in libano
Attacco di Israele nella tana di Hezbollah: Nasrallah è morto
L'esercito israeliano colpisce Beirut e dice di aver eliminato il capo sciita nascosto dal 2006. Il leader del gruppo si trovava a Beirut e stava incontrando uomini di fiducia
[Aggiornamento ore 18] Hezbollah ha confermato che Nasrallah, il suo leader storico, è stato ucciso negli attacchi aerei israeliani"di ieri.
L'Iran ha annunciato cinque giorni di lutto per Nasrallah, mentre i messaggi di condoglianze dei funzionari piovono per il Libano e Hezbollah. L'ayatollah Ali Khamenei, ha detto che l'Iran starà "con Hezbollah e la resistenza" e ha invitato tutti i musulmani a sollevarsi contro Israele, ma per ora non ha promesso rappresaglie o vendetta.
"Nasrallah è stato martirizzato mentre era impegnato a elaborare piani per difendere la popolazione indifesa del quartiere Dahiya di Beirut, nello stesso modo in cui per decine di anni aveva pianificato, elaborato strategie e combattuto per il popolo oppresso della Palestina e per le sue città e i suoi villaggi occupati", si legge sul profilo X della Guida suprema dell'Iran.
L'Iran ha annunciato che tutti i voli per Beirut sono stati cancellati dalla sua compagnia aerea nazionale, Iran Air. Il volo che in tre ore collegava le capitali dei due paesi, fungeva da collegamento diretto tra gli uomini di Teheran e Hezbollah, e spostava funzionari, militanti e denaro, oltre ai passeggeri civili. Il collegamento via terra attraverso la Siria, una delle principali vie di rifornimento di armi a Hezbollah, rimane compromesso a causa degli attacchi israeliani su strade e ponti.
[Aggiornamento 28 settembre ore 12] Prima reazione da Teheran. La Commissione per la Sicurezza nazionale e la Politica estera del parlamento iraniano ha tenuto una riunione straordinaria, chiedendo "una risposta decisa ai crimini del regime sionista".
Attesa a una dichiarazione della Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, che è stato trasferito in un luogo sicuro all'interno dell'Iran, dove sono state adottate misure di sicurezza rafforzate, hanno detto a Reuters due funzionari regionali informati da Teheran.
[Aggiornamento 28 settembre ore 10.30] L'esercito israeliano ha detto intorno alle 10 di sabato che il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, è stato ucciso in un attacco notturno a Beirut. Il tenente generale Herzi Halevi, capo di stato maggiore delle Idf, in un video che mostra parte di un briefing con altri ufficiali dell'esercito, dice che "alla fine, dopo una lunga preparazione", l'esercito israeliano ha "attivato" il suo piano in Libano per colpire Nasrallah e il quartier generale di Hezbollah con un attacco. "Era il momento giusto, [lo] abbiamo fatto in modo molto preciso". "Questa non è la fine della nostra 'cassetta degli attrezzi'", aggiunge Halevi.
Il gruppo islamista sostenuto dall'Iran non ha ancora rilasciato una dichiarazione in risposta alle affermazioni dell'Idf. Anche altri alti funzionari di Hezbollah, tra cui il comandante del fronte meridionale, sono stati uccisi nell'attacco, ha affermato l'esercito israeliano.
Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha approvato l’attacco a Beirut contro il quartier generale di Hezbollah nel quartiere Dahiyeh mentre era a New York, dal suo albergo, non distante dal podio su cui si è sentito accusare di voler mettere a ferro e fuoco il medio oriente e da cui ha dichiarato che Israele vuole soltanto la “pace”, parola ripetuta senza sosta.
I caccia di Tsahal hanno sganciato bombe anti bunker nella periferia meridionale di Beirut per colpire il nascondiglio del capo di Hezbollah, Hassan Nasrallah, che dal 2006 è confinato in vari luoghi segreti per paura di essere eliminato dagli israeliani. Dopo l'attacco media e fonti vicini a Hezbollah avevano smentito la morte del leader, questa mattina però, Tsahal ha confermato_ Hassan Nasrallah è stato eliminato assieme ad Ali Karaki, comandante del fronte sud sopravvissuto a un attacco israeliano questa settimana.
Poche ore prima del bombardamento, Netanyahu si era presentato al Palazzo di vetro con due mappe con cui intendeva mostrare le due strade che si trova davanti il medio oriente: “La benedizione” e “la maledizione”. La benedizione è fatta di scambi e di accordi impensabili fino a qualche anno fa, come quelli di Abramo, il cui massimo sigillo sarebbe un’intesa “molto vicina”, come ha detto il premier, con l’Arabia Saudita – i sauditi però non hanno partecipato al suo discorso. La maledizione è un medio oriente che nella mappa del premier è tinto di nero ed è come lo vuole l’Iran: con un blocco di paesi ostili, disposti in modo da soffocare Israele. Anche il Libano è tinto di nero, e sul Libano sono puntati gli occhi di Israele, degli Stati Uniti, del mondo, per il confronto diretto tra Israele e Hezbollah.
Prima di avere prove dell'esito dell'operazione,Tsahal ha confermato che l’obiettivo del suo attacco era Nasrallah, che si trovava nel bunker con gli uomini che fino a quel momento erano sfuggiti agli attacchi di Israele. Hezbollah ha fatto sapere che continuerà la sua lotta. Soltanto quando i caccia erano già pronti a colpire, Israele ha avvisato gli Stati Uniti, che nei giorni scorsi avevano promosso un cessate il fuoco di ventuno giorni per trovare un accordo in grado di permettere il ritorno dei cittadini israeliani che da ottobre dello scorso anno hanno lasciato le loro case a nord a causa dei continui raid di Hezbollah. “Abbiamo aspettato quasi un anno”, ha detto Netanyahu per spiegare il motivo delle ultime operazioni in Libano, quando ancora però non sapeva che avrebbe autorizzato le bombe su Beirut, un'operazione che Tsahal stava organizzando da mercoledì, per colpire l’uomo che di questo Hezbollah è il simbolo e che dell’Iran, per Israele, è soltanto l’emanazione. Netanyahu ha lasciato New York viaggiando durante lo Shabbat, nelle ore concitate delle conferme, delle smentite e delle ricerche tra le macerie di Beirut.
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