la cautela dem

Nell'intervista alla Cnn, Harris si fa centrista. E dice: "Sì a un repubblicano in squadra"

"Voltiamo pagina sull'ultimo decennio". La difesa della classe media, la politica internazionale e i riposizionamenti in chiave moderata su energia e immigrazione. "Ma i miei valori non sono cambiati". L'intervista in cinque punti

Enrico Cicchetti

Kamala Harris, se eletta alla Casa Bianca, si impegnerà a “voltare pagina sull’ultimo decennio” e a superare l’èra della polarizzazione che ha caratterizzato l’America post-trumpiana. Dal primo giorno la priorità "sarà la classe media", garantisce Harris, che nella notte italiana ha rilasciato alla Cnn la sua prima intervista da candidata ufficiale del Partito democratico, in tandem con il suo compagno di corsa, il governatore del Minnesota Tim Walz. Un'intervista piuttosto cauta e senza grandi rivelazioni. Harris ha parlato di politica internazionale e interna e delle idee che ha cambiato nel corso del tempo, in particolare dopo la sua investitura per la corsa alla presidenza.

   

La difesa della classe media

Kamala Harris è sembrata incerta nel rispondere alla prima domanda, un quesito in realtà piuttosto facile su cosa farebbe il primo giorno se verrà eletta. Harris ha fatto ricorso a degli slogan piuttosto vacui, dicendo che avrebbe “rafforzato la classe media” e offerto “una nuova via da seguire”, e ha elogiato gli americani per essere alimentati “dalla speranza e dall’ottimismo”. Poi però è entrata più nello specifico, spiegando il suo piano economico (che tuttavia richiederebbe molto più di un giorno per essere realizzato). Tra le proposte, l'estensione del credito d'imposta a seimila dollari per le famiglie nel primo anno di vita del figlio, l'istituzione di misure per rendere gli alloggi più accessibili e un piano per un'"economia delle opportunità", di cui Harris ha già parlato in campagna elettorale. Harris chiede inoltre il primo divieto federale alle speculazioni sui prezzi di cibo e generi alimentari, cosa che, a suo dire, farebbe scendere i prezzi dei beni. 

       

Continua lo spostamento al centro

Nell'intervista con Dana Bash della Cnn, Harris ha fornito ulteriori prove della sua svolta verso il centro, sia nei toni sia nelle politiche, avvenuta da quando è stata promossa a candidata ufficiale dei dem. La più grande promessa nuova durante l'intervista di giovedì: nominare un repubblicano nel suo gabinetto se verrà eletta. "Non ho in mente nessuno in particolare. Ma mancano 68 giorni a questa elezione, quindi non metterò il carro davanti ai buoi. Ma lo farei. Penso che sia davvero importante. Ho trascorso la mia carriera invitando alla diversità di opinioni. Penso che sia importante avere persone al tavolo quando vengono prese alcune delle decisioni significative che contemplano opinioni diverse, esperienze diverse. E penso che sarebbe un vantaggio per il pubblico americano avere un membro del mio gabinetto che sia un repubblicano".

   

  

Né Biden né Trump hanno nominato membri dell'opposizione nei loro gabinetti, ma farlo non è inusuale. Da presidente, Obama scelse per esempio l'ex deputato Ray LaHood, un repubblicano dell'Illinois, come suo segretario ai trasporti, un incarico relativamente di basso profilo. Ma la scelta mandò il messaggio che Obama era disposto a collaborare con i suoi avversari. Obama inoltre mantenne in carica per più di due anni il segretario alla Difesa scelto dall'ex presidente George W. Bush, Robert Gates. 

  

Energia e immigrazione: "I miei valori non sono cambiati"

Dall’energia all’immigrazione, le posizioni di Harris sono cambiate nel tempo, spesso in senso più moderato. “I miei valori non sono cambiati”, ha risposto lei a chi la accusa di voltafaccia. Harris in precedenza aveva chiesto il divieto di fracking, l'assistenza sanitaria universale e la depenalizzazione degli attraversamenti di frontiera. Alla Cnn Harris non ha spiegato perché ha cambiato idea sul divieto di fracking, ma ha detto di aver cambiato idea nel 2020, durante le elezioni generali, e da allora non ha più vacillato. La questione è cruciale per il voto in Pennsylvania, dove moltissimi posti di lavoro dipendono da questa industria. Per dimostrare di essere rimasta coerente sui fondamentali, Harris ha indicato il Green New Deal, una serie di misure espansive favorite dai progressisti per combattere il cambiamento climatico. Non lo sostiene più, ma ha affermato che "la crisi climatica è reale. Che è una questione urgente a cui dovremmo applicare parametri che includono il rispetto delle scadenze nel tempo". E sull'immigrazione, per esempio, ora sta promuovendo un disegno di legge bipartisan sui confini, già sostenuto dal presidente Biden e bocciato da Trump.

 

     

In Medio Oriente "soluzione dei due stati"

La vicepresidente Harris ha poi ribadito il suo sostegno alla "soluzione dei due stati" tra Israele e Gaza. "Sono incrollabile nel mio impegno per la difesa di Israele e la sua capacità di difendersi. E questo non cambierà", ha detto. Per Harris occorre "raggiungere un accordo che riguardi la liberazione degli ostaggi" e ha riecheggiato le posizioni di Biden sul "sostegno ferreo" e "l'impegno incrollabile" verso lo stato ebraico. Ha descritto l'accordo di cessate il fuoco in lavorazione, ha evidenziato il fatto che l'accordo prevede il ritiro dell'esercito israeliano dalle aree popolate nella prima fase prima di ritirarsi "completamente" da Gaza prima di "una fine permanente delle ostilità".

Israele ha il diritto di difendersi, ha detto Harris, pur sottolineando che "il modo in cui lo fa è importante". L'empatia che ha espresso riguardo alla difficile situazione e alla sofferenza palestinese è stata molto più forte di quanto Biden abbia detto sulla questione negli ultimi mesi. Harris ha menzionato due volte la "seria preoccupazione" che ha espresso a Netanyahu per le morti di civili a Gaza, la situazione umanitaria e la distruzione che ha definito "catastrofiche" e "devastanti". 

 

Perché non l'ha ancora fatto?

Infine Harris ha risposto a una delle critiche più forti della campagna di Trump, cioè perché non ha mantenuto le promesse fatte durante la sua campagna elettorale negli ultimi tre anni e mezzo. "Innanzitutto, dovevamo riprenderci come economia", ha spiegato dopo aver parlato della gestione della pandemia di Covid-19 da parte di Trump quando era presidente. Ha sottolineato che l'inflazione è stata portata sotto il 3 per cento, ma ha riconosciuto che i prezzi sono ancora troppo alti per molti americani. L'inflazione è una delle principali preoccupazioni degli elettori, secondo i sondaggi, quindi la vicepresidente è stata attenta a riconoscere le difficoltà e ha promesso di fare di più, pur difendendo il record economico dell'Amministrazione. Harris ha sottolineato che con Biden hanno imposto un tetto ai prezzi dell'insulina e di altri farmaci da prescrizione per gli anziani. Trump ha fatto la stessa promessa, ha ricordato. "Non è mai successo. Noi l'abbiamo fatto".

 

  • Enrico Cicchetti
  • Nato nelle terre di Virgilio in un afoso settembre del 1987, cerca refrigerio in quelle di Enea. Al Foglio dal 2016. Su Twitter è @e_cicchetti