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l'editoriale del direttore

Chi ha paura di guardare la cartina al tornasole degli estremismi europei

Claudio Cerasa

Le elezioni tedesche, con le vittorie degli estremisti di destra e di sinistra, ci ricordano che per riconoscere i fascismi bastano due indizi: terrorizzare gli ebrei e odiare gli ucraini. Effetti dell’incrocio tra neonazismi e sovietismi

Avete presente le cartine al tornasole? Ecco. Reinhard Schramm è il capo della piccola comunità ebraica della Turingia, che comprende circa ottocento membri. La maggior parte degli ebrei della regione vive a Erfurt, capoluogo del Land, dove si trova la più antica sinagoga d’Europa. Pochi giorni prima delle elezioni di domenica scorsa, che hanno visto trionfare sia in Turingia sia in Sassonia l’AfD, Reinhard Schramm ha rilasciato un’intervista al Jerusalem Post per spiegare la ragione per cui la sua comunità era particolarmente preoccupata dall’ascesa del partito neonazista guidato, lì, da Björn Höcke, che a oggi è il politico di estrema destra di maggior successo in Germania dopo la Seconda guerra mondiale. L’AfD dice Schramm, è una minaccia spaventosa non solo per gli ebrei ma per tutti i democratici del mondo, per via della relativizzazione del nazionalsocialismo e dei suoi crimini, per ciò che questo partito ha detto quando ha chiesto una svolta di centottanta gradi nella cultura della memoria tedesca, per ciò che questo partito ha detto quando ha scelto di criticare il Memoriale dell’Olocausto a Berlino, per tutte le volte che ha banalizzato il fascismo (l’AfD ha scelto di aprire il suo programma elettorale in Turingia con una citazione da una poesia dello scrittore e poeta simpatizzante nazista Franz Langheinrich). I nazisti, dice ancora Schramm, presero il potere in Turingia nel 1932, un anno prima che in tutta la Germania, e fare paragoni storici non significa voler fare allarmismo ma significa far riflettere e far capire quanto sia pericolosa la situazione per la democrazia e per l’Europa e non solo per i pochi ebrei che vivono qui. L’AfD, in più occasioni, ha detto di essere vicina a Israele, ma non ci vuole molto a capire che la sua vicinanza a Israele è strumentale, ed è legata solo e unicamente al fatto che i nemici di Israele, in medio oriente, siano i paesi islamici, e in questo senso l’estrema destra che difende Israele non sta difendendo la grandezza dell’unica democrazia del medio oriente ma sta semplicemente portando acqua al proprio mulino. E cioè usare Israele per giustificare il proprio odio non contro gli integralisti islamici ma contro tutti i musulmani del mondo (Josef Schuster, presidente del Consiglio centrale degli ebrei in Germania, è arrivato al punto di accusare l’AfD di incarnare “ideali nazisti” e ha avvertito che se il partito diventasse mai parte del governo federale, “si dovrebbe seriamente considerare se la vita ebraica sia ancora possibile in Germania”).

 

Specularmente, dice Schramm parlando sempre della sua comunità, la regione dove si trova, dove vive da ottant’anni, ha vissuto un dramma parallelo che dice molto sull’ascesa dell’altro partito che ha macinato voti su voti sia in Turingia sia in Sassonia: il Bündnis Sahra Wagenknecht (Bsw), partito di estrema sinistra. Schramm ricorda che dopo il 7 ottobre il numero di episodi di antisemitismo, nella sua regione, nel 2023, è aumentato in modo esponenziale: tra l’ottobre e il dicembre del 2022 gli episodi registrati, di antisemitismo, furono tre, un anno dopo gli episodi registrati sono diventati 101. E Schramm ricorda questi dati non a caso ma perché l’estrema sinistra l’antisemitismo piuttosto che combatterlo semplicemente lo tollera. E non ci vuole molto a capire, in questo spicchio della Germania, cosa significhi avere una xenofobia fascista, dai tratti neonazisti, che ispira la politica dell’AfD che si va a saldare con quella veicolata dal Bündnis Sahra Wagenknecht: un partito che al centro della sua agenda politica ha un odio profondo e radicato nei confronti di Israele, che ha portato in campagna elettorale la leader del suddetto partito a non condannare gli episodi di antisemitismo, a chiedere un embargo sulle esportazioni di armi tedesche verso Israele, ad accusare Israele di violare il diritto internazionale, a sostenere che Israele stia commettendo crimini di guerra. Avete presente le cartine al tornasole? Ecco. I due partiti estremisti che si sono affermati in Turingia e in Sassonia hanno però un’altra caratteristica comune, oltre alla naturale propensione a trasformare ogni immigrato in un potenziale criminale fino a prova contraria. L’altra caratteristica comune riguarda un altro quadrante del mondo, osservando il quale è facile capire quando di fronte ai nostri occhi vi è un qualche partito che gioca in modo pericoloso con l’estremismo. Per la leader Sahra Wagenknecht, la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina è colpa degli Stati Uniti e della Nato – che secondo il suo pensiero, altro non è che “un’alleanza militare la cui potenza trainante ha invaso cinque paesi violando il diritto internazionale negli ultimi anni e ha ucciso più di un milione di persone in quelle guerre” – ed è per questo motivo che negli ultimi mesi si è opposta sia alle sanzioni contro la Russia sia all’invio di aiuti militari a Kyiv. Stessa storia a destra. Quando il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel giugno 2024, fece appello al Bundestag tedesco per avere, da parte della Germania, un maggiore sostegno al proprio paese, i parlamentari dell’Afd, così come quelli del Bsw, scelsero di uscire dall’Aula. Nel 2023, in un video dibattito, Björn Höcke, ovviamente contrario all’invio delle armi all’Ucraina, contrario all’aiuto a Kyiv, convinto che le colpe della guerra in Ucraina siano più della Nato che della Russia, è arrivato a dire che la Russia “è un paese che spera di poter essere un pioniere per un mondo di stati liberi e sovrani senza influenza egemonica”.

 

Ci si potrebbe chiedere, descrivendo quelle che sono le posizioni dei due partiti di estrema destra (AfD) e di estrema sinistra (Bsw) che hanno trionfato in Turingia e Sassonia, perché siano interessanti le loro idee in politica estera, essendo in fondo le elezioni dove si sono affermati competizioni regionali. La ragione è semplice da capire ed è la cartina al tornasole della nostra politica contemporanea. E’ come se fosse una legge non scritta. Più l’ascesa di un partito farà sentire poco protetti gli ebrei minacciati in tutto il mondo dalla nuova intifada globale e poco protetti gli ucraini minacciati dal fascismo putiniano e più quei partiti tenderanno a rappresentare un pericolo concreto per il futuro della nostra democrazia. In Germania, nelle terre dove è nato l’orrore, i neo nazisti e i neo sovietisti hanno trovato un modo per abbracciarsi, hanno trovato un modo per saldarsi e hanno trovato un modo per mettere in evidenza le nuove coordinate dell’estremismo universale. Un estremismo che vive di xenofobia, che vive di odio per i migranti, che vive di odio per l’Europa, che vive di odio per il così detto mainstream, che vive di odio per i vaccini, che vive di odio per la Nato, che vive di odio per l’occidente e che non sappiamo se un giorno arriverà a insidiare i luoghi del potere centrale, in Germania, ma sappiamo che oggi rappresenta in purezza tutto ciò contro cui dovrebbero combattere, e non assecondare, coloro che hanno a cuore i valori non negoziabili della democrazia liberale. L’estremismo è lì, di fronte a noi, ma gli anti populisti europei, e anche quelli italiani, fino a che punto osservando la cartina al tornasole dell’estremismo tedesco potranno sentirsi distanti, in tutto e per tutto, dall’orrore che l’AfD e  Bsw hanno scelto di rappresentare?

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  • Claudio Cerasa Direttore
  • Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.