(foto EPA)

medio oriente

Fino a dove può arrivare la guerra di Hezbollah

Micol Flammini

Un razzo lanciato dal gruppo libanese ha ucciso undici ragazzini che giocavano in un campo da calcio a Majdal Shams, sulle Alture del Golan. La risposta israeliana e le conseguenze

La guerra tra Hezbollah e Israele va avanti dal 8 ottobre, da quando il gruppo libanese armato dall’Iran ha aperto un fronte nel nord dello stato ebraico, costringendo più di sessantamila persone a lasciare le loro case, nel nord della regione della Galilea. Hezbollah ha le potenzialità di un esercito, ha un suo piano di invasione contro Israele e lo stato ebraico da mesi valuta come rispondere agli attacchi costanti che hanno spopolato la fascia settentrionale del paese. Finora Gerusalemme ha scelto di rispondere soprattutto con attacchi mirati, eliminando figure chiave del gruppo, uomini incaricati di portare avanti la guerra contro Israele. Sabato però, Hezbollah ha colpito le Alture del Golan, un razzo è stato lanciato contro Majdal Shams e sono morti undici ragazzini che giocavano in un campo da calcio. Hazbollah di solito rivendica i suoi attacchi, non si fa problemi nel dire di aver colpito o ucciso cittadini israeliani, ma questa volta ha negato ogni responsabiltà, nonostante l’esercito israeliano abbia detto di avere le prove che il razzo, un falaq 1 di produzione iraniana, proveniva da una posizione di lancio nel sud del Libano sotto il controllo di Hezbollah. Gli Stati Uniti hanno confermato la versione di Israele, mentre il gruppo libanese ha continuato a smentire anche perché le vittime sono druse, una popolazione musulmana che è presente anche in Libano e si è sempre opposta ai metodi di Hezbollah. 

 

Israele reagirà, ieri si è riunito il gabinetto di sicurezza, il premier israeliano Benjamin Netanyahu appena tornato dagli Stati Uniti ha parlato con i vertici dell’esercito e con alcuni ministri, gli estremisti come Itamar Ben-Gvir e Bezalel Smotrich sono esclusi da questo tipo di consultazioni, e assieme al ministro della Difesa, Yoav Gallant, deciderà come rispondere. Alcuni droni israeliani hanno già colpito il sud del Libano, in molti temono che l’attacco del gruppo libanese possa essere il primo atto di un'espansione del conflitto e un funzionario israeliano ha detto al quotidiano Haaretz che molto dipenderà da come Hezbollah deciderà di reagire alla risposta israeliana. 

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  • Micol Flammini
  • Micol Flammini è giornalista del Foglio. Scrive di Europa, soprattutto orientale, di Russia, di Israele, di storie, di personaggi, qualche volta di libri, calpestando volentieri il confine tra politica internazionale e letteratura. Ha studiato tra Udine e Cracovia, tra Mosca e Varsavia e si è ritrovata a Roma, un po’ per lavoro, tanto per amore. Nel Foglio cura la rubrica EuPorn, un romanzo a puntate sull'Unione europea, scritto su carta e "a voce". E' autrice del podcast "Diventare Zelensky". In libreria con "La cortina di vetro" (Mondadori)