A bruxelles
Il commissario francese Breton si dimette. Un terremoto per von der Leyen e per l'Ue
Ursula avrebbe chiesto a Macron di cambiare il candidato commissario designato dalla Francia per “ragioni personali”, offrendo in cambio un portafoglio più influente. Dopo i Socialisti anche Renew potrebbe ora ostacolare la nascita della nuova Commissione che dovrebbe essere presentata domani. Una crisi che potrebbe toccare anche Fitto
Bruxelles. Alla vigilia della presentazione della nuova Commissione europea, il francese Thierry Breton ha rassegnato le dimissioni con effetto immediato dopo che Ursula von der Leyen ha chiesto al presidente Emmanuel Macron di cambiare il candidato commissario designato dalla Francia per “ragioni personali”, offrendo in cambio un portafoglio più influente.
Secondo la ricostruzione di Breton, von der Leyen avrebbe posto come condizione la sua uscita e un nuovo nome per attribuire un “portafoglio presumibilmente più influente alla Francia” in quello che il commissario francese ha definito un “baratto politico”. La decisione di Breton mette ulteriormente a repentaglio il calendario di entrata in funzione della prossima Commissione e potrebbe destabilizzare la maggioranza pro-europea che ha confermato von der Leyen per un secondo mandato. Secondo le aspettative di diversi diplomatici, Breton avrebbe dovuto ottenere il posto di vicepresidente esecutivo responsabile dell'Industria e dell'Autonomia strategica, con la supervisione sulla difesa. Con von der Leyen contestata anche dai socialisti per il modo in cui sta organizzando la prossima Commissione, le dimissioni di Breton sono un terremoto in momento critico per il ciclo politico dell'Ue.
Le relazioni tra von der Leyen e Breton si erano deteriorate alla fine della scorsa legislatura. Il commissario francese aveva apertamente contestato il modo della presidente di gestire la Commissione, in particolare la mancanza di collegialità nel processo decisionale. Von der Leyen aveva anche rivendicato per sé diversi successi e alcune proposte del commissario francese, senza citarlo o ringraziarlo. Secondo una fonte dell'Ue, Macron ora dovrebbe nominare un nuovo
candidato commissario per la Francia. Il grande interrogativo dopo le dimissioni di Breton è l'impatto che avranno sul gruppo liberale di Renew, che ha sostenuto von der Leyen nel voto di fiducia del 18 luglio al Parlamento europeo. Questo ultimo scontro del francese con von der Leyen potrebbe incitare Renew a ostacolare la formazione della nuova Commissione, nella quale la presidente sta rafforzando il peso e l'influenza della sua famiglia politica, il Partito popolare europeo.
Renew ha già contestato la possibilità di nominare l'italiano Raffaele Fitto a vicepresidente esecutivo per la sua appartenenza al gruppo sovranista Ecr. La scorsa settimana anche il gruppo dei Socialisti&Democratici ha minacciato di togliere il suo sostegno a von der Leyen. In una lettera inviata alla presidente della Commissione come “chiaro avvertimento”, i socialisti hanno sollevato diverse obiezioni: il mancato rispetto dell'accordo per confermare il lussemburghese Nicolas Schmit come commissario, lo squilibrio a favore degli uomini in termini di parità di genere, l'attribuzione a Fitto di una vicepresidenza esecutiva e la poca
attenzione per i temi sociali.
Se le aspettative non saranno soddisfatte, per il gruppo socialista sarà “sarà molto difficile, persino impossibile, sostenere i commissari presentati da Ursula von der Leyen”, ha scritto la presidente del gruppo dei Socialisti&Democratici, Iratxe Garcia Perez.