I discorsi
La pace giusta per l'Ucraina (e per noi) dopo 945 giorni di crimini russi. Tre interventi
Da Annalena BaerbocK, ministro degli Esteri della Germania, ad Antony Blinken, segretario di stato americano, passando per Radosław Sikorski, ministro degli Esteri della Polonia: alcuni interventi pronunciati lunedì al Consiglio di sicurezza dell’Onu
Traduciamo ampi stralci di alcuni interventi pronunciati lunedì al Consiglio di sicurezza dell’Onu.
(...) All’ambasciatore della Federazione russa, che se ne va sempre dopo aver parlato qui, dico: potete ingannare voi stessi. L’uomo più forte del vostro paese può nascondersi dietro le ragazzine che ha rapito. Ma non può ingannare il mondo. Non c’è bisogno di ripercorrere tutti i 943 giorni di atrocità per rendersene conto. (...) Ultimamente abbiamo assistito a pesanti attacchi di droni e missili che hanno colpito direttamente le centrali elettriche. Due terzi dell’elettricità e del riscaldamento in Ucraina sono distrutti. Anche se cerchiamo di proteggerla con la difesa aerea. E le azioni della Russia non sono una coincidenza, ma perché l’inverno sta arrivando di nuovo. A meno 15 gradi, quando l’elettricità non funziona, quando il riscaldamento non funziona, quando tutta l’acqua è congelata. Questo è un crimine contro l’umanità. Persone che muoiono di freddo. Ecco perché, ancora una volta, vorrei fare appello a tutti i nostri alleati nel mondo. Comprendiamo perfettamente che alcuni di voi pensino: forse se non c’è più il supporto delle armi per l’Ucraina, forse se ci limitiamo a fare appello in modo neutrale a tutte le parti, le cose andranno meglio.
Ma la verità è che se non c’è più alcuna difesa aerea intorno ai restanti hub dell’elettricità, non ci sarà più elettricità in Ucraina. Allora tutto sarebbe distrutto. Il presidente Zelensky ha invitato il presidente russo al tavolo dei negoziati in estate. Ha offerto il dialogo e Vladimir Putin ha risposto con nuovi livelli di aggressività. A giugno, l’Ucraina ha invitato la Russia a una seconda conferenza di pace internazionale. Putin ha risposto bombardando un ospedale pediatrico a Kyiv. Ecco perché riteniamo di dover inviare ulteriori difese aeree in Ucraina. Per proteggere gli ospedali pediatrici. (...) Abbiamo bisogno di porre fine a questa guerra, ma questo non può significare che restiamo a guardare mentre non c’è fine a questa guerra. Mentre Putin non si è seduto al tavolo dei negoziati. Stare a guardare mentre la Russia distrugge la restante metà dell’Ucraina.
Quando parliamo di pace, crediamo che debba essere una pace giusta e duratura. Parlare di pace significa che l’Ucraina deve essere sicura che la fine dei combattimenti non significhi un’altra serie di preparativi in Russia. Né per l’Ucraina, né per la Moldavia, né per la Polonia. Parlare di pace, di una pace giusta e duratura, significa garantire l’esistenza dell’Ucraina come paese libero e indipendente. (...)
Annalena Baerbock, ministro degli Esteri della Germania
(...) La domanda che ci poniamo oggi non è cosa farà la Russia. Lo sappiamo già. Putin continuerà a condurre la sua guerra ingiusta. La domanda che ci poniamo è come noi, membri di questo Consiglio, possiamo porre fine alla guerra di Putin e rafforzare le regole e i diritti internazionali che rendono tutte le nostre nazioni più sicure e protette. (...) Ora, qualcuno potrebbe chiedersi come gli Stati Uniti o qualsiasi altro paese che aiuta l’Ucraina a difendersi possano criticare i paesi che forniscono sostegno militare alla Russia. C’è una profonda differenza. La Russia è l’aggressore, l’Ucraina la vittima. La Russia combatte per le conquiste. L’Ucraina lotta per la sopravvivenza. Se i paesi smettessero di sostenere la Russia, l’invasione di Putin finirebbe presto. Se i paesi smettessero di sostenere l’Ucraina, l’Ucraina potrebbe presto cessare di esistere.
(...) Ecco perché tutti noi qui abbiamo la responsabilità di sostenere l’appello dell’Ucraina per una pace giusta e duratura che ponga fine alla guerra di aggressione della Russia. Una pace giusta e duratura deve affermare i princìpi di sovranità, integrità territoriale e indipendenza. Una pace giusta e duratura deve preservare il diritto dell’Ucraina di scegliere la propria strada, i propri alleati e il proprio futuro. Una pace giusta e duratura richiede la piena partecipazione – e il consenso – dell’Ucraina. Una pace giusta e duratura deve sostenere la ricostruzione e la ripresa dell’Ucraina, mentre la Russia deve pagare per riparare i danni che ha causato. Una pace giusta e duratura deve affrontare sia la responsabilità che la riconciliazione. (...) Quindi, per tutte le nazioni che vogliono che questo conflitto finisca – e che lo faccia in modo duraturo – il modo più rapido per procedere è semplice: fermare coloro che stanno permettendo e alimentando l’aggressione di Putin e chiedere una pace giusta che sostenga i principi della Carta delle Nazioni Unite.
Antony Blinken, segretario di stato americano
(...) L’ambasciatore russo sostiene che la Russia non bombarda obiettivi civili, questa è una seconda bugia. L’ambasciatore russo ha parlato del cimitero dei bambini a Gaza, una situazione davvero tragica. Ebbene, i bambini ucraini non vengono presi di mira solo con le bombe. Migliaia sono stati rapiti e portati in Russia dove viene fatto loro il lavaggio del cervello per privarli della memoria e dell’identità nazionale. La Russia sostiene che questi bambini sono orfani lasciati soli in una zona di guerra. Un’altra bugia.
Molti di loro sono stati separati dai genitori, sia accidentalmente durante gli attacchi, sia deliberatamente dall’esercito dell’aggressore. (...) L’ambasciatore Nebenzia e i propagandisti russi amano definire il governo democraticamente eletto dell’Ucraina come nazista, come avete appena sentito. Si dà il caso che in Polonia io viva a 3 chilometri da Potulice, il sito di un ex campo di filtraggio nazista durante la Seconda guerra mondiale. È noto perché vi furono imprigionati migliaia di bambini provenienti dalla Polonia e dall’Unione sovietica, dalle zone di Smolensk e Witebsk. Fino a 800 di questi bambini morirono, ma migliaia furono trasferiti a ovest per essere germanizzati. Bambini biondi e con gli occhi azzurri – ariani – ritenuti idonei dal punto di vista razziale. Ho quindi alcune domande da porre all’ambasciatore russo e ai suoi superiori:
In che modo ciò che state facendo ai bambini ucraini rapiti differisce da ciò che i nazisti tedeschi hanno fatto ai vostri e ai nostri figli? (...) I membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite dovrebbero essere guardiani della pace e non combattere le loro guerre con i figli degli altri. Questa è la vergogna della Russia che non sarà perdonata o dimenticata. A proposito, poiché l’ambasciatore Nebenzia nega la realtà della collaborazione sovietico-nazista nell’invasione della Polonia nel 1939, ecco una foto della loro parata congiunta. Sono sicuro che riconoscerete le uniformi sovietiche.
Radosław Sikorski, ministro degli Esteri della Polonia
L'editoriale dell'elefantino