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putin ringrazia

Il neonazista Höcke spopola sulle tv russe che dicono: levate le bandiere ucraine dai palazzi tedeschi

Daniel Mosseri

Nella programmazione serale del primo canale di stato di Mosca è facile imbattersi in servizi apologetici sul leader di Afd. Che viene visto non come un estremista di destra ma come un portatore di pace

Berlino. Vladimir Putin ci aveva sperato. Olaf Scholz, diventato cancelliere dopo Angela Merkel a dicembre 2021, forse non parlava russo come la Mutti venuta dall’est. Ma quando aveva lavorato con lei come ministro delle Finanze (2018-2012) non si era dimostrato ostile alla Russia e ai suoi interessi. Anzi, nel solco di una certa “simpatia” dei socialdemocratici verso Mosca, un sentimento del quale l’ex cancelliere Gerhard Schröder si è fatto campione, Scholz aveva anche difeso il raddoppio del gasdotto russo-tedesco North Stream negando che avrebbe reso la Germania dipendente dall’orso russo per l’approvvigionamento energetico. Putin aveva sperato che anche da cancelliere Scholz avrebbe continuato a difendere Mosca.

 

Ma un po’ la “cattiva frequentazione” dei Verdi tedeschi tutti pale eoliche e diritti umani, un po’ l’indifendibile aggressione russa all’Ucraina hanno progressivamente portato Scholz a diventare, pur tra mille ritrosie, mal di pancia e tira e molla, uno dei principali sponsor economici e militari di Kyiv. Che sollievo deve quindi aver provato Putin nell’apprendere che fra i voti dati ai sovranisti di AfD, ai rossobruni del Bsw e ai rossi-rossi della Linke, la metà abbondante degli elettori di Turingia e Sassonia ha votato per partiti tedeschi in buona sostanza filorussi. Una certa benevolenza nei riguardi del grande vicino orientale è diffusa in tutta l’ex Germania est, per quasi mezzo secolo legata ai destini dell’Unione Sovietica a guida russa. Così, mentre Putin aspetta i risultati delle regionali in programma in Brandeburgo il 22 di questo mese – i sondaggi danno AfD al 24 per cento, Bsw al 17 per cento e Linke al 5 – in una corrispondenza della Welt da Mosca si legge del vivo apprezzamento del Cremlino per Björn Höcke, il campione di AfD nella destrissima Turingia, e per Sahra Wagenknecht, figlia della Ddr e fondatrice del Bsw filorusso. “Eppure”, si legge, “Höcke non dovrebbe apparire tanto sui canali della tv di stato russa”.

 

Se si considera che il leader politico usa gli slogan delle SA per concludere un comizio e definisce il Memoriale dell’Olocausto “un monumento della vergogna” e se si considera ancora che “la vittoria contro il fascismo” è un elemento fondante dell’ideologia del Cremlino, Höcke andrebbe considerato un nazista, un nemico di tutte le Russie. E invece nella programmazione serale del primo canale di stato, Piervy, è facile imbattersi in servizi apologetici sul buon Höcke “che si reca alla sezione di voto alla guida di una Lada Niva”, un vecchio suv made in Russia lanciato nel 1977 che fa tanto Goodbye, Lenin!. “Molto impressionati dall’azione di pr di Höcke”, si legge ancora, “sono anche i blogger russi di guerra”. Al punto che “Rls Kraken” dopo aver visto Höcke in tv ha scritto ai suoi 367 mila follower su Telegram: “Hohols (un termine derogatorio per indicare gli ucraini, ndr) siete alla fine!”. O come ha scritto in modo più elaborato sempre su Telegram “il politologo di fiducia del Cremlino” Sergej Makrow, “AfD non è un partito neonazista ma un partito della pace”. Quel che conta è far cambiare alla Germania la sua rotta filoucraina, ossia filonazista: d’altronde nell’ottica di Putin i nazisti sono a Kyiv, non a Erfurt. I canali russi celebrano così “la stanchezza dei tedeschi per il sostegno all’Ucraina” senza dimenticarsi di invitare i Verdi e Liberali di Turingia, rimasti fuori dal Parlamento alle elezioni, a togliere la bandiera ucraina piantata davanti all’assemblea regionale, “a fare le valigie e andare a casa”. 

 

Se reti tv e piattaforme social hanno incensato Höcke, figurarsi come hanno trattato la fondatrice del Bsw Sahra Wagenknecht, paladina della pace fra Mosca e Kyiv (alle condizioni di Mosca). A lei domenica sera il canale Piervy ha dedicato un servizio con audio originale in tedesco. E cosa diceva la serissima Sahra? “Accusava Scholz di essere un bugiardo e spiegava che il vero ostacolo alla guerra russo-ucraina sono le continue consegne di armi da parte dei tedeschi a Kyiv”. E poi giù mazzate allo sconfitto Partito liberale tedesco (Fdp) definito “il partito di Agnes Strack Zimmermann”. Ossia della presidente della commissione Difesa al Bundestag, accesa sostenitrice dell’Ucraina a Berlino. E’ bastata dunque una generazione per trasformare la natura dell’amore (interessato) dei politici tedeschi per Mosca. Di Schröder, a lungo presidente del consorzio North Stream per venire nominato nel 2022 nel cda di Gazprom, si dice che lo facesse per i soldi. Höcke e Wagenknecht lo fanno per i voti. Il Cremlino ricambia comunque.

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