in Francia

Cosa sappiamo dell'esplosione davanti a una sinagoga a La Grande-Motte

Mauro Zanon

Catturato l'uomo che ha dato fuoco a due porte del luogo di culto e a due auto parcheggiate di fronte. La presenza di una bombola di gas in una delle due vetture incendiate ha provocato l'esplosione che ha ferito un agente di polizia. La lotta contro l’antisemitismo è una battaglia costante, quella di una nazione unita”, ha detto Macron

Parigi. La ricerca è durata meno di ventiquattro ore: sabato sera, la polizia francese ha arrestato in un appartamento di Nimes l'uomo che, poco prima delle 8.30, aveva dato fuoco a due auto parcheggiate di fronte alla sinagoga Beth Yaacov di La Grande-Motte, località turistica situata a pochi chilometri a est di Montpellier, nel sud della Francia. La presenza di una bombola di gas in una delle due vetture incendiate ha provocato un’esplosione che ha ferito un agente di polizia fuori dalla sinagoga, ora ricoverato all’ospedale di Montpellier, ma fuori pericolo di vita. All’interno dell’edificio religioso si trovavano cinque persone al momento dell’attacco, tra cui il rabbino: nessuno dei fedeli, tuttavia, è stata ferito. Oltre alle due auto, sono state incendiate anche due porte della sinagoga.

Un incendio di origine “criminale”, ha commentato il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, manifestando la sua solidarietà all’intera comunità ebraica francese. Darmanin, subito dopo i fatti, ha invitato tutti i prefetti di Francia a rafforzare la sicurezza dei luoghi di culto ebraici. “La lotta contro l’antisemitismo è una battaglia costante, quella di una nazione unita”, ha reagito il presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, assicurando che tutte le forze della République sono mobilitate per fare luce su quanto accaduto a La Grande-Motte e rintracciare l’attentatore.

Yonathan Arfi, presidente del Consiglio di rappresentanza delle istituzioni ebraiche di Francia (Crif) ha denunciato “un tentativo di uccidere gli ebrei”. “Mi hanno informato che la Procura nazionale antiterrorismo ha preso in mano le indagini. Le forze di sicurezza sono attualmente sulle tracce del sospetto”, ha spiegato il primo ministro, Gabriel Attal, aggiungendo che “di fronte all’antisemitismo e alla violenza, non ci lasceremo mai intimidire”. Attal e Darmanin si recheranno nel pomeriggio alla Grande-Motte.

Intanto, la Procura nazionale anti-terrorismo ha aperto un’inchiesta per “tentato omicidio con finalità di terrorismo”, affidandola alla Sdat (Sottodirezione anti-terrorismo), alla Dgsi (i servizi segreti interni) e alla polizia nazionale. L’autore è stato intercettato in serata, dalle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza si sapeva già qualcosa in più sul suo profilo: subito dopo l’incendio, si vede infatti un uomo in fuga con una kefiah in testa, una pistola nella cintura e una bandiera palestinese attorno alle gambe. È evidente che l’uomo puntava a compiere una strage di ebrei: l’esplosione provocata dall’incendio è avvenuta attorno all’orario in cui sarebbero dovuti arrivare i fedeli per celebrare shabbat, giorno sacro dell’ebraismo.

Dall’inizio del conflitto fra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza, le autorità francesi hanno registrato un’impennata di atti antisemiti. Nella prima metà del 2024 ne sono stati rilevati 887, il triplo rispetto al 2023 nello stesso periodo. Molti osservatori, alla luce dell’ennesimo attacco antisemita, hanno ricordato le parole di Jean-Luc Mélenchon, leader della sinistra radicale francese, che soltanto poche settimane sosteneva che, “contrariamente a ciò che dice la propaganda ufficiale, l’antisemitismo resta residuale in Francia”.

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