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L'editoriale del direttore

Combattere l'antisemitismo in tutti i canali senza paura di essere divisivi

Claudio Cerasa

Una modesta proposta: clonare Sacha Baron-Cohen, o, quantomeno, far girare il più possibile le sue idee. L'attore, tra una pellicola e l'altra, si diverte a trollare con gusto e con efficacia, tutti coloro che giocano con l’antisemitismo sperando di non farsi scoprire. Gli ultimi casi, dalla Bbc a Tiktok

Una modesta proposta: clonare subito Sacha Baron Cohen o quantomeno far girare il più possibile le sue idee, condividere i suoi punti di vista, prestare attenzione assoluta alle sue denunce, specie quando parla di media, specie quando parla di social, specie quando parla di pregiudizio contro il popolo ebraico. Sacha Baron Cohen sapete tutti chi è. È un attore comico, britannico, ebreo, diventato famoso in tutto il mondo anni fa con il mitico film “Borat”, in cui interpretava un improbabile e adorabile giornalista kazako, e tra una pellicola e l’altra ogni tanto si dedica a un’attività parallela a quella cinematografica: trollare, con gusto e con efficacia, tutti coloro che giocano con l’antisemitismo sperando di non farsi scoprire. L’ultimo caso, piccolo ma rivelatore, si è manifestato qualche giorno fa, quando Sacha Baron Cohen ha espresso la sua più viva indignazione per il titolo fintamente neutrale dedicato dalla Bbc al peggiore attacco subìto da Israele dal 7 ottobre: quello a  Majdal Shams, sulle Alture del Golan, dove dodici bambini, come sapete, sono stati assassinati da un razzo lanciato da Hezbollah. La Bbc, attingendo al più ampio armamentario dell’antisemitismo e dell’antisionismo, ha titolato così: “Undici morti in un attacco missilistico sul Golan occupato da Israele”. Baron Cohen ha notato che la Bbc aveva evitato di menzionare Hezbollah come autore degli assassinii, ha osservato che la Bbc ha scelto di usare l’espressione “Golan occupato” tralasciando il fatto che le Alture del Golan sono parte integrante di Israele dal 1967 e ha rilanciato un post di un’autrice con un discreto seguito su Instagram, Aviva Klompas, che ha fatto a pezzi la Bbc, definendo quel titolo semplicemente “disgustoso”.
 

L’ultima volta in cui Sacha Baron Cohen ha utilizzato, prima del caso della Bbc, la sua potenza mediatica per denunciare alcune forme latenti di antisemitismo, ha coinciso con una dura denuncia fatta alla fine dello scorso anno contro TikTok. In quell’occasione, l’attore sostenne che TikTok stesse “creando il più grande movimento antisemita dai tempi dei nazisti” e accusò il social cinese di essere diventato con disinvoltura il contenitore perfetto per veicolare le peggiori infamità contro il popolo ebraico. Mesi dopo quell’accusa, TikTok resta l’unico tra i grandi social network mondiali a non aver fatto un passo in avanti per combattere l’antisemitismo. A fine 2023, Elon Musk, proprietario di Twitter, oggi X, ha annunciato di aver cambiato le regole del social e ha scelto di considerare meritevoli di censura espressioni come “dal fiume al mare” (il meccanismo non ha sempre funzionato). A luglio, Meta, che nel 2019 venne furiosamente attaccata da Sacha Baron Cohen che disse, quando ancora si chiamava Facebook, che “se Facebook fosse esistito negli anni 30, avrebbe permesso a Hitler di postare pubblicità di 30 secondi sulla sua ‘soluzione’ per la questione ebraica”, ha fatto un passo in avanti, nella lotta contro l’antisemitismo: ha modificato alcune sue regole interne, per cancellare automaticamente i post contenenti l’espressione “sionisti” nei casi in cui quell’espressione sia lì a evocare stereotipi antisemiti, disumanizzazione del popolo ebraico, inviti a fare del male agli ebrei.
 

TikTok, al contrario, continua a non classificare l’antisionismo come antisemitismo, si è rifiutata di condividere qualsiasi contenuto con lo slogan “Insieme vinceremo” adottato da Israele durante la guerra e secondo un rapporto pubblicato a metà luglio dall’Institute for Strategic Dialogue e riportato da Wired America vi è stata negli ultimi mesi su TikTok  “un’esplosione di antisemitismo con la promozione di video estremisti in cui viene promossa la negazione dell’Olocausto, la glorificazione della Germania dell’èra nazista, le narrazioni suprematiste eurocentriche nel sud-est asiatico”. La lezione è semplice. Combattere l’antisemitismo in tutti i suoi ingranaggi, in tutti i suoi canali, su tutte le piattaforme, senza sconti, senza aver paura di essere divisivi. Una modesta proposta: clonare subito Sacha Baron Cohen.

  • Claudio Cerasa Direttore
  • Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.