la rivolta
In Myanmar è iniziata la seconda fase dell'offensiva contro la giunta militare
I gruppi armati ribelli hanno conquistato Mogok, la città dei rubini, punto strategico della dittatura al potere che bombarda i suoi civili dall'inizio del colpo di stato. I video degli abitanti mentre esultano e applaudono la resistenza
"Che Dio vi benedica, questi sono i nostri figli”, si sente urlare nelle riprese dal centro di Mogok, la città birmana soprannominata “Rubyland”, la città dei rubini, appena conquistata dalla Three Brotherhood Alliance, l’alleanza di tre organizzazioni etniche armate del Myanmar che il 27 ottobre 2023 ha iniziato un’enorme offensiva coordinata contro la giunta militare, il Tatmadaw. La caduta di Mogok è la prima grande conquista dei gruppi armati ribelli dall’inizio della seconda fase dell’Operazione 1027 – prende il nome dal giorno in cui è stata lanciata – annunciata a giugno: è nella regione settentrionale di Mandalay, è ricca di pietre preziose, uno dei settori più importanti per l’economia birmana e soprattutto era, fino a mercoledì, uno dei siti strategici della giunta militare birmana. Qui soltanto la settimana scorsa i colpi del regime del Tatmadaw ha ucciso almeno 10 civili nelle zone residenziali, gli attacchi aerei hanno distrutto 4 monasteri e 29 case. I video diffusi ieri mostrano l’entrata in città dell’Esercito di liberazione nazionale Ta’ang (Tnla) accolto dai civili in festa, mentre applaudono, ballano, cantano, alzano le braccia e lanciano fiori alla quella che chiamano: resistenza.
Dopo un mese di combattimenti, Mogok non è più sotto il controllo della giunta militare e sono stati sequestrati tutti gli avamposti militari e gli uffici governativi, ha scritto il Tnla su Telegram, pubblicando una foto delle armi sequestrate: sono oltre 200, alcune di fabbricazione nordcoreana.
Solo poche ore dopo ha iniziato a circolare la notizia della presa di un’altra città strategicamente importante che ospita il principale quartier generale militare regionale, Lashio, da parte dell'Esercito dell'Alleanza Democratica Nazionale del Myanmar (Mndaa): è una “vittoria storica” dopo 23 giorni di combattimenti, ha detto il gruppo ribelle. Secondo il quotidiano Irrawaddy la città non sarebbe però ancora stata del tutto conquistata, in alcune parti della città sono ancora in corso scontri e i militari al potere negano la caduta del quartier generale. Su X il Nug, il governo di unità nazionale del Myanmar in esilio ha scritto: "Gli abitanti di Mogok, conosciuta anche come la terra dei rubini, nel nord-est del Myanmar, accolgono le forze democratiche che hanno conquistato con successo la città dalle mani della giunta terroristica di Min Aung Hlaing. Speriamo che possano godersi la loro libertà in pace".