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Ora Parigi non parla che di Thierry Beaudet come possibile premier

Mauro Zanon

Presidente del Cese dal 2021, la terza assemblea costituzionale francese e ente consultivo che dà voce ai corpi intermedi, Beaudet è l’incarnazione di quella società civile da cui Macron ha spesso attinto nei momenti difficili della sua presidenza. Ora potrebbe diventare il nuovo capo del governo

Parigi. Fino a questo pomeriggio, tutto lasciava pensare che il sostituito di Gabriel Attal nel ruolo di primo ministro di Francia sarebbe stato Bernard Cazeneuve, già ministro dell’Interno e capo di governo sotto la presidenza di François Hollande (2012-2017), uomo dell’ordine repubblicano cresciuto politicamente nel Partito socialista ma apprezzato anche dai gollisti. Il suo nome circolava insistentemente da due settimane, e questa mattina, alle 9, Cazeneuve, è stato accolto all’Eliseo dal presidente della Repubblica, Emmanuele Macron, per quello che molti osservatori avevano descritto come il colloquio della svolta. Ma poco dopo le 12, al termine degli incontri che Macron ha avuto con i suoi predecessori Nicolas Sarkozy e François Hollande, è apparso un nome che non era mai stato fatto nei giorni scorsi: quello di Thierry Beaudet, presidente del Conseil économique, social et environnemental (Cese). “La surprise du chef”, l’ha definita l’Opinion, che per primo ha dato la notizia del contatto avvenuto giovedì tra l’inquilino dell’Eliseo e Beaudet, il quale avrebbe subito dato la sua disponibilità per Matignon. 

 

Presidente del Cese dal 2021, la terza assemblea costituzionale francese e ente consultivo che dà voce ai corpi intermedi della République, Beaudet è l’incarnazione di quella società civile da cui Macron, fin dal 2017, ha spesso attinto nei momenti difficili della sua presidenza. Vicino a Laurent Berger, ex segretario generale della Cfdt, il sindacato della sinistra riformista, Beaudet potrebbe essere l’ennesimo coup de théâtre del macronismo. Originario della Normandia, e insegnante di formazione, ha conseguito un diploma post laurea in Management economico e sociale all’Università di Parigi 12 nel 1996 e un master in governance mutualistica all’Università di Versailles-Saint-Quentin-en-Yvelines nel 2013. Dopo il percorso da insegnante, ha infatti intrapreso una carriera nel settore delle mutue, dapprima come presidente della Mutuelle générale de l’Éducation nationale, poi alla guida della Fédération nationale de la Mutualité française, che raggruppa la maggior parte delle mutue sanitarie esistenti in Francia. Politicamente a sinistra, ma senza tessere di partito, Beaudet si era detto “emozionato” quando a marzo il diritto all’aborto è stato inserito nella Costituzione, e in un’intervista alla Tribune dello scorso 26 giugno, alla vigilia delle legislative, uscì dal suo riserbo affermando che il Rassemblement national di Marine Le Pen e Jordan Bardella stava “mettendo in pericolo il futuro dei corpi intermedi”. Il Cese, che ha sede al Palais d’Iéna, rappresenta gli organismi professionali e gli attori dell’economia, dai sindacati alle organizzazioni padronali, e ha ospitato le convenzioni sul clima e sul fine vita lanciate dal Macron. Su quest’ultimo tema in particolare, Beaudet aveva sollecitato una discussione parlamentare in una lettera aperta pubblicata sul Journal du dimanche nel 2020, ritenendo l’“assistenza attivà a morire” un “dibattito necessario”. 

 

Come sottolineato dall’Opinion, un primo ministro come Beaudet sarebbe ascoltato dai partner sociali. In più, non avendo background o chiare ambizioni politiche, sarebbe il capo di governo dei sogni per Macron: più docile rispetto a una Lucie Castets, la candidata del Nuovo fronte popolare che prometteva in caso di nomina a Matignon l’abrogazione pura e semplice della riforma delle pensioni, e meno insidioso di un politico di razza come Bernard Cazeneuve. Secondo le informazioni del Monde, l’Eliseo avrebbe già trovato anche il capo di gabinetto di Beaudet: è Bertrand Gaume, 49 anni, prefetto del Nord e della regione Hauts-de-France. Alto funzionario con esperienza da prefetto nell’Essonne e nel Vaucluse, era già stato contattato nel luglio 2023 per sostituire Aurélien Rousseau alla guida del gabinetto di Elisabeth Borne, allora capa dell’esecutivo. Figlio di un ferroviere e di un’impiegata comunale, Gaume, nella vita privata, è uno dei migliori amici dell’ex candidato alle presidenziali del Partito socialista Benoît Hamon, di cui è stato capo di gabinetto nel 2012 quando Hamon era ministro con delega all’Economia sociale e solidale. Secondo il Monde le traiettorie di Gaume e Beaudet si sono  incrociate all’epoca in cui quest’ultimo era presidente della Mutuelle générale de l’éducation nationale. E potrebbero incrociarsi nuovamente nei prossimi giorni, forse già oggi.

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