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Bombe d'agosto

Arrivano gli F-16 e Mosca attacca Kyiv. Il tempo per mettersi al rifugio si accorcia

Kristina Berdynskykh

Non appena Zelensky ha confermato l'arrivo degli aerei americani, la Russia ha attaccato l'Ucraina con missili balistici. Le storie di chi deve continuamente sentire il rumore delle sirene dell'allarme aereo e il frastuono delle esplosioni

Kyiv. Non appena il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva confermato ufficialmente che gli aerei F-16 di fabbricazione americana erano finalmente arrivati in Ucraina ed erano pronti per le missioni di combattimento, la Russia ha attaccato Kyiv con missili balistici. La sera del 5 agosto alle 23.00 è suonato l'allarme aereo e nel giro di 8 minuti gli abitanti della capitale ucraina hanno sentito delle esplosioni. Una dipendente di un'organizzazione internazionale, Irina Krikunenko, stava camminando sul lungofiume, va a camminare all'aria aperta ogni giorno prima di andare a letto. Sentendo l'allarme, Krikunenko sperava di avere il tempo di raggiungere casa prima che la difesa aerea iniziasse a funzionare. Dopo due anni e mezzo di guerra su vasta scala sa già di quanto tempo ha bisogno per nascondersi se i droni o i missili guidati volano contro Kyiv. Quando però volano i missili balistici, il tempo per raggiungere il bersaglio è questione di minuti. “Tutto è successo molto velocemente. Ho sentito un boato, come se qualcosa stesse esplodendo proprio sopra di me", dice. Poi sono seguite molte altre esplosioni, era molto spaventata, ammette Irina. Di solito, durante un raid aereo, se ci sono esplosioni, si nasconde nel bagno del suo appartamento, ma ora, ritrovandosi per strada, non sapeva cosa fare. Giunta a casa, Irina è corsa nell'ingresso e ha atteso al primo piano che tutto fosse finito. Solo dopo è salita al 13° piano, dove si trova il suo appartamento, ha incontrato la sua vicina. "Non si nascondeva da nessuna parte, era seduta sul balcone, osservava come il razzo veniva abbattuto ed esplodeva".
 

A Kyiv, i cittadini spesso ignorano i segnali di allarme, fiduciosi nell’efficacia della difesa aerea. Ma dopo l'attacco russo alla capitale dell'8 luglio, in cui sono morte 33 persone, molti temono che qualcosa di simile possa ripetersi e corrono ai ripari quando suona la sirena. La fotografa Oksana Parafenyuk, la sera del 5 agosto, ha letto una favola della buonanotte al figlio Luka di due anni. Dopo aver visto su Internet che era in arrivo un attacco, è saltata giù dal letto, riuscendo solo a mettersi le infradito, ha preso in braccio il bambino ed è corsa con lui dal 4° piano al primo. In quel momento c’è stata la prima esplosione, era distante. Seduti vicino all'ascensore al primo piano, Oksana e suo marito continuarono a raccontare favole al bambino in modo che non si preoccupasse. In quel momento si è verificata un'esplosione molto forte, sembrava che la casa stesse per crollare, dice la fotografa. Fuori sono suonati gli allarmi delle auto. “Luka è scoppiato a piangere, ho cominciato a piangere anch’io. Non avevo mai sentito esplosioni così forti", dice Oksana. Sono rimasti sul pavimento vicino all'ascensore finché non hanno letto su internet che il pericolo dei missili era finito ma rimaneva la minaccia di un attacco di droni che stavano già volando verso la città. Pertanto, Oksana con la sua famiglia è andata alla stazione della metropolitana più vicina per aspettare che finisse l'attacco. “C'erano tantissime persone, con i bambini, i cani, i gatti”, dice Oksana. I droni non hanno mai raggiunto Kyiv; sono stati abbattuti prima che arrivassrro vicino alla capitale.
 

L'aeronautica ucraina ha riferito di aver abbattuto due dei quattro missili balistici Iskander-M che la Russia ha lanciato nella notte dalla regione di Voronezh in direzione di Kyiv e della regione. I frammenti di un razzo sono caduti in un parcheggio, ma nessuno è rimasto ferito. Oksana Parafenyuk la mattina ha chiesto a suo figlio se si fosse spaventato e se si ricordasse cosa era successo di notte. Luka ha guardato fuori dalla finestra, non ha parlato, gli sono usciti soltanto dei suoni: “grrrrr”. “Pensavi che fosse un tuono?”. Il bambino ha annuito. “Lasciamogli pensare che fosse un tuono”. Per Kyiv la notte d’estate si è conclusa con grande paura, ma senza vittime. La mattina seguente la Russia ha lanciato un missile nel centro di Kharkiv, ferendo 8 persone.

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