Le scelte filoucraine di Barnier sul fronte della diplomazia francese
Il nuovo tandem di Parigi formato da Jean-Noël Barrot, ministro degli Esteri, e Benjamin Haddad, ministro per gli Affari europei è un messaggio potente all'Europa soprattutto per quanto riguarda Kyiv
La chiacchierata nomina al ministero dell’Interno dell’ultraconservatore Bruno Retailleau ha fatto perdere di vista a molti osservatori le scelte significative sul fronte della politica internazionale effettuate dal primo ministro francese, Michel Barnier, con la benedizione del capo dello stato, Emmanuel Macron. Con il nuovo tandem della diplomazia francese formato da Jean-Noël Barrot, ministro degli Esteri, e Benjamin Haddad, ministro per gli Affari europei, e il mantenimento alla Difesa di Sébastien Lecornu, Parigi ha mandato un messaggio potente all’Europa, soprattutto sul dossier ucraino. Sia Barrot che Haddad militano infatti per una diplomazia europea più offensiva sulla guerra in Ucraina, e considerano la Russia una minaccia esistenziale per tutta l’Europa, dunque fondamentale la vittoria di Kyiv. Il nuovo inquilino del Quai d’Orsay, a marzo, spiegò quanto fosse importante “dare rapidamente all’Ucraina le armi necessarie”, e che il posto di Kyiv è nell’Ue, anche se prima dovrà “avviare una serie di riforme per avvicinarsi alla base dello stato di diritto europeo”.
Haddad fa parte di quella generazione che andò in Ucraina nel 2014 per sostenere la rivolta di piazza Maidan. “È stato per me un momento di svolta”, ha dichiarato. E la guerra in Ucraina ha rafforzato le sue idee. A marzo, quando Macron ha ventilato la possibilità di inviare truppe di terra (poi abbandonata), e a giugno, quando la Francia ha annunciato l’invio in Ucraina dei Mirage 2000-5, Haddad, che è anche presidente del gruppo di amicizia Francia-Ucraina all’Assemblea nazionale, ha difeso strenuamente la posizione dell’Eliseo. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, pronto a presentare il suo Piano per la vittoria al suo omologo americano, Joe Biden, può contare a Parigi su dei solidi alleati.
Dalle piazze ai palazzi