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Medio Oriente

“Così Hamas vuole uscire da questa guerra”. Parla il generale Amidror

Giulio Meotti

L’ex capo del Consiglio di sicurezza nazionale prevede che Sinwar possa sferrare attacchi in ogni area umanitaria e riorganizzare nuovi 7 ottobre: il piano potrebbe prevedere una fuga fuori dalla Striscia insieme agli ostaggi israeliani

Jet da combattimento israeliani hanno colpito importanti operativi di Hamas in un centro di comando incastonato nella zona umanitaria di Khan Younis, nella Striscia di Gaza. Secondo “fonti palestinesi”, l’attacco aereo ha ucciso quaranta persone. Questo è il secondo importante attacco aereo israeliano a Gaza nelle ultime settimane. Il mese scorso, i jet israeliani hanno colpito un centro di comando di Hamas nascosto all’interno di una scuola a Gaza City. I terroristi hanno ripreso a lanciare razzi verso la città di Ashkelon, nel sud di Israele. Segno che Hamas si sta riorganizzando anche nelle zone che Israele riteneva sicure. All’interno di Gaza, Israele è concentrato sul controllo di due corridoi, uno sul confine meridionale con l’Egitto e il corridoio centrale di Netzarim, che isola Gaza City dal resto della Striscia a sud. Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha visitato il corridoio di Netzarim l’8 settembre e giurato che Israele avrebbe eliminato i leader di Hamas a Gaza: “Raggiungeremo Muhammed Sinwar e anche Yahya Sinwar. Chiunque la pensi diversamente dovrebbe guardare Marwan Issa e Muhammed Deif: anche loro pensavano di essere immuni, non sono con noi oggi”. Yahya Sinwar intende prolungare la guerra e la sofferenza dei civili a Gaza, per migliorare la sua posizione nei negoziati di cessate il fuoco e garantire che il gruppo terroristico possa ricostruire la sua potenza militare. Un documento trovato su un computer del leader di Hamas e visionato dal quotidiano tedesco Bild descrive in dettaglio come la sofferenza degli ostaggi israeliani tenuti prigionieri a Gaza va usata per esercitare pressione sul pubblico israeliano. L’ex capo del Consiglio di sicurezza nazionale, il generale Yaakov Amidror, al Foglio spiega: “Sono realista al momento, stiamo andando bene e ci stiamo concentrando su quattro  fronti”.

 

Spiega Amidror: “Controllare il corridoio Filadelfi e distruggere i tunnel che vi passano sotto, accerchiare Rafah e Khan Younis, a Netzarim ripulire l’area e avere un corridoio importante verso sud e infine entrare ancora dove Hamas si sta riorganizzando”. E se Israele si ritirasse ora? “Entro un anno, Hamas tornerebbe a essere forte come prima”. 

Amidror spiega la strategia di Hamas. “Hamas usa tutte le aree umanitarie per sferrare attacchi a Israele. Sinwar vuole sopravvivere alla guerra e dire al cessate il fuoco ‘abbiamo vinto’ per poi riorganizzare il prossimo 7 ottobre. Non gli interessa quanti civili di Gaza moriranno”. 

E Sinwar starebbe pianificando di utilizzare il corridoio per fuggire con gli ostaggi israeliani verso il Sinai, per poi essere trasferiti in un paese ostile a Israele. Informazioni che sarebbero state ottenute dall’interrogatorio di un alto funzionario di Hamas catturato e dall’analisi di documenti sequestrati dopo il recupero dei corpi di sei ostaggi il 29 agosto a Rafah. 

Intanto continuano a emergere dettagli sugli ostaggi in mano a Hamas. Esther Buchshtab, il cui figlio Yagev è stato ucciso in prigionia da Hamas e il cui corpo è stato recuperato a Khan Younis tre settimane fa, ha detto lunedì che suo figlio “è stato rapito vivo e riportato morto: è stato assassinato”.

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  • Giulio Meotti
  • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.