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Verso un nuovo esecutivo

L'esperto silenzioso Sybiha e la squadra non così nuova di Zelensky

Kristina Berdynskykh

Il massiccio rimpasto di governo porta al riposizionamento degli ex funzionari da un campo all'altro. Tra questi non sembra comparire Kuleba, di cui ancora non si conoscono i motivi delle dimissioni, sostituito prontamente con un avvocato dal profilo mediatico più basso

Kyiv. Il 5 settembre il Parlamento ucraino ha votato per la nomina di 9 nuovi ministri, la composizione del governo si è così rivoluzionata. Volodymyr Zelensky ha spiegato il grande aggiornamento del governo dicendo che i ministeri devono lavorare ancora più intensamente per convincere i partner a investire nella difesa dell’Ucraina e ad avanzare più velocemente nel processo di negoziazione con l’Unione europea. Ma quello che il presidente ucraino chiama “rinnovamento” di nuovo ha ben poco. Tutti i cambiamenti sono rimescolamenti  dell’attuale squadra governativa. “E’ come ridecorare una casa. Quando la facciata dell’edificio rimane la stessa, ma all’interno vengono eseguiti lavori di ristrutturazione”, spiega al Foglio il politologo Mykola Davydyuk. Poiché secondo la legge ucraina non è possibile tenere elezioni durante una guerra, il presidente sta cercando di rilanciare in qualche modo il processo politico.

   

       

 

Non sono cambiamenti drastici, ma un rafforzamento ancora maggiore del controllo sui processi all’interno del paese. Alcuni funzionari si sposteranno da un campo all’altro. L’ex vice primo ministro e ministro per la reintegrazione dei territori temporaneamente occupati Irina Vereshchuk riceverà l’incarico di vice capo dell’Ufficio del presidente (Op) e si occuperà delle questioni sociali. Da Via Grushevskij, dove si trova il gabinetto dei ministri ucraino, si trasferirà in via Bankova. Oleksiy Kuleba, ex vice capo dell’Op, al contrario, si sposta da Bankova a Grushevskij per diventare vice primo ministro per il rinnovamento dell’Ucraina e ministro dello sviluppo delle comunità e dei territori. Olga Stefanishyna, vice primo ministro per l'integrazione europea è stata nominata anche ministro della Giustizia. Le dimissioni di Alexander Kamyshin, ministro delle industrie strategiche, coinvolto nello sviluppo del complesso di difesa e strettissimo collaboratore del presidente sono state una sorpresa per molti, ma già il 6 settembre Kamyshin ha annunciato su X che sarebbe volato con Zelensky alla base aerea di Ramstein in Germania, dove si stava svolgendo una riunione del gruppo di contatto per parlare dell'industria della difesa ucraina. “Abbiamo dimostrato che questa macchina può funzionare, ma ora abbiamo bisogno di più carburante”, ha scritto Kamyshin. 

 

 

Chi forse rimarrà senza un nuovo ruolo è l’ex ministro degli Esteri Dmytro Kuleba. Nessuno ha spiegato nel dettaglio i motivi delle sue dimissioni: ha agito nel quadro della politica di Zelensky, è stimato dai partner internazionali ed è  amato dalla stampa occidentale. “Durante il periodo di maggiore debolezza del nostro paese, assieme al presidente l’ha trasformata in forza”, dice al Foglio Bohdan Yaremenko, deputato del gruppo Servitore del popolo, ex diplomatico e membro della commissione parlamentare per la politica estera. “Il paese era in fiamme e nel sangue, ma Dmytro non si è lamentato, non si è arrabbiato, ha sempre trovato le parole giuste”, osserva Yaremenko che non ha votato per le dimissioni del ministro. Al posto di Kuleba, è stato nominato Andriy Sybiha, 49 anni, diplomatico e avvocato, ex ambasciatore ucraino in Turchia. Nel 2021 è diventato vice capo dell’ufficio del presidente Andrii Yermak, il più stretto alleato del presidente, più influente del ministro degli Esteri nella formazione della politica internazionale.  

Sybiha è un frequentatore assiduo di Via Bankova e ha anche collaborato alla stesura dei discorsi di Zelensky. “Le principali linee della diplomazia sono determinate dal presidente, non dal ministro degli Esteri. Ora il ministro è diventato quello che la capisce meglio”, dice Yaremenko, che  arla molto positivamente di Sybiha. Il deputato è fiducioso che il nuovo ministro cercherà di scuotere il ministero e riportare l’ordine al suo interno; Kuleba non ha avuto tempo per farlo.  A differenza di Kuleba, con il quale il nuovo ministro ha un ottimo rapporto, Sybiha non è un uomo della stampa, avrà meno presenza mediatica e anche questo non dispiace alla direzione dell’Ufficio del presidente. Il primo giorno dopo la nomina al nuovo incarico,  Sybiha ha chiamato il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski. Esiste una forte amicizia tra Ucraina e Polonia, ma esistono altrettante controversie storiche: “Parlavamo polacco”, ha detto Sikorski alla fine della telefonata.