Reunion

Se si riuniscono gli Oasis, si può pure superare la Brexit. Starmer inizia dal fratello tedesco

Paola Peduzzi

Il premier britannico in visita a Berlino annuncia con Olaf Scholz un trattato bilaterale su commercio, difesa, immigrazione, energia, ambiente, scienze, catene di approvvigionamento. Per riavvicinarsi all'Europa, Starmer si muove dentro ai limiti dell'accordo sul divorzio, ma limandone l'intransigenza. Il prossimo passo a Parigi

Prima c’è stata la pace tra i fratelli Gallagher, poi quella tra il Regno Unito e la Germania, due paesi che si amano e si detestano e si invidiano e si rincorrono, soprattutto si misurano di continuo, nei libri, nelle battute, nella storia, nelle  ambizioni. Proprio come per gli Oasis, questa reunion celebrata oggi da Keir Starmer, premier britannico, in visita a Berlino dal cancelliere Olaf Scholz si fonda sui soldi – “un nuovo slancio per le nostre relazioni commerciali”, ha detto Starmer, ribadendo che il suo obiettivo primario è la crescita economica – ma  è molto di più: una nuova e forte collaborazione su difesa, immigrazione, energia, ambiente, scienze, catene di approvvigionamento, “un trattato che rifletta l’ampiezza della nostra relazione”, ha detto Scholz, pronto a prendere “la mano tesa” di Londra e non lasciarla più. Là in fondo, oltre alla riunione di due paesi fratelli, c’è la famiglia allargata, l’Europa, cui Starmer tende senza infingimenti – “questa è l’opportunità che capita una volta sola in una generazione per restaurare il nostro rapporto con l’Europa”, ha detto prima dell’incontro – ma rispettando le regole che la Brexit votata dai britannici otto anni fa ha stabilito: “No mercato unico, no unione doganale, no libertà di movimento, no ritorno dentro l’Unione europea”, ha ribadito il premier britannico, che sa benissimo dentro quali confini può manovrare il suo reset. Ma all’interno di questo spazio fa quel che sembrava impossibile, si avvicina piano e deciso al continente, si muove di fratello in fratello, prima Scholz e poi Emmanuel Macron, con cui ha appuntamento per l’inaugurazione dei Giochi paralimpici e all’Eliseo per il quarto incontro da quando è stato eletto premier, soltanto due mesi fa (con Scholz è il quinto). Starmer rispetta i limiti, quindi alle domande insistenti sulla possibilità di recuperare la mobilità dei giovani tra Ue e Regno Unito ha risposto con un no, non si può fare, ma allo stesso tempo non ha escluso “scambi culturali” temporanei, da decidere nei rapporti bilaterali, in modo da non dover ridiscutere il quadro legale dell’accordo sulla Brexit, ma intanto rosicchiare via un po’ di intransigenza da questo divorzio.

Come era già accaduto al vertice della Comunità politica europea che si è tenuto a luglio nel Regno Unito, uno degli appigli più concreti per il riavvicinamento britannico all’Ue è quello della difesa dell’Ucraina dall’aggressione russa. Starmer e Scholz hanno spiegato che anche per il loro trattato bilaterale – che si negozierà entro la fine dell’anno – la collaborazione sulla difesa è centrale, così come lo è il sostegno a Kyiv: le regole di ingaggio che Volodymyr Zelensky chiede di cambiare non hanno subìto modifiche – non è questo il luogo per deciderne, hanno detto i due leader – ma l’obiettivo è sempre lo stesso: insieme all’Ucraina fino a quando sarà necessario.

Le coordinate generali del trattato bilaterale sono state fissate, poi Starmer e Scholz si sono studiati, il cancelliere ha detto che è bello poter avere a che fare di nuovo con gli inglesi, si era persa dimestichezza e confidenza, mentre ora ricomincia l’intesa. Scholz non ha detto che il Regno gli è mancato ma poco ci è mancato, Starmer ha girato per Berlino sentendosi a suo agio, non ha risparmiato convenevoli e sorrisi, ma tra i due fratelli sa di essere quello che deve imparare dagli errori dell’altro, e sì, oggi è anche quello più saldo

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  • Paola Peduzzi
  • Scrive di politica estera, in particolare di politica europea, inglese e americana. Tiene sul Foglio una rubrica, “Cosmopolitics”, che è un esperimento: raccontare la geopolitica come se fosse una storia d'amore - corteggiamenti e separazioni, confessioni e segreti, guerra e pace. Di recente la storia d'amore di cui si è occupata con cadenza settimanale è quella con l'Europa, con la newsletter e la rubrica “EuPorn – Il lato sexy dell'Europa”. Sposata, ha due figli, Anita e Ferrante. @paolapeduzzi