la giornata
I difficili passi di Zelensky in America. Vede Harris e oggi incontrerà Trump
L'incontro con la candidata dem e quello, a sorpresa, con il candidato del Gop alla Trump Tower, mentre si allargano le divisioni del fronte repubblicano. Ma il potere di influenza del presidente ucraino a Washington si è ridotto, rispetto a due anni fa
"Stiamo preparando il secondo summit per la pace, dobbiamo mettere fine a questa guerra. È cruciale per noi essere compresi a pieno e lavorare in totale coordinamento con gli Stati Uniti", ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky prima del suo incontro con Kamala Harris alla Casa Bianca. A sorpresa, l'ex presidente Donald Trump ha annunciato che oggi incontrerà Zelensky (alle 9.45 di New York, intorno alle 16 italiane): è un'aggiunta dell'ultimo minuto al programma del leader ucraino, una risposta alle crescenti tensioni con i leader repubblicani, divisi sul sostegno all'Ucraina e sempre più ostili allo sforzo bellico di Kyiv in territorio russo. Zelensky inoltre ha provocato la rabbia del Gop dicendo al New Yorker che il senatore JD Vance, compagno di corsa di Trump e fermo oppositore degli aiuti all'Ucraina, è "troppo radicale".
Le divisioni negli Stati Uniti
L'America ha promesso altri otto miliardi di dollari circa in aiuti militari all’Ucraina – Patriot, missili, munizioni a lungo raggio, formazione di piloti per gli F-16 – e nuove sanzioni contro la Russia. Zelensky ieri, giovedì 26 settembre, ha rivolto un appello urgente al presidente americano Joe Biden affinché consenta a Kyiv di estendere l'uso di armi americane. Ma con la guerra contro la Russia che si trascina, il suo potere di influenza a Washington si è notevolmente ridotto. Quando visitò Capitol Hill meno di due anni fa, Zelensky fu accolto da ovazioni scroscianti e un pacchetto di aiuti da quasi 50 miliardi di dollari. L'accoglienza che gli è stata riservata ieri, rileva il New York Times, è stata molto più tenue: alcune decine di legislatori si sono riuniti con lui a porte chiuse, mentre il presidente della Camera lo ha snobbato. Il leader ucraino ha avuto inoltre la sfortuna di arrivare a Capitol Hill la mattina dopo che entrambe le camere del Congresso si erano aggiornate per la campagna elettorale e questo è stato un fattore della scarsa partecipazione.
Tra i repubblicani c'è una spaccatura, in ogni caso. Ieri Zelensky ha incontrato una delegazione bipartisan di circa venti senatori americani. Il repubblicano Lindsey Graham ha detto che Biden dovrebbe accogliere la richiesta di Zelensky di autorizzare attacchi a lungo raggio, perché ciò darebbe all'Ucraina una leva per fare pressione su Putin e gli permetterebbe negoziare un accordo per porre fine alla guerra. "Se si continua con la politica di trattenere l'Ucraina perché si teme un'escalation, la si condannerà alla sconfitta", ha affermato Graham. E il texano John Cornyn ha sostenuto che "la volontà del popolo ucraino di combattere e difendere il proprio paese è qualcosa che penso la maggior parte di noi abbia trovato fonte di ispirazione". Tuttavia, in altri ambienti, la visita di Zelensky è stata accolta con astio per quella che alcuni repubblicani hanno definito una dimostrazione di favoritismo da parte del governo ucraino nei confronti dell'amministrazione Biden durante la stagione elettorale. Dopo la visita di Zelensky a una fabbrica di munizioni a Scranton, in Pennsylvania, che produce proiettili di artiglieria per la macchina bellica ucraina, il presidente della Camera Mike Johnson, repubblicano della Louisiana, ha chiesto a Kyiv di richiamare l'ambasciatore ucraino negli Stati Uniti, mentre il deputato repubblicano del Kentucky e presidente del comitato di vigilanza James R. Comer ha aperto un'indagine per verificare se l'amministrazione abbia fatto un uso improprio di fondi pubblici trasportando il leader ucraino su aerei militari per visitare l'impianto.
L'incontro con Trump
Quello di oggi fra Trump e Zelensky alla Trump Tower sarà il loro primo incontro dal 2019, due mesi dopo che si sono parlati al telefono. In un comizio elettorale in North Carolina, mercoledì scorso, il candidato del Gop ha suggerito che Zelensky è allineato con i dem e "si rifiuta di fare un accordo" con la Russia. "Ogni volta che entra negli Stati Uniti se ne va con 60 miliardi di dollari. È probabilmente il più grande venditore sulla Terra", ha detto. "Vuole così tanto che (i democratici) vincano queste elezioni". Trump dice spesso di voler raggiungere un accordo tra Ucraina e Russia, e ha detto che se vincesse le elezioni di novembre potrebbe porre fine alla guerra facendo pressione sull'Ucraina affinché rinunci a parte del territorio.
Dalle piazze ai palazzi
Gli attacchi di Amsterdam trascinano i Paesi Bassi alla crisi di governo
Nella soffitta di Anne Frank