la missione

La prima volta di Sullivan in Cina per un ultimo vertice Biden-Xi

Priscilla Ruggiero

Il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti si recherà a Pechino dal 27 al 29 agosto: è la sua prima visita, per questo assume un significato simbolico negli sforzi di tenere aperto il "canale strategico" con la Repubblica popolare cinese

Il consigliere per la sicurezza nazionale americana, Jake Sullivan, si recherà in Cina la prossima settimana per incontrare il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, lo hanno riferito fonti della Casa Bianca al sito Axios, che è stato il primo ieri a darne la notizia. I colloqui si terranno a Pechino dal 27 al 29 agosto, per discutere di questioni militari tra Stati Uniti e Cina,  di Taiwan, della la crisi del fentanyl negli Stati Uniti, ma anche del sostegno della Cina all’industria bellica della Russia,   di intelligenza artificiale, della  situazione nel Mar cinese meridionale, in Corea del nord, in medio oriente e Myanmar. Sono molti i temi che Sullivan si appresta a portare sul tavolo nella sua prima visita in Cina: l’ultimo consigliere per la sicurezza nazionale a visitare  Pechino era stata Susan Rice nel 2016, durante l’Amministrazione Obama. E’ anche per questo che la visita assume un significato simbolico in questo “canale strategico” – così viene definito dalla Casa Bianca – per stabilizzare le relazioni con la Repubblica popolare cinese, mantenere il dialogo aperto dopo il disgelo dello scorso novembre  al vertice di San Francisco    tra il presidente americano Joe Biden e il leader cinese Xi Jinping.

 

Secondo alcune fonti, la visita di Sullivan sarebbe volta anche a   preparare   un ultimo  potenziale   incontro tra  Biden e  Xi, tanto più che il presidente americano si appresta a terminare il suo mandato. Ieri però il dipartimento per la sicurezza nazionale americana ha tenuto a specificare che non si tratta di elezioni, Sullivan a Pechino non parlerà né di una futura Amministrazione Harris né delle sue politiche nei confronti della Cina: “Questi incontri sono coerenti con gli sforzi per mantenere questo canale strategico di comunicazione per gestire in modo responsabile la relazione e sono un prodotto dei colloqui di novembre 2023”, ha affermato il portavoce di Sullivan, Sean Savett, mentre un altro diplomatico  ha detto   a condizione di anonimato che servono a dimostrare che “anche in mezzo alla competizione possiamo trovare modi costruttivi per lavorare insieme”. E’ l’ennesimo tentativo di aprire uno  spiraglio di dialogo, dopo che i rapporti erano arrivati ai minimi storici,    nonostante l’aggressività di Pechino nel Mar cinese meridionale e la   pressione militare, diplomatica ed economica nei confronti di Taiwan, e il supporto alla guerra della Russia. Ieri Washington  ha   annunciato l’imposizione di  sanzioni a  oltre  400 entità e individui per aver sostenuto  l’esercito russo in Ucraina, ci sono anche aziende cinesi, ma     il portavoce per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby,   ha definito quella tra Stati Uniti e Cina “la relazione bilaterale più importante al mondo in questo momento”.

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