VOLI AEREI E SCAMBI
Cosa c'è dietro la scomparsa di Yashin, Whelan, Kara-Murza. Fox News: "Libero oggi Gershkovich"
La strada per la liberazione di alcuni prigionieri russi e la possibilità di uno scambio. E oggi il giornalista del WSJ condannato in Russia a 16 anni di prigione per spionaggio, dovrebbe ritornare negli Stati Uniti
[Aggiornamento 1 agosto ore 8.00] Il giornalista americano del Wall Street Journal, Evan Gershkovich, condannato in Russia a 16 anni di prigione per spionaggio, ritornerà negli Stati Uniti oggi nell'ambito di uno scambio di prigionieri: lo riporta Fox News.
Mosca. C’è grande apprensione negli ambienti dell’opposizione russa per il destino di diversi prigionieri politici di cui non si hanno improvvisamente più notizie. Tra il 29 e il 31 luglio si sono perse le tracce di Lilya Chanysheva e Ksenya Fadeyeva, ex coordinatrici locali della fondazione di Alexei Navalny (Fbk) a Ufa e Tomsk, condannate a nove anni per la partecipazione a un’organizzazione estremista. Nulla si sa anche di Alexandra Skochilenko, pittrice pietroburghese condannata a 7 anni per aver screditato le Forze armate, e di Oleg Orlov, direttore dell’associazione Memorial condannato a 2 anni e mezzo per lo stesso motivo.
Anche di Ilya Yashin, il noto politico moscovita condannato a otto anni e mezzo di carcere per aver criticato “l’operazione militare speciale”, i suoi avvocati non sanno più nulla da 48 ore. Lo stesso per la giornalista Maria Ponomarenko e Kevin Lik, giovanissimo studente universitario condannato per fatti commessi quando era ancora minorenne: dopo diverse ore, ancora non si sapeva dove fossero stati trasferiti. Infine, aleggia un alone di mistero anche sul cittadino americano Paul Whelan (detenuto per spionaggio dal 2018 e condannato a 16 anni nel 2020) e sull’oppositore con doppia cittadinanza (russo-britannica) Vladimir Kara-Murza.
In Russia è prassi comune trasferire prigionieri da un luogo di detenzione all’altro senza informare avvocati e parenti, ma il numero di prigionieri di cui non si hanno più notizie e la natura politica dei reati loro ascritti sono estremamente insoliti e fanno pensare ad altro. Tra le prime a ipotizzare che dietro questa singolare sparizione di reclusi possa esserci uno scambio di prigionieri su ampia scala tra Russia e paesi occidentali (in particolare Stati Uniti e Germania) è stata la politologa Tatiana Stanovaya dal suo profilo personale. Ma le voci di un possibile accordo hanno iniziato a rincorrersi ancor più frenetiche dopo che alcuni canali su Telegram hanno fatto circolare la notizia (non confermata) che quattro cittadini russi condannati per vari reati negli Stati Uniti (e di cui Mosca chiede da tempo la scarcerazione) non sono stati più trovati nel luogo della loro custodia. Il Cremlino, tramite il proprio portavoce, Dmitri Peskov, si è rifiutato di commentare.
“È davvero difficile fare previsioni, basandosi su mere speculazioni dei media – dice al Foglio Grigory Yavlinsky, fondatore di Yabloko, l’ultimo partito di opposizione rimasto in Russia e ormai ai margini della politica nazionale – Io posso solo dire che voglio che siano liberati subito e questa è del resto la posizione del nostro partito”. Del resto, però, non tutti i prigionieri politici sono uguali. C’è chi, come Lilya Chanysheva, ha già chiesto la grazia al presidente Vladimir Putin per motivi di salute. Chi chiede la grazia in Russia deve anche ammettere formalmente la commissione del reato per il quale è stato condannato. “Non so che cosa siano disposti a fare i prigionieri politici del mio partito. Lavoro attivamente perché siano liberati ma ciascuno può avere priorità diverse. Hanno famiglia, bambini e non posso parlare a nome loro. So solo che la situazione di Kara-Murza è molto diversa e lui non è certo pronto a riconoscersi colpevole. La strada per la sua liberazione è diversa”, conclude Yavlinsky. Nessuno dei prigionieri politici di cui si sono perse le tracce è un membro di Yabloko, se si fa eccezione per Yashin che ne ha fatto parte dal 2000 al 2008 e Kara-Murza che è un amico personale di Yavlinsky, il quale per lui ha provato a spendersi in prima persona con gli ambasciatori di Stati Uniti e Regno Unito, ma senza successo. Fatto sta che, stando alle notizie riportate dal canale indipendente Sota, da Omsk, nel centro di custodia in cui è recluso, sarebbe decollato un aereo governativo.
Il giornalista di Deutsche Welle Alexander Plyushchev sul suo canale ha elencato anche chi potrebbe essere scambiato con i prigionieri politici russi. “Tutti banditi”, dice sarcastica l’assistente di Yavlinsky durante la conversazione. “Oltre al noto Krasikov”, osserva Plyuschev, potrebbero esserci “Sergei Cherkasov (detenuto in Brasile), Sergei Skvortsov (recluso in Svezia), Alexander Vinnik e Vladislav Klyushin (entrambi negli Stati Uniti)”. Vadim Krasikov è un ufficiale dell’intelligence russa condannato all’ergastolo per aver commesso un omicidio su commissione in Germania sotto il nome di Vadim Sokolov.
Nel luglio 2022, l’Fsb aveva chiesto agli Stati Uniti di scambiare Krasikov, ma la Germania non aveva alcuna intenzione di accettare l’estradizione del russo. Prima della sua morte, era circolata la voce che Alexei Navalny avrebbe potuto essere scambiato con Krasikov. Sergei Cherkasov è una presunta spia russa che sta scontando una pena di cinque anni in Brasile per falsificazione di documenti: ha finto di essere il brasiliano Victor Muller Ferreira e ha cercato di ottenere una posizione come stagista presso la Corte penale internazionale dell’Aia. Sergey Skvortsov ha la doppia cittadinanza (Svezia e Russia) e vive in Svezia da più di 25 anni. Nell’ottobre 2023, un tribunale di Stoccolma ha assolto Skvortsov, accusato di spionaggio per il Gru e di trasferimento di tecnologie occidentali all’esercito russo.
Alexander Vinnik è un ex operatore dell’exchange di criptovalute BTC-e, accusato di riciclaggio di denaro tra il 2011 e il 2017. Come ha riferito l’avvocato di Vinnik, Arkady Bukh, Vinnik rischiava l’ergastolo, ma un patteggiamento ha permesso di ridurre drasticamente la pena. Vladislav Klyushin è un uomo d’affari russo, fondatore e proprietario della società moscovita M13, specializzata nello sviluppo di tecnologie nel campo del monitoraggio dei media. L’uomo è stato condannato per insider trading. A questi ultimi due, si aggiungerebbero, secondo alcuni canali americani, Maxim Marchenko e Vadim Khonoschenko. Nello scambio di prigionieri dovrebbe, infine, rientrare anche Rico Krieger, il volontario tedesco della Croce Rossa condannato a morte e graziato dal presidente bielorusso Lukashenko il 30 luglio.
Due spie russe, Artem e Anna Dultsev, ieri sono state condannate colpevoli di spionaggio e condannate a un anno e sette mesi di carcere: entrambe hanno confessato e secondo il canale sloveno N1 verranno espulse dal paese nel quadro di uno scambio di prigionieri su larga scala tra Russia e Stati Uniti. Secondo N1, l’accordo includerebbe anche il giornalista del Wall Street Journal Evan Gershkovich, condannato a Ekaterinburg a 16 anni di carcere con l’accusa di spionaggio. Poiché la Slovenia non ha propri cittadini nelle carceri russe che possano essere scambiati con cittadini russi, Lubiana non può scambiare direttamente prigionieri con Mosca; può però consegnare le spie russe arrestate alla Russia e, in cambio, la Russia potrà consegnare i suoi cittadini ad altri paesi occidentali.