editoriali
Modi l'equilibrista: dopo l'abbraccio a Putin, il leader indiano va a Kyiv
È iniziata la visita del presidente indiano in Ucraina ma Zelensky sa bene che difficilmente potrà svolgere un ruolo di pacificatore. L’India è storicamente un paese non allineato e la visita è un tentativo di promuovere i propri interessi in politica estera
La prima visita di un presidente indiano in Ucraina è iniziata oggi con la visita a un memoriale che commemora centinaia di bambini ucraini uccisi in più di due anni di guerra, Narendra Modi e Volodymyr Zelensky hanno onorato “la memoria dei bambini le cui vite sono state strappate dall’aggressione russa”, ha scritto il presidente ucraino su X. Che Zelensky abbia voluto iniziare i colloqui “storici” con il suo omologo indiano dalle vittime innocenti di Mosca non è un caso, rievoca quell’abbraccio di nemmeno due mesi fa tra Modi e il presidente russo Vladimir Putin, poche ore dopo che un missile russo aveva colpito l’ospedale pediatrico oncologico di Kyiv ferendo e uccidendo civili, bambini malati e il personale medico. Quell’abbraccio era stato definito dal leader ucraino “un’enorme delusione, un colpo devastante agli sforzi di pace”, perché Modi alle condanne al Cremlino aveva preferito gli abbracci.
Kyiv oggi ha accolto positivamente la prima visita di un premier indiano dalla sua indipendenza, l’ha definita “storica”, ma sa bene che difficilmente potrà svolgere un ruolo di pacificatore. Modi ha detto di non essere stato neutrale “sin dal primo giorno, abbiamo preso una posizione e siamo fermamente a favore della pace”, ma non è esattamente così: l’India è storicamente un paese non allineato, ha sì chiesto più volte un cessate il fuoco, ma dal 24 febbraio 2022 non ha mai condannato l’invasione russa; si è astenuta da tutte le risoluzioni delle Nazioni Unite contro Mosca; è uno dei principali acquirenti di armi e petrolio russi e non ha mai presentato un piano di pace né sottoscritto quello in dieci punti dell’Ucraina. Molti analisti hanno visto nel viaggio di Modi a Kyiv piuttosto un tentativo di promuovere i propri interessi in politica estera, riequilibrarsi sulla sua posizione di neutralità e autonomia strategica dopo quell’abbraccio a Putin, attento a calibrare ogni mossa: “Nessun problema può essere risolto su un campo di battaglia”, ha detto oggi in Ucraina.