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Dopo il voto

L'aereo di Maduro sequestrato dagli Stati Uniti, ma la sua preoccupazione è anticipare il Natale

Maurizio Stefanini

Si fanno sempre più concrete le ritorsioni internazionali nei confronti del Venezuela, che nelle ultime ore ha rilasciato un mandato d'arresto contro Edmundo González Urrutia, il vincitore, secondo i dati, delle scorse elezioni. Ma il governo continua a distrarre i cittadini

Il pubblico ministero venezuelano, Luis Ernesto Dueñez Reyes, ha chiesto un mandato d’arresto contro Edmundo González Urrutia, candidato dell’opposizione alle elezioni del 28 luglio e secondo i dati raccolti vincitore di quel voto, per i reati di usurpazione di funzioni, falsificazione di documenti pubblici, istigazione alla disobbedienza alle leggi, cospirazione, sabotaggio e associazione illecita. María Corina Machado, il volto più noto dell’opposizione al regime di Nicolas Maduro alla quale è stato vietato di candidarsi e che deve vivere mezza nascosta per le continue minacce, ha detto che, cercando di mettere in galera colui che gran parte del mondo riconosce come il vincitore delle presidenziali del 28 luglio, il regime non otterrà che di aumentare la coesione della opposizione e la reazione internazionale. Gli Stati Uniti hanno sequestrato un aereo presidenziale di Maduro in Repubblica Dominicana e lo hanno portato in Florida. È un Dassault Falcon 900 (valore stimato di 13 milioni di dollari) che era rimasto in Repubblica dominicana negli ultimi mesi. Secondo le autorità americane, si è presentata “un’opportunità” per sequestrare l’aereo, in un’operazione che ha coinvolto diverse agenzie federali, che hanno lavorato “a stretto contatto con la Repubblica dominicana, che ha notificato il sequestro al Venezuela”. La Repubblica dominicana è uno dei sette paese con cui il governo di Maduro, il 31 luglio, aveva interrotto le relazioni diplomatiche in quanto  non avevano riconosciuto il risultato (secondo lui) ufficiale. Ai diplomatici era stato intimato di andarsene, con Panama e Repubblica dominicana erano stati anche interrotti i voli, evidentemente dimenticando però che in quest’ultimo paese era rimasto l’aereo presidenziale. Anzi, il velivolo è rimasto fin troppo a lungo indisturbato, pure se il governo dominicano assicura di non aver avuto nessun ruolo nel sequestro: era competenza della magistratura, ha spiegato, ed ha deciso la magistratura.
 

Le agenzie federali  perseguono da tempo il regime venezuelano per corruzione e in particolare l’Homeland Security Investigations (Hsi) negli ultimi anni ha colpito proventi o risorse illecite a esso associate per un valore di 2 miliardi di dollari. Nel marzo del 2020, il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha accusato Maduro, assieme a 14 funzionari venezuelani, di narcoterrorismo, traffico di droga e corruzione. L’Ufficio internazionale per gli stupefacenti e le forze dell’ordine del dipartimento di stato hanno offerto una ricompensa  fino a 15 milioni di dollari per informazioni che portino all’arresto o alla condanna di Maduro. Bloomberg dice che il Tesoro americano sta preparando altre 15 sanzioni, in aggiunta a quelle in base alle quali si è arrivati al sequestro del velivolo. C’è attesa in particolare per l’autorizzazione alla Chevron a tornare a operare in Venezuela – autorizzazione che gli Stati Uniti avevano concesso in cambio del processo negoziale con l’opposizione che aveva portato agli Accordi di Barbados e a queste elezioni. Dopo che dai 3,4 milioni di barili al giorno che il Venezuela produceva quando Chávez arrivò al potere si era arrivati a un minimo di 500 mila, si era risaliti a 850 mila, ma i quattro quinti di questa ripresa erano dovuti, appunto, al ritorno della Chevron.
 

Il presidente venezuelano accusa gli americani di “pirateria” e intanto usa l’arma della distrazione, un grande classico delle dittature: ha annunciato che è arrivato Natale con quattro mesi di anticipo. “Sta arrivando settembre e io ho detto: ‘Settembre e già profuma di Natale’. Ed è per questo che quest’anno, in omaggio a voi tutti, in segno di gratitudine nei vostri confronti, decreto l’anticipo del Natale al 1° ottobre. Il Natale inizia per tutti il primo ottobre. Il Natale è arrivato con pace, felicità e sicurezza”.

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