader del cartello di Sinaloa, una delle organizzazioni di traffico di droga più violente e potenti al mondo. Ismael Zambada García, detto 'El Mayo', cofondatore del cartello, e Joaquín Guzmán López, figlio dell'altro cofondatore, sono stati arrestati oggi a El Paso, Texas", hanno riferito le autorità degli Stati Uniti.

Sebbene all’inizio vi sia stata molta segretezza sull’arresto, le reazioni sono state immediate. Il Segretario per la sicurezza interna, Alejandro N. Mayorkas, ha ricordato che “il cartello di Sinaloa è stato un pioniere nella produzione di fentanyl e per anni lo ha trafficato nel nostro paese, uccidendo centinaia di migliaia di americani e devastando innumerevoli comunità”.


“Oggi due dei presunti principali leader del cartello, Ismael Zambada García (El Mayo) e Joaquín Guzmán López, si trovano sotto custodia degli Stati Uniti e saranno consegnati alla giustizia. Mi congratulo con i dediti e coraggiosi agenti e funzionari dell'Homeland Security Investigations e dell'Fbi i cui anni di lavoro, insieme ad altri nella comunità delle forze dell'ordine, hanno, con grande sacrificio personale, interrotto e smantellato le operazioni dei cartelli in tutto il mondo", si legge nella dichiarazione del Segretario per la sicurezza nazionale.


Da parte sua, l'amministratore della Drug Enforcement Administration (Dea), Anne Milgram, ha sottolineato che la cattura di El Mayo “colpisce al cuore del cartello responsabile della maggior parte delle droghe, tra cui il fentanyl e la metanfetamina, che uccidono gli americani da una costa all'altra”.

El Mayo era uno dei narcos più ricercati dalla Dea. Nato nel 1948, ha iniziato la sua carriera nel traffico di droga negli anni '70, nel cartello di Guadalajara, un'organizzazione diretta da Miguel Ángel Félix Gallardo, Ernesto Fonseca Carrillo e Rafael Caro Quintero. Ha poi lavorato nel cartello di Juárez di Amado Carrillo, detto “Il Signore dei Cieli” per il suo uso di aerei nel narcotraffico, e dopo la sua presunta morte ne era diventato il capo. Infine era stato il fondatore del Cartello di Sinaloa assieme al Chapo e a Juan José Esparragoza Moreno “El Azul”, e ne era rimasto il leader unico dopo l'arresto dell'uno e la presunta morte dell'altro, delegando però la maggior parte delle operazioni a diversi dirigenti intermedi. Per trafficare ha puntato su una diversificazione dei mezzi massima: tunnel, treni, navi, aerei, sottomarini, piccoli aerei, elicotteri.

A differenza di altri trafficanti di droga, Zambada ha sempre cercato di mantenere un profilo basso, cosa che gli ha permesso di rimanere praticamente intoccabile dalle autorità messicane e statunitensi per più di cinque decenni. Gli Stati Uniti avevano offerto su di lui una taglia di 15 milioni di dollari e anche la procura generale della Repubblica del Messico aveva offerto 100 milioni di pesos.

A lui il gruppo musicale dei Peso Pluma aveva dedicato il narcocorrido “Zapata”.

“Armi da collezione/
Gioielli e mette in risalto un super/ Cos'è l'edizione limitata/ Fare il lavoro/ Ho cominciato lì, al confine, poi mi sono fatto strada/ Per ciascuna parte Emiliano Zapata/
Tutto è cambiato/ Mi muovo nel fuoco e non sono ancora stato bruciato/ La mia faccia sono in pochi quelli che l'hanno guardata/ Non sto giocando/ Accendine uno della verde per rilassarti/
Chiaro, siamo uomini, non pagliacci/ E così suona la doppia P, compa Tito/
Ciao!/ Compa, Parka/ Qui la Perrier/ Adesso solo bei vestiti da bravo bambino/ Nel Good Boy tanta marijuana/ Uffici a L.A/ Le buste erano da venti e adesso da cento/
Come arrivano li spendo/ Tutto è cambiato/ Non ero bravo a scuola, ma nelle cose pratiche/ In quello sì, mi sono anche laureato/ Già abbiamo avuto successo/ accendi un altro di quelli verdi per rilassarti”.

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