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Dalla Convention dem

Vance, chi è il più hillbilly tra noi? Walz si presenta all'America

Tim Walz

"Eccomi qui, un insegnante di scuola superiore quarantenne con bambini piccoli, zero esperienza politica e zero soldi, che si candida in un distretto fortemente repubblicano. Ma sapete cosa? Non sottovalutate mai un insegnante di scuola pubblica. Mai". Il discorso del candidato alla vice presidenza alla convention di Chicago

Traduciamo ampi stralci del discorso pronunciato da Tim Walz, governatore del Minnesota e candidato alla vicepresidenza degli Stati Uniti, alla convention democratica di Chicago.

   


    

(...) Sono cresciuto a Butte, in Nebraska, una cittadina di 400 persone. Avevo 24 ragazzi nella mia classe al liceo e nessuno di loro è andato a Yale. Ma vi dico una cosa, crescendo in una cittadina come quella, impari a prenderti cura l’uno dell’altro. Quella famiglia in fondo alla strada, potrebbe non pensare come te, potrebbe non pregare come te, potrebbe non amare come te, ma sono i tuoi vicini,   tu ti prendi cura di loro e loro si prendono cura di te. Ognuno ha il suo posto e tutti hanno la responsabilità di contribuire. Ho servito nella Guardia nazionale dell’esercito. Mi sono arruolato due giorni dopo il mio 17esimo compleanno e ho indossato con orgoglio l’uniforme della nostra nazione per 24 anni. Mio padre, un veterano dell’esercito della guerra di Corea, è morto di cancro ai polmoni, un paio di anni dopo: si è lasciato alle spalle una montagna di debiti per le spese mediche. Grazie a Dio c’erano i sussidi di sopravvivenza della previdenza sociale. E grazie a Dio c’era il G.I. Bill che ha permesso a me, a mio padre e a milioni di altri americani di andare al college. Alla fine, come il resto della mia famiglia, mi sono innamorato dell’insegnamento. Ho finito per insegnare studi sociali e allenare football alla Mankato West High School.  (...)  Sono stati quei giocatori e i miei studenti a ispirarmi a candidarmi al Congresso. Hanno visto in me ciò che speravo di trasmettere loro. Un impegno per il bene comune, la consapevolezza che siamo tutti sulla stessa barca e la convinzione che una singola persona possa fare davvero la differenza per i propri vicini.


Quindi eccomi qui, un insegnante di scuola superiore quarantenne con bambini piccoli, zero esperienza politica e zero soldi, che si candida in un distretto fortemente repubblicano. Ma sapete cosa? Non sottovalutate mai un insegnante di scuola pubblica. Mai. Ho rappresentato i miei vicini al Congresso per 12 anni e ho imparato tantissimo. Ho imparato a lavorare in modo trasversale su questioni come la crescita delle economie rurali e la cura dei veterani. E ho imparato a scendere a compromessi senza compromettere i miei valori. Poi sono tornato per servire come governatore e ci siamo messi subito al lavoro, facendo la differenza nella vita dei nostri vicini. (...)

Abbiamo anche protetto la libertà riproduttiva perché, in Minnesota, rispettiamo i nostri vicini e le scelte personali che fanno. E anche se non faremmo le stesse scelte per noi stessi, abbiamo una regola d’oro: fatti i fatti tuoi. E questo include i trattamenti di fertilità e la  fecondazione in vitro. E questo è personale per Gwen e me. (...) Vi racconto come abbiamo creato una famiglia perché è una parte importante di ciò che riguarda questa elezione. Libertà. Quando i repubblicani usano la parola libertà, intendono che il governo dovrebbe essere libero di invadere lo studio del vostro medico. Le aziende libere di inquinare la vostra aria e la vostra acqua, e le banche libere di approfittarsi dei clienti. Ma quando noi democratici parliamo di libertà, intendiamo la libertà di creare una vita migliore per voi stessi e per le persone che amate. La libertà di prendere le vostre decisioni in materia di assistenza sanitaria e sì, la libertà dei vostri figli di andare a scuola senza preoccuparsi di essere uccisi a colpi di arma da fuoco in corridoio. (...) 


Ma non tutti hanno lo stesso senso di responsabilità. Alcune persone semplicemente non capiscono cosa ci vuole per essere un buon vicino. Prendete Donald Trump e J.D. Vance, il loro Project 2025 renderà le cose molto più difficili per le persone che stanno solo cercando di vivere la loro vita. Hanno passato un sacco di tempo a fingere di non sapere nulla di tutto questo. Ma  ho allenato il football al liceo abbastanza a lungo da saperlo, e fidatemi di me su questo: quando qualcuno si prende il tempo di stilare un manuale di gioco, lo userà. (...) Il fatto è che è un programma che nessuno ha chiesto. È un programma che non serve a nessuno tranne che ai più ricchi e ai più estremisti tra noi. Ed è un programma che non fa nulla per i nostri vicini bisognosi. È strano? Assolutamente. Ma è anche sbagliato ed è pericoloso. Non lo dico solo io. Lo dice la gente di Trump. Sono stati con lui per quattro anni, e ci stanno avvertendo che i prossimi quattro anni saranno molto, molto peggiori. (...) Quindi andate avanti, ditelo con me: non torneremo indietro.  Abbiamo qualcosa di meglio da offrire al popolo americano. Tutto inizia con la nostra candidata Kamala Harris. Dal suo primo giorno come procuratore, come procuratore distrettuale, come procuratore generale, come senatrice degli Stati Uniti e poi come vicepresidente. Ha combattuto dalla parte del popolo americano. Ha affrontato i predatori e i truffatori. Ha smantellato le gang transnazionali e si è opposta ai potenti interessi aziendali. Non ha mai esitato a passare dall’altra parte se ciò significava migliorare le vostre vite. E lo ha sempre fatto con energia, passione e gioia. (...) Non ho fatto molti grandi discorsi come questo. Ma ho fatto molti discorsi motivazionali. Quindi lasciatemi concludere con questo, squadra. È il quarto quarto. Siamo sotto di un field goal. Ma siamo in attacco e abbiamo la palla. Stiamo guidando lungo il campo. E ragazzi, abbiamo la squadra giusta. Kamala Harris è tosta. Kamala Harris è esperta. E Kamala Harris è pronta. (...)

Abbiamo 76 giorni. Non è niente. Ci sarà tempo per dormire quando sarete morti. Lo lasceremo sul campo. È così che continueremo ad andare avanti. E’ così che volteremo pagina su Donald Trump. È così che costruiremo un paese in cui i lavoratori vengono prima di tutto, l’assistenza sanitaria e l’alloggio sono diritti umani e il governo sta alla larga dalla vostra camera da letto. È così che rendiamo l’America un posto in cui nessun bambino è lasciato affamato. In cui nessuna comunità è lasciata indietro. In cui a nessuno viene detto che non appartiene. È così che combatteremo. E come dice sempre il prossimo presidente degli Stati Uniti, quando combattiamo, (la folla esclama: vinciamo).