PArigi 2024

La spia che parlava troppo

Micol Flammini

Un cuoco russo era stato incaricato dall'Fsb di destabilizzare la cerimonia di apertura delle Olimpiadi. Si è tradito a Varna. L'inchiesta

Un cuoco russo era una delle spie incaricate dall’Fsb di organizzare atti di destabilizzazione durante l’apertura dei giochi olimpici. Kirill Griaznov della spia ha poco, non l’aspetto, non la presenza sui social e probabilmente neppure l'inclinazione. Viveva  in Francia, ha lavorato per ristoranti stellati e un giorno, mentre si trovava in Bulgaria, a Varna, sul Mar Nero, si era messo a raccontare dei suoi piani per interrompere, o meglio, rompere, lo spettacolo di apertura dei Giochi olimpici di Parigi. Una spia parla poco, beve poco, e Kirill evidentemente era mal addestrato per la sua missione tanto che durante cene in spiaggia aveva raccontato della sua operazione  estiva e vedendo i suoi interlocutori increduli gli aveva anche mostrato il  tesserino dell’Fsb. La storia di Griaznov è stata ricostruita da tre testate, il russo The Insider, il francese Le Monde e il tedesco Der Spiegel e racconta il tentativo di un’operazione pericolosa e mal organizzata. Il rischio della destabilizzazione russa durante le Olimpiadi non finisce con Griaznov, per Mosca questi Giochi sono poco graditi, ai suoi atleti non è stato permesso di partecipare se non con bandiera neutrale e senza inno, il Cio ha impedito agli sportivi che hanno sostenuto l’invasione dell’Ucraina di gareggiare. Pur facendo finta di lasciare gli altri atleti liberi di scegliere se andare o no, le istituzioni russe  hanno definito “senza tetto” coloro che hanno scelto di non perdersi Parigi: in tutto  quindici atleti. La Russia ha l’interesse che Parigi sia un fallimento. 

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  • Micol Flammini
  • Micol Flammini è giornalista del Foglio. Scrive di Europa, soprattutto orientale, di Russia, di Israele, di storie, di personaggi, qualche volta di libri, calpestando volentieri il confine tra politica internazionale e letteratura. Ha studiato tra Udine e Cracovia, tra Mosca e Varsavia e si è ritrovata a Roma, un po’ per lavoro, tanto per amore. Nel Foglio cura la rubrica EuPorn, un romanzo a puntate sull'Unione europea, scritto su carta e "a voce". E' autrice del podcast "Diventare Zelensky". In libreria con "La cortina di vetro" (Mondadori)