Il sorpasso dem
Kamala Harris procede spedita nei sondaggi. Trump ha il fiato corto
Fino alla prossima convention di Chicago la candidata democratica avrà il vento in poppa. E in almeno sette stati la partita si è riaperta. Ecco tutte le rilevazioni dei principali quotidiani americani
Mancano 84 giorni alle elezioni americane e per i tempi della politica negli Stati Uniti, dove la corsa alla Casa Bianca comincia due anni prima del voto, significa che siamo praticamente in vista della volata finale. E Donald Trump appare a corto di fiato e con i crampi.
Il che non significa affatto che stia andando verso una sconfitta, ma è costretto a correre con una diversa prospettiva: quella di chi è sempre stato fin qui in testa e ora invece insegue, per di più alle spalle di un’avversaria donna di cui non riesce a prendere il passo.
Il team di Trump sa che andrà ancora peggio per un po’, prima che forse cominci ad andare meglio. Andrà peggio perché la prossima settimana (19-22 agosto) si apre la convention dei democratici a Chicago e tutti gli occhi saranno su Kamala Harris e il suo vice Tim Walz. La copertura mediatica sarà enorme, aiutata – paradossalmente – anche dalle proteste pro-Gaza che in città si preannunciano molto partecipate e rumorose.
Trump deve aspettare che passino i crampi e che finisca la honeymoon, la luna di miele tra la Harris, i media e l’elettorato democratico e comincino a emergere, inevitabilmente, le debolezze e i limiti politici della candidata che ora conduce la corsa.
Sul fatto che stia conducendo, sia pure di pochissimo, ci sono sempre più indizi. La media dei sondaggi nazionali del Washington Post vede i democratici in testa per la prima volta dallo scorso gennaio.
Il New York Times a sua volta ha appena registrato il sorpasso.
Il Silver Bulletin del sondaggista Nate Silver indica Harris addirittura in una situazione di decollo, con un margine di distacco da Trump che si allarga di giorno in giorno e che aumenterà almeno fino alla fine della convention.
Se si va a vedere la situazione dei sondaggi nei singoli stati, arriva la conferma che non solo gli stati in bilico sono passati da sei a sette (Harris ha rimesso in discussione la North Carolina, che sembrava destinata a una facile vittoria repubblicana), ma che in alcuni la candidata democratica è passata a condurre e in tutti o quasi le differenze sono ora nell’ordine del margine di errore.
La sintesi del Washington Post e l’esito di un importante sondaggio del New York Times/Siena College in tre stati decisivi, fotografano molto bene la situazione.
Questo è un estratto di Sotto il cielo d'America, la newsletter di Marco Bardazzi che racconta come gli Stati Uniti si preparano al voto di novembre. Per riceverla ogni martedì ci si può iscrivere qui