Guerra
La Russia ha aumentato i bombardamenti contro le principali città ucraine. Ma si può fermare
Kherson, Sumy, Kharkiv e Zaporizhzhia. Nel Donetsk Mosca avanza nelle direzioni di Toretsk, Pokrovsk, Kurakhove e Liman. "L'intensità delle ostilità è ora sorprendente", dice al Foglio l’esperto militare Vladislav Selezneva. Zelensky da Biden per discutere di armi occidentali in territorio russo
Kyiv. Non è un caso che Volodymyr Zelensky abbia iniziato il suo viaggio negli Stati Uniti il 22 settembre con una visita a uno stabilimento della Pennsylvania che produce proiettili di artiglieria da 155 mm che vengono poi consegnati in Ucraina. Secondo l’Associated Press, lo stabilimento di Scranton ha recentemente aumentato la produzione del 50 per cento, da 24.000 a 36.000 munizioni al mese, e prevede di espandere ulteriormente la propria capacità. “Qui lavorano 400 persone. 400 persone hanno salvato milioni di ucraini”, ha detto il presidente ucraino durante un incontro con i dipendenti dello stabilimento. Il giorno successivo, mentre riceveva il Golden Plate Award a New York, Zelensky ha sottolineato che all’Ucraina rimane pochissimo tempo per cambiare il corso della guerra: “I prossimi mesi saranno cruciali”. Zelensky ha anche detto di aver portato in America un “piano per la vittoria”, che presenterà per la prima volta alla Casa Bianca durante il suo incontro con il presidente americano Joe Biden, il 26 settembre. Ma mentre il presidente ucraino si preparava all’incontro con Biden, a un discorso all’Assemblea generale delle Nazioni Unite e a una conversazione con i candidati alla presidenza Kamala Harris e Donald Trump, dall’Ucraina arrivavano notizie sempre peggiori riguardo alla situazione al fronte: “L’intensità delle ostilità è ora sorprendente”, dice al Foglio l’esperto militare Vladislav Seleznev.
L’esercito russo ha intensificato le sue azioni contemporaneamente su diversi punti del fronte. Nel Donetsk avanza nelle direzioni di Toretsk, Pokrovsk, Kurakhove e Liman. Ha ottenuto seri successi ed è avanzato in modo significativo anche nei pressi di Vuhledar, da dove molto probabilmente le Forze armate ucraine dovranno presto ritirarsi, e continua ad attaccare Chasiv Yar. Nella regione di Kharkiv si stanno svolgendo battaglie feroci nella direzione di Kupyansk, dove i russi cercano di raggiungere il fiume Oskil. “Il nemico sta mettendo tutto ciò che ha adesso nell’infernale tritacarne della guerra per ottenere rapidamente un successo sul campo di battaglia”, dice Seleznev: sono successi tattici ottenuti a caro prezzo, con enormi perdite per le truppe russe. Nonostante i costi, l’avanzata russa continua e per l’Ucraina la situazione non si è ancora stabilizzata nel clima caldo e secco di settembre, che consente combattimenti intensi.
La Russia ha aumentato i bombardamenti contro le città di prima linea: Kherson, Sumy, Kharkiv e Zaporizhzhia. Inoltre, per Zaporizhzhia, che ospita più di 700 mila persone, di cui 226 mila sfollate, questa settimana si è presentata una nuova minaccia. Per la prima volta, la Russia ha bombardato il centro della città con bombe plananti che non erano mai arrivate fino a qui con un raggio di distruzione che era solito spingersi non oltre i 40 chilometri: “È ovvio che il nemico ha modificato le bombe guidate, che ora possono volare più lontano”, dice l’esperto militare Denis Popovich. L’offensiva su larga scala dell’esercito russo contro l’Ucraina avrebbe potuto essere ancora più massiccia, ma la Russia ha dovuto trasferire circa 40 mila riserve in direzione di Kursk per contenere l’offensiva dell’esercito ucraino sul territorio russo: “Se non fosse stato per l’operazione Kursk, la situazione sarebbe stata ancora peggiore”, suggerisce Popovich.
“Il fattore chiave che influenza la velocità di avanzata dell’esercito russo è, oltre al numero di persone e attrezzature, la disponibilità di munizioni di artiglieria, bombe guidate, missili e droni. Pertanto, la distruzione del grande arsenale di armi sul territorio russo dovrebbe migliorare leggermente la situazione per l’Ucraina”, afferma Seleznev. La Russia è già costretta a chiedere aiuto all’Iran e alla Corea del nord perché non dispone delle proprie risorse per combattere una guerra. Per questo il 18 settembre, le Forze armate ucraine hanno attaccato un grande deposito di missili e munizioni vicino alla città di Toropets, nella regione russa di Tver, che conteneva 30 mila tonnellate di munizioni. E il 21 settembre, nella stessa regione di Tver, hanno colpito l’arsenale della Direzione principale missilistica e artiglieria del ministero della Difesa. Gli esperti suggeriscono che i risultati di questi attacchi saranno visibili sul fronte tra poche settimane, perché la Russia sta conducendo una guerra ad alta intensità, in cui viene utilizzata una quantità di proiettili e bombe enorme che devono essere sempre a disposizione. Ma per attaccare con efficacia i depositi di armi russi rimangono i soliti problemi, che in parte Zelensky con il suo viaggio spera di risolvere.
Gli Stati Uniti non consentono ancora l’uso di armi occidentali per attacchi a lungo raggio sul territorio russo. Di questo si parlerà nell’incontro tra Biden e Zelensky a Washington, è il tema principale ma non sarà l’unico. Secondo Reuters, gli Stati Uniti stanno già preparando un nuovo pacchetto di assistenza militare all’Ucraina del valore di 375 milioni di dollari. Si tratta di una cifra decisamente superiore a quella fornita negli ultimi mesi. Ma il presidente ucraino vorrebbe che gli alleati facessero passi più decisivi e urgenti, da compiere senza attendere i risultati delle elezioni presidenziali americane. In un’intervista al New Yorker, Zelensky ha affermato che il suo piano, se sostenuto dagli Stati Uniti, rafforzerebbe rapidamente l’Ucraina e prevede un elenco di misure specifiche per ottobre, novembre e dicembre. A suo avviso, ciò dovrebbe contribuire a porre fine diplomaticamente alla guerra e portare la Russia al tavolo delle trattative. La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha dichiarato il 21 settembre che la Russia non parteciperà al secondo vertice di pace che l’Ucraina vuole ospitare questo autunno. “Finora il nemico sta cercando di ottenere il massimo successo al fronte a ogni costo e si sta affrettando verso una certa data. Forse sono le elezioni negli Stati Uniti, o forse è il compleanno di Putin, il 7 ottobre”, suggerisce Seleznev.
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