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L'exception française

I luoghi e i numeri euforici di Parigi nella giornata d'apertura delle Olimpiadi 

Mauro Zanon

La cerimonia della fiaccola "più originale di sempre", i buonissimi dati economici e le prospettive legate all'utilizzo del Villaggio al termine dei Giochi: l'euforia francese ribadisce la miopia della Roma rinunciataria

Parigi. “Sappiamo bene che la cerimonia di apertura dei Giochi dà il tono all’intera quindicina e che spesso è l’immagine che la gente ricorda. Non volevamo essere paragonati alle edizioni precedenti. Così abbiamo deciso di fare qualcosa di diverso”. Nelle parole di Tony Estanguet, tre volte campione olimpico di canoa e presidente di Parigi 2024, c’è tutto l’orgoglio della Francia per aver tenuto fede a quella tradizione di “exception française” che da sempre la contraddistingue, per aver organizzato una cerimonia di inaugurazione che si preannuncia spettacolare, perché mai nella storia delle Olimpiadi l’evento di apertura era stato fuori da uno stadio, itinerante e con tutta la città coinvolta. Parigi sarà in abito da sera, chic ed elegante, fiera di esibire i suoi gioielli architettonici agli occhi del mondo, la sua Grande Bellezza. “Da venerdì sera tutti vedranno perché valeva la pena organizzare le Olimpiadi a Parigi”, ha dichiarato il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron.
 

“Dicevano che era una sfida folle, l’abbiamo raccolta e vedrete: saranno Giochi grandiosi”, ha promesso. La capitale francese sarà protagonista con i suoi monumenti in questa trentatreesima edizione dei Giochi Olimpici, a cent’anni dall’ultima volta. Il Grand Palais, palazzo Art Nouveau costruito per l’Expo del 1900, ospiterà le gare di scherma e taekwondo, l’Esplanade des Invalides, di fronte al Musée de l’Armée dove riposa Napoleone, accoglierà il tiro con l’arco, mentre Place de la Concorde è stata trasformata in un grande skatepark californiano, dove si terranno anche le prove di Bmx Freestyle e la nuova disciplina olimpica, il breaking. Tra la Tour Eiffel e l’École Militaire, sul Champ-de-Mars, si sfideranno le squadre di beach volley, mentre la reggia di Versailles e i suoi giardini saranno la suggestiva scenografia delle prove di equitazione. Senza dimenticare la Senna, protagonista della cerimonia di apertura, ma anche del nuoto di fondo e del triathlon.
 

“I Giochi sono sempre così, ci sono molte critiche e incertezze, ma alla fine saranno dei Giochi eccezionali. Anche i capi delle delegazioni straniere che sono venuti a visitare le sedi hanno detto che è magnifico. Bisogna godersi al meglio l’evento, perché è qualcosa che accade una volta ogni cento anni. Sono sicuro che sarà eccezionale”, ha risposto Philippe Lucas, ex coach di Federica Pellegrini, a quei malmostosi dei suoi concittadini secondo cui Parigi non avrà alcun beneficio dalle Olimpiadi. Certo, le innumerevoli restrizioni e griglie che delimitano il perimetro di sicurezza sono assai fastidiose per chi ha scelto di visitare la capitale francese in questo periodo, ma dureranno fino a sabato mattina, il giorno dopo la cerimonia di apertura, e sono l’inevitabile prezzo da pagare in funzione antiterrorismo. Per il resto, Parigi 2024 si preannuncia come una delle più belle edizioni di sempre, la scommessa vinta di un capo dello stato, Emmanuel Macron, che ha fatto squadra con una presidente di regione gollista, Valérie Pécresse, e una sindaca socialista, Anne Hidalgo, andando oltre le divisioni e mettendole d’accordo per il bene della nazione sull’importante vetrina che avrebbero rappresentato le Olimpiadi per la Francia.
 

Oltre alla visibilità internazionale, c’è l’impatto economico. Stando a quanto evidenziato da uno studio del Centre de droit et d’économie du sport (Cdes), i Giochi genereranno un beneficio di circa 8,8 miliardi di euro (range compreso tra un minimo di 6.7 e un massimo di 11.1 miliardi). Lo studio tiene in considerazione tre macro-aree: le entrate legate direttamente all’organizzazione dell’evento, quelle derivanti dalla costruzione o ristrutturazione delle infrastrutture e quelle connesse all’incremento del turismo. Patrick Martin, presidente del Medef, la Confindustria d’oltralpe, è convinto che le Olimpiadi avranno un impatto “estremamente positivo sull’economia francese, sull’immagine e l’attrattività della Francia”. A breve termine, secondo le stime dell’Insee (l’Istat d’oltralpe), la vendita dei biglietti e le entrate derivanti dalla vendita dei diritti di trasmissione delle Olimpiadi darà un impulso alla crescita francese di 0,3-0,4 punti di pil tra luglio e settembre. “Siamo persuasi che l’aumento dello 0,3-0,4 per cento del pil che dovrebbero generare a partire dal terzo trimestre sarà confermato”, ha detto Patrick Martin, secondo cui i veri benefici, tuttavia, saranno a lungo termine. Macron ha insistito molto sul fatto che “i Giochi finanziano i Giochi” (Cio, biglietteria, sponsor e privati), che il 95 per cento delle strutture utilizzate per le discipline esisteva già o è stato realizzato come impianto temporaneo e che il Villaggio Olimpico che ospiterà gli atleti, tra Saint-Denis, Saint-Ouen-sur-Seine e l’Île-Saint-Denis, avrà una seconda vita.
 

“Questo Villaggio è stato pensato come un quartiere, un quartiere che avrà una vita anche dopo la manifestazione”, ha dichiarato Georgina Grenon, direttrice “Excellence environnementale” di Parigi 2024. Dal 2025, quando non accoglierà più gli atleti, il Villaggio olimpico sarà infatti trasformato in 2.800 nuove abitazioni (2.000 per famiglie, 800 per studenti), per una capacità totale di seimila abitanti, ospiterà due nuovi complessi scolastici, una residenza studentesca, un hotel, 3.200 metri quadrati di negozi, uffici per 6mila lavoratori, sei ettari di spazi verdi, un parco e settanta campi da calcio all’insegna della sostenibilità. Osservando queste cifre e prospettive, ci si rende conto fino a che punto per Roma sia stata un’occasione persa la mancata candidatura alle Olimpiadi del 2024, di quanto sia stata miope e pressapochista la visione di Virginia Raggi, ex sindaca pentastellata di Roma che disse no ai Giochi del 2024. Altro che “Olimpiade del mattone”, altro che “nuove cattedrali nel deserto”. E Macron, mercoledì, ha raddoppiato: ottenendo anche i Giochi invernali del 2030, sulle Alpi francesi.
 

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