Così l'impero del risparmio di Pinduoduo e Temu ha reso Colin Huang il più ricco della Cina

Priscilla Ruggiero

L'imprenditore è l'esempio di miliardario virtuoso per il Partito comunista cinese: basso profilo, sa stare in silenzio, ha un focus attento sulle aree rurali e la fasce più basse dei consumatori. In pochi anni ha superato Alibaba coniugando l'aspetto sociale alla vendita online con lo slogan “Insieme, più risparmio, più divertimento”

Sin dall’inizio della sua carriera, Colin Huang – Huang Zheng è il nome cinese – si è sempre rivolto  ai cinesi meno abbienti, ha focalizzato le sue aziende sul risparmio, sui coupon, per dare la possibilità al consumatore di “spendere come se fosse un miliardario”. Poi però, in poco tempo, il miliardario è diventato lui, fino a quando a inizio agosto è diventato l’uomo più ricco della Repubblica popolare cinese, con un patrimonio di  46,9 miliardi di dollari, superando anche il “re dell’acqua in bottiglia” Zhong Shanshan. In Cina Huang è famoso da tempo  per aver fondato  una delle app di e-commerce più famose, Pinduoduo, all’estero da quando, nel 2022, ha lanciato un’app simile concepita per un pubblico internazionale: Temu.  Ha 44 anni  e fa parte di quella nuova generazione di imprenditori tecnologici cinesi che hanno iniziato la loro carriera con opportunità al di fuori dei confini di Pechino: dopo aver studiato all’Università di lingue straniere di Hangzhou ed essersi laureato in informatica alla Zhejiang University, ha vinto una borsa di studio per  un master in informatica all’Università del Wisconsin, iniziando così alcuni tirocini prima a Microsoft  fino a trovare lavoro come ingegnere a Google, nel 2004. Soltanto tre anni dopo decide di licenziarsi puntando dal principio tutto sull’e-commerce, fondando le sue prime società di  vendita di prodotti elettronici e casalinghi e giochi online. Nel 2014 ha raccontato di essersi reso   conto dell’enorme potenziale dei social, piattaforme su cui le persone già trascorrevano il 40 per cento del loro tempo ma che generavano “meno dell’1 per cento di tutte le vendite e-commerce dell’epoca”. Lancia così Pinduoduo (poi rinominata PDD Holdings), che in cinese significa “fare più acquisti insieme” e offre accordi di acquisto di gruppo tra agricoltori e acquirenti: all’epoca né le aziende di e-commerce né di gaming mancavano in Cina, Alibaba e Tencent dominavano nei settori ma la lungimiranza di Colin Huang è stata proprio quella di unire l’aspetto sociale alla vendita online per competere attraverso il social commerce. Ha funzionato: nel 2018 Pinduoduo è stata quotata in borsa negli Stati Uniti, Huang  è diventato  il più giovane miliardario   della  Repubblica popolare cinese e nel 2020  ha superato Alibaba diventando la più grande piattaforma di e-commerce della Cina. 

 

“L’improvviso aumento della ricchezza per me è negativo”, ha commentato Huang, perché dopo aver dedicato tutta la sua attività ai consumatori di fascia bassa, per consentire alle persone lontane dalle metropoli di comprare online  e   ai piccoli agricoltori di vendere   i propri  prodotti a prezzi stracciati  con  lo slogan “Insieme, più risparmio, più divertimento”, il miliardario ha capito di non poter più rappresentare la società,  si dimette così da amministratore delegato   e da presidente  per far posto a una “nuova generazione di leader” e dedicarsi ad attività filantropiche. Proprio per questo motivo secondo l’Economist Huang Zheng è l’esempio virtuoso di  miliardario per il Partito comunista cineseal contrario del concorrente Jack Ma, fondatore  di Alibaba o Zhang Yiming  di ByteDance –  basso profilo,  sa stare in silenzio, si è arricchito seguendo la linea del Partito e  riecheggia persino slogan comunisti sul sollevamento delle aree rurali della Cina. Già nel 2017 aveva smesso di presentarsi agli eventi pubblici,  di rilasciare interviste e prontamente chiuso il proprio canale WeChat (con solo nove post) nel giro di un anno.      
 

 

La logica secondo cui il prezzo più basso attrae più consumatori si è rivelata vincente dal punto di vista economico, ma non con poche polemiche. Pinduoduo è diventata famosa anche all’estero per le accuse di contraffazione, per la rivelazione dei turni di lavoro estenuanti di quasi 12 ore al giorno sei giorni a settimana  dopo la morte di una dipendente di 23 anni, nel 2021, e una ricerca di una società di sicurezza informatica ha dimostrato come l’app sia in grado di    aggirare la sicurezza dei telefoni cellulari degli utenti per monitorare le attività su altre app, controllare le notifiche, leggere messaggi privati ​​e modificare le impostazioni. Ora l’attenzione è tutta su Temu – e sulla rivale Shein – l’app più scaricata negli Stati Uniti ma sempre più nota per essere un  colosso del fast fashion e di pubblicità-spam martellanti su ogni app, oltre ai numerosi dubbi su condizioni di lavoro, pericoli di lavoro forzato e sicurezza degli utenti in materia di privacy.   L’idea alla base rimane la stessa di Pinduoduo, il miliardario più ricco della Cina ha cambiato solo lo slogan: “Acquista come un miliardario”.

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